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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Thursday, January 17, 2019

Pax Romana, in particolare sulle Alpi

https://en.wikipedia.org/wiki/Pax_Romana

"The Pax Romana is said to have been a "miracle" because prior to it there had never been peace for so many centuries in a given period of history. However, Walter Goffart wrote: "The volume of the Cambridge Ancient History for the years A.D. 70–192 is called 'The Imperial Peace', but peace is not what one finds in its pages".[4] Arthur M. Eckstein writes that the period must be seen in contrast to the much more frequent warfare in the Roman Republic in the 4th and 3rd centuries BC. ... The first known record of the term Pax Romana appears in a writing by Seneca the Younger in 55 AD.[6] The concept was highly influential, and the subject of theories and attempts to copy it in subsequent ages. Arnaldo Momigliano noted that "Pax Romana is a simple formula for propaganda, but a difficult subject for research."[7] In fact, the "Pax Romana" was broken by the First Jewish–Roman War, the Kitos War (also in Judea, 115–117), the Bar Kokhba Revolt (also known as the Third Jewish–Roman War), the Roman–Parthian War of 58–63, Trajan's Roman–Parthian War of 113, the Dacian Wars, various battles with Germanic tribes, including the Teutoburg Forest, and Boudica's war in Britain in AD 60 or 61."
Così dice Wikipedia in Inglese sulla Pax Romana.

La Pax Romana, anche spesso definita come Pax Augusti, è generalmente intesa come un lungo periodo di pace imposto, all'interno dell'Impero romano, dalla presa del potere da parte di Augusto. Questo periodo viene, di solito, fatto partire dal 29 a.C., quando Augusto dichiarò la fine della grande guerra civile romana del I secolo a.C.. Il periodo di pace è fatto finire con la morte di Marco Aurelio attorno al 180. La pax romana significava, apparentemente, la fine delle dispute e delle guerre civili che avevano tormentato la Repubblica. Non significò però che Roma non fosse in guerra. Non erano più le epiche guerre contro Cartagine ed Annibale o le guerre per fronteggiare i Cimbri, o le guerre di Cesare, ma erano guerre, combattute anche da Augusto. Tra il 68 ed il 69 d.C. c'è anche stata una guerra civile,  che iniziò con la fine del principato di Nerone e finì con Vespasiano, unico imperatore. Si combattevano  quattro imperatori: Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano.
Torniamo ad Augusto. Alcune guerre da lui combattute erano contro i popoli alpini. Per le Alpi, la Pax  di Augusto significò la pacificazione della regione ed il controllo delle vie di comunicazione tra l'Italia, la Francia e la Svizzera (uso termini moderni, per circoscrivere la geografia al settore occidentale delle Alpi). Per esempio, il colle del Monginevro non era nel territorio controllato da Roma. Il confine era tra Susa ed Ocelum, centro presso l'odierna Avigliana. Susa era nel territorio controllato dai Cozii. Giulio Cesare, per passare dall'Italia alla Gallia, aveva dovuto fare un accordo proprio con il re Donno dei Cozii. Il successore di Donno, Cozio, stabilì un trattato con Augusto. Gli altri popoli non fecero lo stesso, tentando di mantenere la loro autonomia.
Così dice https://it.wikipedia.org/wiki/Conquista_di_Rezia_ed_arco_alpino_sotto_Augusto
"Quasi a dispetto dell'indole apparentemente pacifica di Augusto, il suo principato fu il più travagliato da guerre di quanto non lo siano stati quelli della maggior parte dei suoi successori. Solo Traiano e Marco Aurelio si trovarono a lottare contemporaneamente su più fronti, al pari di Augusto. Sotto Augusto, infatti, furono coinvolte quasi tutte le frontiere, dall'oceano settentrionale fino alle rive del Ponto, dalle montagne della Cantabria fino al deserto dell'Etiopia, in un piano strategico preordinato che prevedeva il completamento delle conquiste lungo l'intero bacino del Mediterraneo ed in Europa, con lo spostamento dei confini più a nord lungo il Danubio e più ad est lungo l'Elba (in sostituzione del Reno)."
Uno dei popoli che Augusto doveva ridurre sotto il suo controllo era quello dei Salassi, per poter controllare i passi alpini della Valle d'Aosta (sempre usando la geografia moderna).
https://stretchingtheboundaries.blogspot.com/2019/01/i-salassi-e-larco-di-augusto-ad-aosta.html
I Salassi furono sconfitti e, secondo Strabone, venduti in massa come schiavi, mentre Cassio Dione minimizza la loro riduzione in schiavitù. Nel 24 a.C. Aulo Terenzio Varrone Murena creò la colonia di Augusta Praetoria Salassorum (Aosta) nel cuore del territorio dei Salassi.
Dice Strabone nella sua Geografia: "And once these men robbed even Caesar of money and threw crags upon his legions under the pretext that they were making roads or bridging rivers. Later on, however, Augustus completely overthrew them, and sold all of them as booty, after carrying them to Eporedia, a Roman colony; and although the Romans had colonised this city because they wished it to be a garrison against the Salassi, the people there were able to offer only slight opposition until the tribe, as such, was wiped out. Now although the number of the other persons captured proved to be thirty-six thousand and, of the fighting men, eight thousand, Terentius Varro, the general who overthrew them, sold all of them under the spear (sub hasta). And Caesar sent three thousand Romans and founded the city of Augusta in the place where Varro had pitched his camp, and at the present time peace is kept by all the neighbouring country as far as the highest parts of the passes which lead over the mountain."
Al link https://it.wikipedia.org/wiki/Salassi trovate una cosa diversa: "Le ultime resistenze organizzate cessarono nel 25 a.C. con la fondazione di Augusta Praetoria, l'attuale Aosta, attraverso la concessione del diritto romano agli abitanti." Sarebbe bene notare che gli abitanti di Augusta erano già romani, mentre ai Salassi, almeno inizialmente, non venne dato il diritto romano.

Desidero fare un'osservazione. Si dice "guerra" con Giulio Cesare e "pace" con Augusto, ma attenzione, Augusto applicava ai vinti lo stesso diritto dei Popoli che Cesare, Ariovisto e Vercingetorige conoscevano ed applicavano. Era quel diritto che diceva che il vincitore faceva quel che voleva dei vinti. Nl caso dei Salassi li ha fatti vendere come schiavi, non gli hato il diritto romano. La differenza  tra Cesare ed Augusto è che Augusto è riuscito a plasmare la sua immagine e tramandare le sue gesta, sottolineando concetti di pacificazione e di guerra giusta. Del resto, a Cesare questa opportunità è stata tolta dal suo assassinio.
Si veda https://stretchingtheboundaries.blogspot.com/2019/01/sulle-res-gestae-di-augusto.html

I Salassi sono uno dei popoli che troviamo elencati sul Trofeo delle Alpi, eretto nel 7-6 a.C. per celebrare la sconfitta e definitiva sottomissione delle popolazioni alpine, Trofeo situato presso La Turbie. https://it.wikipedia.org/wiki/Trofeo_delle_Alpi
«All'imperatore Augusto, figlio del divo [Giulio] Cesare, pontefice massimo, acclamato imperatore per 14° volte[3], essendo investito per la 17° volta della potestà tribunizia, il senato e il popolo romano [eressero] poiché sotto la sua guida e i suoi auspici tutte le genti alpine, che si trovavano tra il mare superiore e quello inferiore sono state assoggettate all'impero[4] del popolo romano. Genti alpine sconfitte:[5]»
Trumpilini, Camunni, Venosti, Vennoneti, Isarci, Breuni, Genauni, Focunati, Le quattro nazioni dei Vindelici - Cosuaneti, Rucinati, Licati, Catenati -, Ambisonti, Rugusci, Suaneti, Caluconi, Brixeneti, Leponzi, Uberi, e tanti altri. Tra questi ci sono i Caturigi (in latino Caturiges), un piccolo popolo celtico stanziato sulle Alpi, precisamente nella valle dell'alta Durance, nelle Alpi Cozie. Diciamo meglio, sulle Alpi del Monviso. Furono vinti e "pacificati" sotto Augusto da Druso maggiore e Tiberio. Per maggiori dettagli sui Caturigi, si veda
https://archive.org/details/leguerrediaugust00oberuoft/page/182 (Le guerre di Augusto contro i popoli Alpini, di Oberziner, Giovanni. 1900).
I Caturigi sono nominati anche sull'arco di Susa, fatto erigere da re Cozio, figlio di Donno, per onorare Augusto, nel 9-8 a.C. Come Medulli e Vesubiani compaiono sia sul Trofeo delle Alpi che sull'arco di Susa.  Su tale arco vi è una serie di nomi di popolazioni su cui Cozio comandava. Questo mostra che l'arco di Susa era un elemento di propaganda per Cozio, non tanto per Augusto. Ed infatti Cozio dice di comandare su popoli che invece, due anni dopo, Augusto dichiara di aver sconfitto. Il Trofeo delle Alpi era invece chiaramente un monumento di propaganda per Augusto.

 http://judaism-and-rome.cnrs.fr/arch-augustus-susa-cil-v-7231
"The actions of Cottius, although steeped in the language of the Roman administration, were clearly aimed at a domestic audience; he presented his place within the context of Roman government, but in a way that avoided any suggestion of subjugation. Unlike the victory monument at La Turbie (Tropaeum Alpium – Trophy of the Alps (7/6 BCE)), which celebrated Augustus’s domination of the Gallic tribes, the arch at Susa was an overt statement of Cottius’s integration in the administration of Rome. Rather than appearing to capitulate to Rome, Cottius used the visual language and infrastructure of the Augustan regime, as well as a new name and title, to emphasise the active partnership of his dynasty with the Roman state. In the construction of the arch, Cottius played up the powerfully ambiguous nature of his position, a Roman prefect descended from kings, but fully immersed in the organisation of the region by his Roman colleagues. The arch at Susa is an excellent example of how a local leader was able to engage with Rome’s interests and image of their empire, whilst maintaining some semblance of autonomy. Cottius ‘integrated himself into Roman power structures...[transforming] his pre-existing position of authority into something palatable to Rome…[illustrating] the malleability of provincial administration in the early principate’ (Hannah Cornwell, “The King who would be Prefect,” p. 46)."