Delfino Muletti, Lobetti-Bodoni, 1829.
In Revello, insigne terra lontana tre miglia da Saluzzo, fu già copiata dal nostro infaticabile scrittore monsignor Della Chiesa una lapide dicente:
C - VIBIVS . VETTIVS - C - F POLLIA - SACERDOS - AVGVS - - S - - - MINERVALIS - - - ET - SVIS T - F - I
Nelle campagne di Revello verso Staffarda esisteva sicuramente l'antico Forum Vibii ricordato in due luoghi da Plinio: Transpadana appellatur ab eo ( Pado) regio undecima, tota in mediterraneo, cui maria cuncta fructuoso aloeo important. Oppida Vibi Forum, Segusio, coloniae ab Alpium radicibus, Augusta Taurinorum ecc. (1) ed alquanto prima colle seguenti parole: Padus e gremio Vesuli montis, celsissimum in cacumen elati, finibus Ligurum Vagiennorum visendo fonte profluens, condensque sese cuniculo et in Forovibiensium agro iterum ecoriens, nulli amnium claritate inferior, Graecis dictus Eridanus ecc. (1). Questa particolarità narrataci da Plinio, e confermata da Solino che dice cap. 8 ): unde se primum Padus promit, submersusque cuniculo, rursus in agro Vibonnensi ectollitur, basta ad indicarci il sito del Forum Vibii. Il Po, dopo essersi parte perduto fra sassi e fra l'arena alquanto al di sotto del luogo di Sanfronte, e la porzione maggiore e restante nell'alveo dopo esser deviata in canali pei molini di Revello e per l'irrigazione del suo vasto territorio, rimane affatto asciutto nell'estiva stagione tra Saluzzo e Revello, ma non lungi dalle possessioni dette Laurentia e Paracollo, nel confine appunto dei due territorii, ritorna a sorger da vari fonti ricco d'acque in modo che appena ad un miglio di distanza da quel punto, e senza che riceva il soccorso d'altri torrenti o canali che possano nella calda stagione condurvi nuov'acqua, egli resta spesso atto a sostenere piccole barche verso il passo della strada che da Saluzzo tende a Cavorre, ma sempre però è navigabile in vicinanza di Cardè, luogo a due sole miglia da queste seconde sorgenti. ...
Questo luogo doveva dunque trovarsi tra Revello e Staffarda, come anche opinarono il Durandi in più luoghi delle sue opere e i dotti autori della raccolta de marmi Torinesi (1). Il nome gli venne dai Vibii, illustre famiglia Vercellese, i quali o fondarono o riedificarono la terra, o città che fosse. Un Crispo Vibio a tempi di Cicerone aveva fama di valente oratore, e fu rammentato da Tacito nel libro xiv de' suoi annali. In fine l'iscrizione qui avanti apportata, già esistente in Revello, che ci rammenta un C. Vibio, figliuolo forse d'altro Caio, secondo possono spiegarsi le lettere C. F., ci toglie ogni dubbio sul luogo del Forum Vibii, e la parola POLLIA, di cui in essa, ci fa vedere che questo Foro, e probabilmente tutta la valle del Po, fossero ascritti alla tribù Pollia, come lo erano parimente le valli di Varaita, di Macra, ed alcune colonie Romane nel Piemonte, fra le quali Ivrea (2).