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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

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Saturday, November 9, 2019

I messaggi di Augusto nell’orientamento astronomico

Ho trovato un articolo interessante sulla pagina web di Archeologando. Il link è questo. Chi scrive il post vuol portare un suo messaggio riguardo la direzione astronomica verso il solstizio d'inverno dei cardi di Aosta. Su questo non c'è nulla da dire, anche se la direzione di Aosta romana potrebbe essere spiegata in altra maniera. La città di Aosta ha comunque scelto di festeggiare il "compleanno" il 21 dicembre.
L'articolo di Archeologando punta al legame tra il solstizio d'inverso e il simbolo del capricorno scelto da Augusto, signore della terra e del mare. Magnus Gubernator, il Gran Timoniere.
Si dovrebbe parlar a lungo di Augusto, di quando è nato, della cronologia romana basata su calendario lunare, ... cose che Keplero conosceva molto bene, ed anche il suo mecenate, Rodolfo II, conosceva altrettanto bene. Vi rimando al mio Octavian Augustus at Apollonia and the Statement of His Astrological Sign,  SSRN: https://ssrn.com/abstract=3439646 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3439646

Dell'articolo di Archeologando voglio solo puntualizzare alcune cose riguardo la frase detta "Quanto significato si cela, dunque, dietro questo binomio “Ottaviano Augusto – Capricorno”. E quanto pervasivo si rivela dunque il messaggio subliminale dell’orientamento astronomico di Aosta (romana) così come di altre colonie augustee. Lo stesso orientamento si ritrova a Merida, in Spagna, l’antica Augusta Emerita fondata anch’essa nel 25 a.C., ad Augusta Raurica (attuale Augst in Svizzera), e nella città di Nicopolis (anticamente in Epiro), fondata da Ottaviano Augusto dopo la fatale vittoria navale di Azio avvenuta nel 31 a.C. contro le flotte di Marc’Antonio e Cleopatra."
Merida è orientata col lunistizio maggiore settentrionale, il punto più estremo di levata della luna verso nord. Augusta Emerita and the Major Lunar Standstill of 24 BC Come può essere legata al solstizio d'inverno? Augusta Raurica l'ho controllata e non ha orientamento solstiziale, né inverno né estate.


Linee gialle sorgere e tramontare del sole, linee azzurre della luna. Data 21 Dicembre 2019. Si ringrazia il Photographer's Ephemeris.

Eppure lo stesso sito Archeologandodiscute la Raurica. Ed anche Nicopolis, non è solstiziale!
Per cortesia, diciamo le cose cose stanno, senza voler forzare a tutti i costi le cose. 

Wednesday, January 2, 2019

I Salassi e l'Arco di Augusto ad Aosta

Da  "Le guerre di Augusto contro i popoli Alpini", by Oberziner, Giovanni, 1900, Roma, E. Loescher.

"L' imperatore, che era diretto alla volta della Brettagna, cambiò divisamento; egli si recò contro i sollevati di Spagna, e contro i Salassi mandò Aulo Terenzio Varrone Murena, l'anno 729, nono consolato di Augusto con M. Silano. Il duce romano, risalito nel cuor della valle, pose il campo al confluente del Buthier nella Dora, quindi divise in più parti il suo esercito, e mentre alcuni partendo dal campo centrale s'internavano nelle valli laterali, altri nel tempo stesso penetravano dai passi della valle dell'Orco, dal Gran S. Bernardo, e dal Piccolo San Bernardo, dalla parte opposta nelle medesime valli. In tal modo riuscì a vincerli completamente, senza trovare grande resistenza, e senza grande spargimento di sangue. Le condizioni di pace furono molto miti: consistevano cioè in una contribuzione in denaro, mentre in apparenza si lasciava ad essi la loro libertà. Ma gli avvenimenti precedenti avevano troppo duramente ammaestrato i Romani, quanto poco valessero queste lezioni, che di tanto in tanto infliggevano ai Salassi, e come fosse follia lo sperare di poterli avere amici ed alleati, assoggettandoli solo a pagare annui tributi ed a contribuzioni di simil genere. Laonde, per risparmiare nuove e sanguinose guerre, Terenzio Varrone credette opportuno valersi dell'astuzia, per sottomettere completamente e distruggere la forte e laboriosa nazione de' Salassi. 

Narra Dione, che il duce romano [Varrone] impose a' Salassi di trovarsi pronti in luoghi stabiliti per pagare le somme pattuite. Egli spedì qua e là schiere di soldati con apparente pretesto di incassare il denaro; questi invece, eseguendo gli ordini del capitano, presero tutta la gioventù, e gli altri furono ridotti allo stato di schiavitù. Trentasei mila prigionieri furono condotti sul mercato d'Ivrea e venduti  come schiavi; ottomila, che erano atti alle armi, furono venduti a condizione che prima di vent'anni  non potessero esser messi in libertà. Augusto mandò tremila pretoriani ad edificare una città, che in suo onore ebbe il nome di Augusta Praetoria (Aosta), nel luogo stesso dove Varrone aveva piantato gli accampamenti; ed oggidì, soggiunge Strabone, tutta la vicina regione è in pace fino ai più alti passaggi de. monti, (testo greco). I Salassi superstiti perdettero ogni importanza politica. Del loro stesso nome non rimase che qualche pallida traccia, e quelli di loro che furono accolti entro le mura della nuova colonia, adagiandosi alla volontà del fato, ancor essi inneggiavano al monarca vincitore alzandogli un marmoreo ricordo. Per le felici spedizioni contro i Cantabri, gli Asturi ed i Salassi, il senato decretò trionfi ad Augusto, ed avendo egli ricusato, gli fu eretto un arco trionfale  ad Aosta in mezzo a quegli stessi monti che, sotto i suoi auspici, erano stati domati."

In questo passo del libro di Oberziner troviamo sia quello che dice Cassio Dione sia quello che dice Strabone nella sua Geografia. In particolare il numero di coloro che furono venduto come schiavi è di Strabone, mentre Cassio Dione dice che i giovani furono radunati per il mercato degli schiavi.

Aulo Terenzio Varrone Murena era figlio naturale di Aulo Terenzio Varrone, e fratello adottivo di Lucio Licinio Varrone Murena. Sua sorella, Terenzia, sposò il potente Gaio Mecenate, consigliere e amico di Augusto. Nel 25 a.C. Aulo guidò per ordine di Augusto una spedizione militare contro i Salassi che furono sconfitti. Secondo Strabone vennero venduti in massa come schiavi. Il numero dato da Cassio Dione l'abbiamo letto nel testo dato sopra. Nel 24 a.C. Murena dedusse la colonia di Augusta Praetoria. Divenne console insieme ad Augusto nel 23 a.C., ma morì poco dopo l'inizio del suo consolato.

Mi permetto di suggerire la lettura del seguente post di Luciano Caveri.
https://www.caveri.it/blog/2013/10/26/salassi-e-romani

Friday, December 28, 2018

Orientazione gromatica

Oltre all'orientazione solare, si veda il post seguente, è ammissibile una pura orientazione pratica, ossia dettata dalla morfologia del luogo? Che il lato pratico dei romani sia sempre quello prevalente rispetto a quello rituale è la posizione di ricercatori quali Castagnoli e Vinaccia. In particolare Vinaccia ha investigato se i Romani seguissero effettivamente il metodo di orientazione proposto da Vitruvio (ne parliamo dopo). Chiamiamola "orientazione gromatica" per dire che era questa disposta dal gromatico, ossia l'addetto al surveying del territorio ed alla sua limitazione.

Vediamo quindi la posizione ed inclinazione di Torino e come essa sia legata alla topografia locale.

Una brevissima introduzione. I Romani seguivano, per i castra e le colonie, lo schema che usavano anche per la suddivisione dei terreni agricoli. Lo schema si basava su una griglia di vie parallele e perpendicolari tra di loro, che venivano tracciate dopo aver stabilito un asse viario principale, che era il Decumano massimo. Le vie perpendicolari erano note come cardi. Vi mostro un esempio di centuriazione romana ancora perfettamente visibile. E' nel comune di Borgoricco, in Veneto. Ho evidenziato con rette bianche i confini tra le centurie ben visibili nelle immagini satellitari.




Su Vinaccia si veda: Chiri, G., & Giovagnorio, I. L. A. R. I. A. (2014). Microclimate and Forma Urbis. The Topicality of Gaetano Vinaccia’s Theoretical Work (1881–1971). Recent Advances in Urban Planning, Sustainable Development and Green Energy.
Se volete vedere che cosa dice il Castagnoli sulla Centuriazione e trovare molti altri riferimenti sull'arte  gromatica dei romani, ecco il link
http://www.treccani.it/enciclopedia/centuriazione_(Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica)/
Vi segnalo anche il mio
https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2742223

Torniamo a Torino.
Torino aveva attorno alla colonia una centuriazione del terreno agricolo che si fondeva con la centuriazione di Caselle. La direzione della centuriazione di Torino si discosta di poco da quella della città. E' diversa da quella di Caselle.


In questa mappa di rilievo di Here, potete vedere l'area che circonda Torino. Le due linee rosse rappresentano le direzioni di Corso Regina Margherita e di Corso Vittorio Emanuele II. Il circolino a sinistra rappresenta l'ubicazione probabile di un posto menzionato da Cesare nel de Bello Gallico. L'ellisse in alto rappresenta Caselle.


Questo è un dettaglio che mostra il Po e la Stura e la loro confluenza. E nella mappa di seguito vedete il rettangolo rosso che rappresenta la antica città romana e la linea è la via che portava al porto fluviale sul Po. Il fiume a nord è la Dora.


Ora, è vero che una orientazione astronomica è possibile, ma è anche vero che l'orientazione della città sembra essere quella che sfrutta meglio le caratteristiche del territorio e di una sua possibile centuriazione. Insomma, i Romani erano abili a fondere utile e rituale insieme.

Vediamo che cosa dice Vitruvio a proposito della salubrità delle città.
Leggiamo insieme quanto detto dall'architetto di Augusto, al sito
"L’esclusione dei venti. All’argomento dell’orientamento delle vie urbane, Vitruvio dedica un intero capitolo, ma il suo obiettivo non è tanto quello di procurare sole e luce alle case, quanto di escludere i venti, molesti e dannosi per la salute degli abitanti, dal tessuto urbano tramite il “giusto” orientamento. A proposito dell’orientamento verso i punti cardinali egli scrive (3):
“Saranno esse ben eseguite, se si escluderanno con avvedutezza dalle piazze e dalle strade i venti, i quali se sono freddi offendono, se caldi, viziano, se umidi nuocciono. Perciò sembra doversi evitare un tal difetto, ed avvertire che non accada quello che in molte città suole avvenire: come nell'isola di Lesbo la città di Mytilene è edificata con magnificenza ed eleganza ma non prudentemente collocata in quanto se soffia Austro, gli uomini si ammalano, quando Coro, tossono, quando Settentrione si ristabiliscono in salute, ma non possono star fermi nelle strade e nelle piazze per l'intensità del freddo" ".
Uwe Wienke aottolinea il seguente fatto. "Bisogna anche tener conto del fatto che nelle antiche città a pianta ortogonale, l’orientamento delle vie influiva solo poco sul soleggiamento delle case, che originariamente avevano un solo piano, o al massimo due.  I singoli ambienti delle case prendevano luce da un cortile centrale, perciò la quantità di luce che potevano ricevere dipendeva dalla dimensione di questo cortile." E quindi erano i venti, quelli importanti.
Prendiamo allora la rosa dei venti fornita da Arpa Piemonte per Torino. Il grafico mostra la frequenza, in percentuale, della direzione dei venti. Notate il massimo si ha tra NE ed E. Ossia; i venti provengono in prevalenza da queste direzioni. Poi c'è un piccolo effetto da SSW. 


Confrontiamo con la pianta della città romana


La rosa dei venti ci dice che, in Torino, i venti prevalenti non possono infilarsi nei decumani, per come essi sono orientati (il decumano massimo è via Garibaldi e corre da oriente ad occidente. Nella rose dei venti, c'è però un curioso effetto lungo i cardi. 

Per Vitruvio, l'orientamento ideale è questo:

Questa è una immagine sempre da

Uwe Wienke sottlinea "Tale orientamento, che corrisponde all’incirca  a quello che si ricava dal metodo di Vitruvio, lo hanno le vie di Aosta (23°), Augusta Bagiennorum (23°), Minturno (23°), Ostia (21°) Aquileia (19°) ed Emona (19°). "

E quindi passiamo a vedere come sono i venti prevalenti ad Aosta. 
Da quanto detto da http://cf.regione.vda.it/vento.php sappiamo che, grazie alle rose dei venti "Si possono notare la variabilità stagionale e i cicli di brezza. In particolare, di giorno e nella stagione calda dominano le brezze di valle, provenienti da est, mentre di notte e in inverno sono più frequenti, anche se nettamente più deboli rispetto alle brezze diurne, le brezze di monte o il foehn, provenienti da ovest."

Ecco il diagramma di Vitruvio sulla mappa di Aosta.


Aosta sembra quindi un eccellente esempio di città Vitruviana.