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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

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Saturday, August 1, 2020

Marco Lollio e la fondazione di "Augusta Taurinorum" di Giovanni Mennella

 "Augusta Taurinorum (l’odierna Torino) rappresenta un esempio emblematico dell’inconsistenza informativa che tuttora si lamenta per le origini di non poche colonie augustee in Italia; sul suo conto, infatti, «nulla ci è tramandato dalle fonti letterarie anche a proposito della fisionomia e delle procedure di deduzione: ignoto rimane il numero dei coloni, ignota la loro provenienza, composizione ed estrazione sociale, ignota l’estensione dei lotti assegnati, ignoto il nome dei commissari che presiedettero all’edificazione e financo il nome del primo patrono urbico»".

Così inizia l'articolo di Giovanni Mennella dal titolo

"Marco Lollio "consul sine collega" e la fondazione di "Augusta Taurinorum""



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Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti. Il chiarimento richiestomi riguardava i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente. 

Saturday, July 25, 2020

La fondazione di Augusta Taurinorum di Giulia Masci

 "L’articolo propone un riesame delle fonti letterarie ed epigrafiche relative ad Augusta Taurinorum e all’assoggettamento delle Alpi Cozie al fine di tentare una datazione più precisa della fondazione della colonia pedemontana e un’analisi dell’organizzazione del territorio circostante."

https://www.ojs.unito.it/index.php/historika/article/view/564

Questo articolo di Giulia Masci è stato da me citato in Una piccola nota su Marco Lollio e Augusta Taurinorum, poiché in esso si trova riferimento al cippo di Lollio, studiato da Giovanni Mennella.

Si è proposta una piccola segnalazione concernente un'iscrizione che collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. Fondamentale è lo studio di Giovanni Mennella su di essa. Si discutono inoltre alcune considerazioni che si trovano in letteratura successiva. Giovanni Mennella, come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene quindi da testimonianza diretta. Mennella è il ricercatore che ha analizzato l'iscrizione e referenziata al periodo. Segue la segnalazione di un articolo di Giulia Masci che invece ripropone la questione in termini diversi. L'articolo di Masci parla inoltre dei vasi di Vicarello riportanti itinerari che menzionano la colonia. Pone la cronologia di Torino verso il 13 a.C. La discussione di Masci è quindi di ambito più ampio di quella del primo riferimento.




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Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti. Il chiarimento richiestomi riguardava i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente. 

Friday, November 29, 2019

Su una datazione archeoastronomica recentemente proposta per la fondazione di Augusta Taurinorum, l'odierna Torino | IRIS Pol. Torino

Su una datazione archeoastronomica recentemente proposta per la fondazione di Augusta Taurinorum, l'odierna Torino | IRIS Pol. Torino



Nell'articolo su Iris (identico a Zenodo) si sono discussi i risultati di un metodo di datazione archeoastronomica, definita come datazione ex sole, proposto in arXiv:1901.08545, ed applicata a determinare la data di fondazione di Augusta Taurinorum. La data del 30 Gennaio del 9 a.C. che detti autori propongono in arXiv:1901.08545 non è giusta, poiché si basa su diversi errori. Sono errati azimut ed altezza del sole sull’orizzonte astronomico. Con i dati giusti si arriva alla data Giuliana del 4 o del 5 Febbraio, che corrisponde, per il 9 a.C., ad una data storica, ossia del Calendario Romano in vigore all'epoca, tra il 31 Gennaio ed il 2 di Febbraio. Gli autori di arXiv:1901.08545 insistono sulla data Giuliana (astronomica) del 30 Gennaio, facendola corrispondere alla data storica del 30 Gennaio. Ma ciò è impossibile. Così, con errori vari e confusione tra date e calendari, l'articolo in arXiv deduce un legame tra la fondazione di Torino e la dedica dell’Ara Pacis. In questo articolo, oltre a segnalare gli errori, si mostrerà che la determinazione dell’anno di fondazione delle colonie romane, supposte come aventi orientazioni solari, ossia verso il punto ortivo del sole, non si può fare attraverso calcoli astronomici per via delle incertezze sperimentali. Al limite, per la fondazione di Torino, sembrano essere più pertinenti le Calende di Febbraio, che sono evolute nella Candelora, che non la dedica dell'Ara Pacis, che per altro coincideva con il compleanno di Livia, moglie d'Augusto.

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Il giorno 30 Gennaio del 9 a.C. del calendario Romano non è il giorno 30 Gennaio del 9 a.C. in data Giuliana. Il 30 Gennaio - data storica - è corrispondente alla data astronomica del 3 Febbraio, secondo Keplero, o del 2 Febbraio secondo altri. Per essere precisi. Quando Augusto   ha  dedicato  l'Altare   nel  Campo  Marzio,   la  data astronomica    era  il   2 o   il 3  Febbraio  dell'anno  -8 (ossia 9 a.C.).   Se volessimo  sapere,  invece,  la   data astronomica del 30 Gennaio dell'anno -8, a che giorno del calendario storico corrispondeva, si deve fare l'inverso. Si trova che la data era a.d. VII Kal. o a.d. VI Kal.  (ossia   il   26   o   il   27  Gennaio) dell'anno di Druso e Crispino consoli. 

Del resto, se si prende un'incertezza di quattro o cinque giorni, ci può stare di tutto. Se non era il 30 Gennaio data astronomica, poteva anche essere il 31 o il 29,  perché era brutto tempo.  In questo modo, una qualsiasi osservazione o critica sulla datazione può essere ribattuta.  Allo stesso tempo, però, anche il reiterato insistere  al 30 Gennaio (S.C. e M.C.) e sulla precisione dei loro dati, diventa inutile. 

Comunque, Nel lavoro proposto desidero  argomentare e correggere la presunta datazione di Torino al 9 a.C.. (come mi disse un giornalista che era stato fatto nei miei confronti). Per esempio, non deve essere confuso angolo di direzione (dalle coordinate di Mercatore del GPS), azimut di Via Garibaldi, si veda angolo di direzione ed azimut. A Torino, tra angolo di direzione ed azimut c'è una differenza di un grado. 


Un accenno alla storia contemporanea. La notizia sulla Stampa del 2018 è accompagnata dalla fotografia della Statua di Augusto alla Porta Palatina. Ma che cosa sappiamo di tale statua?





La statua è una copia, modificata in alcuni particolari, come i sandali ai piedi che nell'originale sono nudi, dell'Augusto di Primaporta, trovato nella villa di Livia. Il gesto di Augusto, quello alle Porte Palatine, non è però un pontefice benedice.  E' l'adlocutio, il gesto del duce che richiama i militari al silenzio, per fare il discorso prima della campagna militare. Non è la pace, è la guerra. E la statua è dono di Benito Mussolini a Torino nel 1935. L'impero era tornato sui colli di Roma.  La Stampa di Torino ha usato proprio quella statua e quel gesto, che non è gesto di pace, è di guerra.


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GUIDO COSSARD ED IL SUO TEAM HANNO DETERMINATO CHE L'ALLINEAMENTO CON VIA GARIBALDI CAPITA IL 4 FEBBRAIO 2020, CHE CORRISPONDE AL 6 FEBBRAIO DEL 27 BC (LO STESSO DICASI PER IL 9 BC). Per il 27 BC, si era alle None del calendario storico. Per il 9 a.C. si era, nel calendario storico al 3 Febbraio, più vicino alle None che non al 30 gennaio storico.

http://247.libero.it/rfocus/40970715/1/torino-citt-celeste-compie-2048-anni-uno-studio-del-valdostano-guido-cossard/

Forse il 9 a.C. era nuvoloso e i delegati di Augusto, queli con l'incarico di proclamare la festa, erano in ritardo. Tutto è possibile. 


Monday, May 6, 2019

30 Gennaio del 9 a.C.

- Il 30 Gennaio del 9 a.C. viene consacrata da Augusto l'Ara Pacis, nella data del compleanno di Livia Drusilla Claudia (nata il 58 a.C.).



La dedica dell'Ara Pacis è una data sicura poiché è una data storica.



Il 30 Gennaio del 9 a.C. NON è la data di fondazione di Torino (Augusta Taurinorum).
Si veda la discussione al link Zenodo: Su una datazione archeoastronomica recentemente proposta per la fondazione di Augusta Taurinorum, l'odierna Torino.

La fondazione di Torino come Augusta Taurinorum e la datazione della colonia romana


Book I: January 30

My song has led to the altar of Peace itself.
This day is the second from the month’s end.
Come, Peace, your graceful tresses wreathed
With laurel of Actium: stay gently in this world.
While we lack enemies, or cause for triumphs:
You’ll be a greater glory to our leaders than war.
May the soldier be armed to defend against arms,
And the trumpet blare only for processions.
May the world far and near fear the sons of Aeneas,
And let any land that feared Rome too little, love her.
Priests, add incense to the peaceful flames,
Let a shining sacrifice fall, brow wet with wine,
And ask the gods who favour pious prayer
That the house that brings peace, may so endure.
Now the first part of my labour is complete,
And as its month ends, so does this book.

Fasti di Ovidio Translated by A. S. Kline

https://www.poetryintranslation.com/PITBR/Latin/OvidFastiBkOne.php




And as its month ends, so does this book.

Sunday, March 31, 2019

Porta Palatina


Porte Palatine (Roman ruins) with the Cardo. Torino: Porte Palatine con il cardo
2008. Courtesy Anassagora per Wikipedia.

Parliamo della Porta Palatina, o Porte Palatine o Torri Palatine che dir si voglia.

Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984.

PORTA PALATINA
Piazza Cesare Augusto

Porta del lato settentrionale della cinta urbana di età romana.
Monumento di valore storico-artistico e documentario, con relativa area di pertinenza costituente integrazione storico- ambientale; esempio singolare anche per l'eccezionale stato di conservazione di porta urbana del I secolo a.C. - I secolo d.C.
Porta urbana aperta sul lato settentrionale, allo sbocco del cardo maximus, da cui partiva la strada per Roma, edificata contemporaneamente (età augustea) o negli anni immediatamente successiva (età flavia) alla creazione della cinta delle mura. Inglobata in strutture edilizie posteriori, fu conservata per intervento dell'ing. Antonio Bertola che ne impedì la demolizione all'inizio del XVIII secolo. Solo nella seconda metà dell'Ottocento iniziò la rivalutazione storica e scientifica con massicci interventi di restauro. Nel 1861 il Comune delibera l'isolamento della Porta Palatina e il restauro, durato fino al 1873, viene affidato a C. Promis. Vengono demoliti tutti gli edifici addossati alla porta e conservati (solo per l'autorevole intervento del Promis) i tratti delle mura adiacenti alle torri. Nel 1904 riprendono alcuni lavori di restauro sotto la direzione di A. D'Andrade, con lo scoprimento della base della torre orientale e il ritrovamento dei muri del cavaedium. I lavori interrotti per la guerra vengono ripresi nel 1932. Ultimi sondaggi e restauri nel 1937-38, con l'individuazione di strutture che fanno supporre l'esistenza di una porta precedente di età repubblicana.
Tavola: 41




Bibliografia
Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984.  Vai alla pagina digitalizzata

La Scheda completa sulla Porta Palatina la trovate al MuseoTorino.
Prima dei restauri, la Porta appariva così.


Forse oggi non si sarebbe più smantellate le strutture aggiunte nelle varie epoche. 


Ma torniamo ad un fatto importante. Ci sono resti precedenti, di età repubblicana. Allora la deduzione della colonia di Augusto, è avvenuta in un posto già strutturato (castrum?). Vi ricordo che DEDURRE significa, con riferimento storico, dedurre una colonia (adattamento del lat. deducere coloniam), portare i coloni dalla madrepatria in altra sede, fondare una colonia.  Allora, l'altra sede , dove si mettevano coloni, che potevano essere anche soldati congedati, non doveva essere necessariamente un terreno disabitato. Prendiamo l'esempio di Como. La Como nuova, dedotta da Giulio Cesare era stata fatta in un posto dove già c'era stata una colonia romana.

Per Torino, vi invito alla lettura di 


Wednesday, December 26, 2018

Sulla fondazione di Torino

Torino, 26 Dicembre 2018.

Nel 2012 avevo pubblicato un articolo dal titolo The orientation of Julia Augusta Taurinorum (Torino)  https://arxiv.org/abs/1206.6062 poi ripreso nel lavoro L'orientamento astronomico di Torino che trovate in Zenodo. In questi lavori si era proposto che per la fondazione di Torino, come città Romana, si fosse seguita una orientazione solare, ossia che la città fosse stata fondata secondo un rituale etrusco, con la sua via principale, il decumano, allineata col sorgere del sole (al tempo dei Romani, per dire che un rituale era antico, si diceva che era etrusco anche se non era così). Una volta tracciato il decumano si procedeva a limitare i vari lotti del terreno con la centuriazione. Essa consisteva in una griglia di strade parallele e perpendicolari.
Per trovare l'orientazione solare, avevo così misurato l'angolo del decumano, l'attuale via Garibaldi, su una immagine satellitare. Ecco la Figura 2 dell'articolo.

"The decumanus is the hypotenuse of the triangle. Measuring a and b we find the angle. From
the figure we have an angle of 25.8 degrees." 

Si era poi calcolato l'azimut del sorgere del sole, che, confrontato con l'angolo del decumano, fornisce due date, quando il sole si allinea col decumano.


 Sunrise amplitude  and hour angle at Torino as a function of the days from equinox. The angles are in degrees from East-West direction. 

Avevo trovato che il sorgere del sole è orientato col decumano di Torino il 30 Gennaio ed il 10 Novembre. Secondo il rituale etrusco, ovviamente: in tal rituale, l'augure/gromatico si poneva in relazione al sole nascente e determinava l'orientazione della città (vi veda quanto detto sulla centuriazione in questa discussione su un forte romano in Britannia, e come vedere esempi di centuriazione nella  pianura padana).
Nel 2012 avevo seguito un approccio simile a quello dato da Giulio Magli, nella sua analisi delle direzioni delle città romane in Italia, ossia di proporre una possibile orientazione solare, senza considerare l'orizzonte naturale. Diversamente dal lavoro di Magli, avevo cercato, per Torino, di stabilire un possibile giorno di fondazione usando un'equazione che fornisce l'azimut del sorgere del sole sull'orizzonte astronomico. Quindi si erano dati il 30 Gennaio ed il 10 Novembre, come possibili giorni attorno ai quali l'agrimensore romano aveva iniziato il lungo processo di creazione della colonia.

Si può integrare in detto metodo l'orizzonte naturale. Come? Usando il profilo d'elevazione di Google Earth ed un software astronomico come SunCalc.org. Nell'immagine seguente vedete uno screenshot di questo software.

 (Nota: Software, versione 2020)

Se si usa il software SunCalc.org, si trova che il 30 Gennaio il decumano (Via Garibaldi) si allinea col sole, quando esso è alto 1.3 gradi (più o meno 0.25 gradi), ossia 1° 20', sull'orizzonte astronomico. In effetti, per Torino, l'orizzonte naturale è diverso dall'orizzonte astronomico. Ed il sole deve diventare visibile sull'orizzonte fisico, e quindi c'è la collina di Torino ad Est della città da considerare. Possiamo provare a usare Google Earth per misurare che altezza deve avere il sole per essere visibile dal centro della città romana. 


E' relativamente facile trovare l'altezza del sole. Si tira una lunga retta lungo il decumano. Si prosegue la retta oltre il Po fino alla collina. La retta ha associato un profilo d'elevazione. Dal profilo d'elevazione si ottiene, con un semplice calcolo, l'angolo per vedere il sole sorgere dall'orizzonte naturale dal centro di Torino. L'altezza del sole deve essere di almeno 2 o 2 gradi e mezzo.  Se confrontiamo la misura, col risultato del software SunCalc,org vediamo che c'è la differenza di almeno un grado. E quindi, nell'uso di software astronomici si deve andare cauti. L'accordo migliora se si prende la data del 3 Febbraio

 (Nota. Software versione 2020)

Ci sarebbe anche da compiere una piccola correzione dovuta alla variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre ma rientra nell'incertezza del profilo della collina. E poi valutare l'effetto della rifrazione atmosferica, e questo effetto è fortemente dipendente dall'altezza del sole. Per una altezza di due gradi è di circa 14'. Nell'articolo del 2012, avevo anche proposto un'altra ipotesi, ossia che Torino fosse stata orientata secondo uno schema ideale legato al solstizio d'inverno (troppo ideale, perché è una cosa mai menzionata nel rituale etrusco, di cui per altro si conosce molto poco).

Pubblicato l'articolo nel 2012, nel 2016  esso era riportato nell'articolo "Ipotesi sulla data di nascita di Torino" (dove nel titolo si parla per la prima volta del "compleanno" della città) 
Ci si riferisce all'articolo in Italiano che trovate al link

Giulio Magli aveva, nel suo studio sulle città italiche, proposto un possibile legame con le feste del calendario. E quindi avevo cercato delle feste. Quella che sembra più possibile sono le Calende di Febbraio, l'odierna Candelora.

Oggi 26 Dicembre 2018 sento il telegiornale regionale che dice che Torino è stata fondata il 30 Gennaio, a seguito di orientazione al sorgere del sole del decumano secondo antico rituale. La cosa mi sorprende assai, non avendo avuto alcuna informazione che ci fosse alcuno interessato a proseguire lo studio archeo-astronomico. Vedo che anche la Stampa pubblicava il 6 Ottobre 2018. "Ore 7,45: data e ora esatte incrociando archeologia, storia e calcoli astronomici. la scoperta di due studiosi che hanno condotto una ricerca multidisciplinare. Anche Torino, come Roma, ha il suo Natale. Che non è il 21 aprile 753 a.C., data tradizionalmente abbinata alla nascita della capitale. Iulia Augusta Taurinorum viene fondata il 30 gennaio 9 a.C. La scoperta, che potrebbe far riscrivere i libri di storia sulla città, ... continua".

Desidero precisare che nel 2012 avevo proposto il 30 Gennaio - insieme al 10 Novembre.  Non dato l'anno, perché esso era da determinarsi su basi storiche, e questo è un campo prettamente archeologico/storico. La fondazione di Torino è inoltre già discussa in letteratura. Non vedo possibilità con l'analisi della direzione solare, nei limiti delle incertezze sperimentali, di determinare l'anno. Lo stesso dicasi per la scelta tra il giorno di Novembre e quello di Gennaio (almeno per quanto riguarda le mie analisi). L'anno di fondazione è dato tra il 27 ed 25 a.C., in accordo - in quanto precedente - con una iscrizione che riporta l'anno del console Marco Lollio (21 a.C.).
Per quanto riguarda possibili feste e celebrazioni relative ai giorni proposti, quella più vicina al 30 Gennaio che avevo trovato era una festa che poi è evoluta nella Candelora.  La festa prossima alla data di Novembre e quella del Mundus. Dal poco che si è detto al telegiornale, ho capito che l'anno è stato definito con un legame alla dedica dell'Ara Pacis, il 30 Gennaio del 9 a.C.

Dettagli sull'Ara Pacis, li trovate su Wikipedia. "L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace augustea) è un altare dedicato da Augusto nel 9 a.C. alla Pace, nella sua accezione di divinità, e originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, luogo emblematico perché posto a un miglio romano (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi). ... Il 4 luglio del 13 a.C., infatti, il Senato decise la costruzione di un altare dedicato a tale raggiungimento in occasione del ritorno di Augusto da una spedizione pacificatrice di tre anni in Spagna e nella Gallia meridionale. La dedica, cioè la cerimonia di consacrazione solenne, non ebbe però luogo fino al 30 gennaio del 9 a.C., data importante perché compleanno di Livia, moglie di Augusto."

Come ho detto in precedenza, il mio interesse principale è relativo al metodo. Per quanto riguarda ricerche storiche è campo di storici ed archeologi. Ma è certo possibile analizzare la letteratura a tal proposito.

Desidero scrivere ancora due cose.

1) Segnalarvi nuovamente l'articolo sulla Centuriazione, che spiega brevemente il metodo di limitazione del territorio dei Romani, ed uno che vi mostra come vederla nelle immagini satellitari.

2) concludere con alcune parole su Livia.
Come detto in Wikipedia, il 30 Gennaio è il giorno del compleanno di Livia, la moglie di Augusto. Livia Drusilla Claudia (Roma, 30 gennaio 58 a.C. – Roma, 28 settembre 29 d.C.) è anche conosciuta semplicemente come Livia. Durante la guerra civile, Livia aveva dovuto lasciare Roma. Tornò a Roma nel 39 a.C. e conobbe Ottaviano, che diventerà noto come Augusto dal 27 a.C. All'epoca Livia era sposata ed aveva già avuto il primo figlio, Tiberio, ed era incinta di Druso. Ottaviano divorziò dalla moglie ed obbligò il marito di Livia a fare lo stesso. Si sposarono a metà gennaio del 38 a.C..  Dopo il 14 d.C. Livia diventa Julia Augusta, avendola Augusto adottata nel suo testamento. Quel giorno Livia diventa, a tutti gli effetti, la capostipite della dinastia Giulio-Claudia. Fu infatti la madre di Tiberio e di Druso maggiore, nonna di Germanico e Claudio, nonché bisnonna di Caligola e trisavola di Nerone.

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PoSt del 31 Gennaio 2019 

Continuo la discussione, focalizzandomi in particolare sul  ruolo della collina nella datazione di Augusta Taurinorum. In merito si veda  https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1901/1901.00371.pdf 
Supponendo che la città fosse stata fondata partendo da un rituale che prevedeva la sua orientazione  - ossia l'orientazione della sua via principale, il decumano - col sorgere del sole, si deve considerare la relazione del punto di fondazione - detto Ombelico - coll'orizzonte naturale che lo circonda (tengo  a precisare che molti studiosi ritengono che l'orientamento delle città romane fosse dettato dalla topografia locale e non dal corso del sole). Supponendo un rituale legato al sole, la persona che decideva l'orientamento della città, si metteva in un punto preciso del terreno, l'Ombelico, determinato con buoni auspici (oppure, se si intende il senso pratico, nel punto topograficamente migliore).
L'orizzonte naturale di Torino non coincide con l'orizzonte astronomico. Quindi, per vedere il sole sorgere dalla collina, dal punto di fondazione, nella direzione di via Garibaldi, il sole deve avere una certa altezza (in gradi). Se guardate la Figura 1 (Fig.2 dell'articolo al link ) vedete che ho usato Google Earth, che fornisce il profilo d'elevazione corrispondente alla linea di vista lungo via Garibaldi. Il profilo d'elevazione ha alcuni "picchi".

Figura 1

Se prendo quello che vedete segnato in figura, con un po' di trigonometria, trovo che l'altezza del sole deve essere di 2.6°, per essere visibile dal punto, chiamato Ombelico, dove si suppone si ponesse il delegato alla fondazione della città per determinare la direzione del suo decumano. Se prendo il picco più alto, ma più distante, trovo un angolo di 2.3°. Devo prendere il picco più vicino, quindi, perché esso  "scherma" l'orizzonte astronomico di più di quello più lontano. Ecco uno schema per spiegare:

Schema 1
O è l'osservatore nell'Ombelico. Le due linee gialle rappresentano la linea di vista. O non vede (tratteggio) il sole sorgere da B, perché davanti c'è A. Lo vede sorgere da A quando è più alto. Nella figura seguente vedete la stessa cosa, ma questa volta immaginate i raggi provenienti dal sole. Data la distanza terra-sole li immaginiamo paralleli.

Schema 2

Data l’altezza di B e la distanza OB, se c'è solo la collina B, i raggi arrivano in O quando hanno la direzione data in figura. I raggi arrivano in O ed a sinistra di O, ma non a destra di O. Adesso immaginiamo la presenza anche della collina A. Mantenendo la stessa angolazione, nessun raggio arriva in O. Il primo raggio (quello rosso) arriva in O', a sinistra di O. Quindi i raggi arrivano in O' ed a sinistra, ma non a destra di O'. L'osservatore in O vedrà il sole quando i suoi raggi avranno l'inclinazione maggiore mostrata nello schema precedente (Schema 1).  
Ora, anche l'articolo che trovate al link https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1901/1901.08545.pdf  discute la fondazione di Torino con l'archeoastronomia. In arXiv:1901.08545 (*), l'articolo su cui si basano le notizie date in televisione e sulla Stampa, si considera la presenza della collina. Nell'articolo c'è la Figura 17:  si usa mappa, ossia una proiezione planare del rilievo effettivo, per determinare l'altezza che il sole deve avere per essere visto dall'Ombelico. Ho cercato sulla mappa nella detta figura i punti estremi della retta ed ho guardato con Google Earth il profilo di elevazione. I punti estremali nella Figura 17 di  arXiv:1901.08545 sono i pin gialli che vedete sotto nella Figura 2. Trovo una situazione analoga a quella che ho mostrato nella Figura 1 data sopra.

Figura 2

C'è un picco prima del picco più alto. Il picco più alto è a 8.3 km ed è la distanza che trovo nell'articolo arXiv:1901.08545 per il calcolo dell'altezza del sole per essere visibile dal punto di fondazione. Se uso il picco alla distanza di 8.3 km, quella di arXiv:1901.08545,  trovo un angolo di 1.7°. Se uso il picco alla distanza di 4.5 km, che c'è nel profilo d'elevazione, trovo un angolo di 2.6°.
Gli autori di arXiv:1901.08545 usano il picco a 8.3 km e quindi un valore di 1.7 per l'altezza del sole. Dopo correzioni dovute alla rifrazione ed alla metà del diametro solare ottengono l'altezza del sole di  1,09° = (1,7° - 0,34° - 0,27°). Con questo dato, partendo quindi da un valore di altezza del sole di 1.7°, assumono provata astronomicamente la determinazione dell'anno 9 a.C. di fondazione di Torino, considerando il valore dell'altezza del sole e discriminando tra 1.08° e 1.10°. Non concordo sull'angolo di 1.7°  usato per tal determinazione, perché come spiegato negli schemi dati sopra (Schemi 1 e 2), davanti al picco B c'è il picco A. Quindi, il valore usato per convalidare astronomicamente l'anno (9 a.C.) è sbagliato.

In ogni caso, indipendentemente dal valore errato di 1.7°, ritengo impossibile stabilire l'anno di fondazione con soli metodi astronomici. Cosa diversa è la datazione storico-archeologica.

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(*) Dating the foundation of Augusta Taurinorum ex sole.  arXiv:1901.08545


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PoSt del 29 Novembre 2019

Dopo ulteriore analisi dei dati ho trovato in arXiv:1901.08545 un altro errore. Si è confuso l'angolo di direzione, quello fornito dalle coordinate UTM, con l'azimut.  L'azimut solare deve però essere confrontato con un azimut.  Si veda la discussione generale  su angolo di direzione e decumano di Torino oppure
Su una datazione archeoastronomica recentemente proposta per la fondazione di Augusta Taurinorum, l'odierna Torino
Usando i dati della Fig.7 di arXiv:1901.08545 si ottiene l'angolo di direzione di 117.34°, che non è un azimut. Dato che il valore di quello che loro considerano un azimut è ancora maggiore del valore dell'angolo di direzione, e poiché gli autori non spiegano come tal valore è stato ricavato, si deve supporre che all'angolo di direzione sia stato sommato qualcosa. Cosa fanno allora gli autori in arXiv:1901.08545 per aumentare il valore da 117.34° al 117.68° che si trova nel loro articolo, non lo dicono. I dati GPS metrici in arXiv:1901.08545 portano ad un altro valore, che non è quello che usano per trovare la data. Con l'azimut giusto e l'altezza della collina giusta si arriva al 5 di Febbraio, come detto da Guido Cossard in Torino Città Celeste del 2018.

Dopo lungo studio e analisi, e quindi dopo aver considerato i testi dei gromatici e l'architettura di Vitruvio, dico che in primis, Torino è Città di Vitruvio. E' vero che l'orientazione solare è menzionata dai gromatici, ma essi non hanno mai detto che si fondavano le città il giorno di una festa importante. Questa è una deduzione, che non è supportata da alcuna prova storica, epigrafica o di analisi statistica che sia veramente tale. E' quindi assurdo pretendere di datare una città - ossia dare l'anno di fondazione - con la coincidenza con una festa.
E poi, la festa più vicina alla data astronomica, quella coinvolta in questa discussione, resta sempre e solo le Calende di Febbraio, come già detto nel 2012. Esisteva una festa per ricordare la dedica dell'Altare alla Pace (Ara Pacis). Augusto aveva scelto di dedicare l'Ara Pacis il giorno in cui era nata la moglie. Dopo le Calende, c'è la festa della Concordia. E' fondamentale evitare BIAS DI CONFERMA , ossia non finire con lo scegliere l'opzione che sembra apparentemente più opportuna per le proprie idee, ma che non è necessariamente quella giusta. 

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5 FEBBRAIO 2020

Osservazione  conclusiva.
Nel 2012 avevo proposto le date di allineamento, sapendo che la differenza poteva essere di qualche giorno. Mi ero sempre riproposta di fare l'osservazione diretta.  Per vari motivi, non ci sono riuscita. Comunque ci ha pensato il fisico ed archeoastronomo Guido Cossard. Cossard ed il suo team hanno fatto una serie di fotografie, il 4 FEBBRAIO 2020, del sole che sorge dalla collina di Torino. Non ci possono essere dubbi: il giorno prima e quello dopo, il sole non si può veder sorgere (ovviamente per via dell'altezza degli edifici della via). Il punto di osservazione della fotografia superiore è l'incrocio con Via delle Orfane, la seconda foto è presa in prossimità di Via della Consolata. 
Coi dati che si desumono, la data astronomica antica (ossia quella al tempo dei romani)  era il 6 FEBBRAIO. Non era il 30 Gennaio. C'è quindi la differenza di una settimana con quanto riportato dalla Stampa di Torino nel 2018, e con conseguente comitato con  torta di compleanno  in Municipio.




Fotografie sono cortesia di Massimo Brighenti e Alberto Cora. 4 Febbraio 2020.

Archiviato

Questa fotografia, con le lunghe ombre nitide, mi ha ricordato quanto letto sull'agrimensura. 
"The augurs following the Etruscan discipline (Grom. pp. 27, 166) divided the heavens and earth by the indication given by the sunrise; and as they faced the west, so as to look as the sun seemed to them to be looking, the first shadow cast by their own body or rod would give the direction for the east and west line. By the aid of the groma, posita auspicaliter, they drew the decuman, and then the kardo, at right angles (p. 170)."
E quindi questo chiarisce ulteriormente il passo latino: “Limitum prima origo, sicut Varro descripsit, a disciplina Etrusca; quod   aruspicesorbem   terrarum   in   duas   partes   diuiserunt,   dextram   appellauerunt   quae   septentrioni   subiaceret,sinistram quae ad meridianum terrae esset, ab oriente ad occasum, quod eo sol et luna spectaret, sicut [L. 28.1] quidam architecti delubra in occidentem recte spectare scripserunt.”
Con l'immagine si apprezza che l'agrimensore romano non poteva traguardare con la groma verso il sole con la luce negli occhi, ma traguardava in direzione dell'ombra.

February 8, 2020 (v1) Working paper Open Access
La Limitatio Romana: Alcune Definizioni
Sparavigna, Amelia Carolina;
Prima parte di una discussione sulla tecnica di agrimensura romana, detta limitatio o anche centuriazione. Si forniscono alcune definizioni. L'uso della groma, uno degli strumenti usati dagli agrimensori, sarà analizzato in dettaglio La discussione ha lo scopo di preparare ad una ulterior

Uploaded on February 8, 2020