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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

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Monday, January 20, 2020

7 Febbraio 1563 - Torino diventa capitale

Torino come centro di sviluppo culturale: un contributo agli studi della civiltà italiana
Federico Navire
Peter Lang, 2009 




Dal libro che ha vinto il premio 'Città di Torino - Domenico Carpanini'.
L'immagine dell'Italia continua a essere legata a quella delle sue città d'arte, come Roma, Firenze e Venezia. Ma nessuna come Torino ha contribuito a formare l'Italia nei suoi aspetti politici, industriali e tecnici. Nel 1563 con l'ingresso di Emanuele Filiberto diventò capitale del ducato al posto di Chambéry, da dove venne anche traslata la Sacra Sindone. Nel 1713 sotto Vittorio Amedeo II acquisì il titolo regio. Nel 1848 diventò con lo Statuto albertino il centro politico e intellettuale italiano e la guida del Risorgimento nazionale. Prima capitale italiana dal 1861 al 1865, centralità che riacquistò all'inizio del XX secolo affermandosi come primo centro industriale italiano. Facendo largo uso della letteratura e delle più varie testimonianze, Torino viene qui storicamente presentata nel formarsi e nel trasformarsi del suo mito, della sua immagine, della sua cultura e della sua società.


Wednesday, December 12, 2018

Testa di Ferro, papà di Testa di Fuoco


Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer ("Testa di ferro") in piemontese (Chambéry, 8 luglio 1528 – Torino, 30 agosto 1580), è stato duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta. Ed ebbe, tra gli altri titoli, quello di re di Cipro e Gerusalemme. 
Emanuele Filiberto è il papà di Testa di Fuoco.

La memoria del duca "Testa di ferro" rimase ben viva nel ricordo dei suoi sudditi e successori: Emanuele Filiberto veniva considerato uno dei fondatori dello stato sabaudo. Per celebrarne la memoria, la città di Torino affidò a Carlo Marochetti l'incarico di realizzare una statua equestre che raffigurasse il grande condottiero. L'opera, inaugurata il 4 novembre 1838 in piazza San Carlo, è conosciuta dai torinesi con il nome di Caval ëd bronz (cavallo di bronzo) ed è diventata, nel corso degli anni, uno dei simboli della città, accanto alla Mole Antonelliana.


Sunday, December 9, 2018

Testa di Fuoco


Jan Kraeck (Giovanni Caracca).  Ritratto Di Carlo Emanuele I 

Carlo Emanuele I, Duca di Savoia, In carica 1580 - 26 luglio 1630.
Era soprannominato Testa di Fuoco per le manifeste attitudini militari.
Nasce nel Castello di Rivoli e diviene Duca di Savoia il 30 agosto 1580, quando muore il padre Emanuele Filiberto. Era di gracile costituzione ma fin da bambino il padre lo aveva abituato ad ogni sorta di esercizio fisico e di sport, rendendolo un abile cavaliere e un invincibile spadaccino. Ambizioso e sicuro di sé, grazie all'ottimo stato del Ducato trasmessogli dal padre, cerca di espandere territorialmente il proprio potere. Fece guerra alla Francia. Col trattato di Lione (17 gennaio 1601) le conquiste territoriali gli vennero riconosciute da Enrico IV in cambio della Bresse e altre cessioni territoriali oltre le Alpi. Il baratto ribadiva la vocazione italiana dei Savoia e legava i destini della casata, di ceppo pur sempre borgognone, a quelli della penisola. Carlo Emanuele annotò nei suoi Ricordi: «È molto meglio avere uno Stato solo, tutto unito, come è questo di qua dei monti, che due, e tutti e due malsicuri».[Ercole Ricotti, Storia della monarchia piemontese, vol. III, Firenze, 1865, p. p. 426.]

Jan Kraeck è conosciuto con il nome italianizzato di Giovanni Caracca (Haarlem, ... – Torino, 1607). Il pittore deve la sua notorietà principalmente alla attività che svolse presso la corte sabauda lavorando al servizio di Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I di Savoia tra il 1568 e il 1607, anno della sua morte. Durante la sua permanenza alla corte sabauda Caracca realizzò ritratti, quadri religiosi e decorazioni nella Grande Galleria di Carlo Emanuele I, che però venne distrutta da un incendio nel 1659. Partecipò inoltre alla decorazione del castello di Fossano, dipingendo un maestoso soffitto a grottesche, solo parzialmente conservato. 

Sunday, December 2, 2018

Il Trattato di Utrecht e i Savoia


Trattato di Utrecht

Contesto Guerra di successione spagnola
Firma 1713, Luogo Utrecht, Province Unite ora Paesi Bassi
Firmatari Luigi XIV di FranciaFilippo V di SpagnaAnna di Gran BretagnaGiovanni V del PortogalloVittorio Amedeo II di Savoia, il Gran Pensionario Anthonie Heinsius


Il trattato di Utrecht, Verdrag van Utrecht in Olandese, è una serie di trattati di pace firmati nella città omonima tra il marzo e l'aprile del 1713, che aiutò a porre fine alla Guerra di Successione Spagnola. Il Trattato comprendeva una serie di accordi stipulati a Utrecht tra il 29 gennaio 1712 e l'11 aprile 1713. I trattati furono cinque ed ebbero come contraenti la Francia da un lato, Inghilterra, Olanda, Prussia, Portogallo e Savoia dall'altro.
Il trattato franco-britannico prevedeva il riconoscimento da parte francese della successione hannoveriana sul trono britannico, l'espulsione dalla Francia del pretendente Giacomo Stuart, la separazione perpetua delle corone di Francia e di Spagna, la demolizione delle fortificazioni di Dunkerque e l'interramento del relativo porto, la cessione all'Inghilterra dei territori americani della baia di Hudson, della Nuova Scozia e delle isole di Terranova e San Cristoforo.
La Spagna concludeva a Utrecht due trattati bilaterali: quello con l'Inghilterra, alla quale cedeva Minorca e Gibilterra e assicurava il monopolio del commercio degli schiavi tra l'Africa e l'America (asiento). In base alle condizioni del trattato, il nipote di Luigi XIV, Filippo, Duca d'Angiò venne riconosciuto come Filippo V, Re di Spagna, in accordo con le volontà di Carlo II di Spagna. All'Olanda la Francia riconosceva il diritto di occupare nei Paesi Bassi una serie di piazzeforti. Alla Prussia la Francia cedeva la Gheldria, riconosceva la successione di Federico I di Hohenzollern nel principato di Neuchâtel e il titolo di re di Prussia. In cambio annetteva il territorio di Orange alla Provenza. Col Portogallo si procedeva a rettifiche territoriali nel Brasile. Con il trattato concluso il 15 febbraio 1715 il Portogallo cedeva alla Spagna la colonia di Santo Sacramento sul Rio de la Plata.
E' del luglio 1713 l'accordo coi Savoia. Al duca di Savoia Vittorio Amedeo II si riconosceva la Sicilia col titolo regio, il diritto alla successione per lui o i suoi discendenti sul trono di Spagna qualora la dinastia dei Borbone di Spagna si fosse estinta. 




I duchi di Savoia si videro restituito il contado di Nizza, il territori ex gonzaghesco del Monferrato, Alessandria, Valenza, tutta l'alta valle di Susa, Pinerolo e parti del territorio milanese, mentre l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo VI ricevette i Paesi Bassi Spagnoli, il Regno di Napoli e il resto del Ducato di Milano al quale venne annessa l'ex gonzaghesca Mantova. La Sardegna fu invece ceduta alla Baviera di Massimiliano II Emanuele di Wittelsbach, impegno questo che poi a luglio non fu ratificato dall'Austria e costituì il pomo della discordia per la continuazione della guerra. Inoltre, la Spagna cedette Gibilterra e Minorca alla Gran Bretagna e accettò di cedere ai britannici l'Asiento – un prezioso contratto esclusivo per la tratta degli schiavi.

Vittorio Amedeo Francesco di Savoia, detto la Volpe Savoiarda (Torino, 14 maggio 1666 – Moncalieri, 31 ottobre 1732), è stato duca di Savoia, marchese di Saluzzo e duca del Monferrato, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1675 al 1720. Fu anche re di Sicilia dal 1713 al 1720, quando divenne re di Sardegna. Primo re del suo casato, col suo lungo governo trasformò radicalmente la politica sabauda, fino ad allora caratterizzata dalla sottomissione alle potenze straniere quali Francia o Spagna, rivendicando orgogliosamente l'indipendenza del piccolo stato dalle vicine nazioni (si pensi, ad esempio, all'episodio dell'assedio di Torino). Vittorio Amedeo II seppe portare avanti questa strategia sino a ottenere infine l'ambita corona reale.
Sulla Volpe, si veda "La volpe savoiarda e l'assedio di Torino", di Carlo Trabucco. Fògola Editore, 1978.
Inutile dire che Torino aveva resistito all'assedio e vinto la battaglia, grazie anche al Principe Eugenio.
L'assedio di Torino ebbe luogo nel 1706 durante la Guerra di successione spagnola. Oltre 44.000 soldati francesi accerchiarono la cittadella di Torino fortificata difesa da circa 10.500 soldati sabaudi che combatterono strenuamente dal 14 maggio fino al 7 settembre, quando l'esercito a difesa della città comandato dal Principe Eugenio e dal duca Vittorio Amedeo II costrinse i nemici a una precipitosa ritirata. L'assedio durò centodiciassette giorni.

Non per niente siamo Bogia nen [bʊʤaˈnɛŋ], i "non ti muovere", soprannome che si riferisce ai piemontesi e che rimanda a un temperamento caparbio, capace di affrontare le difficoltà con fermezza e determinazione.

Per le rilevanti dimensioni ed importanza della città (una delle pochissime capitali d'Europa cui sia mai stato posto un assedio scientificamente studiato), ebbe grande risonanza internazionale.
Alcuni storici considerano l'assedio di Torino l'evento che segna l'inizio del Risorgimento.
Se gradite sapere di più sulla Cittadella di  Torino, ecco l'articolo An Example of Military Engineering in 16th Century: The Star Fort of Turin
Purtroppo della Cittadella resta solo il Mastio come struttura esterna, ma sotto, è tutto da visitare!


Thursday, October 25, 2018

Filiberto


Ritratto di Emanuele Filiberto, principe di Savoia, 1624,   Antoon Van Dyck.

Emanuele Filiberto di Savoia (Torino, 16 aprile 1588 – Palermo, 4 agosto 1624) , terzo figlio del duca Carlo Emanuele I di Savoia e dell'infanta Caterina Michela d'Asburgo.