https://www.ilfoglio.it/contro-mastro-ciliegia/2018/12/12/news/silvia-rimembri-ancora-il-papiro-per-incartare-settis-228784/
In esso si dice che il giornale la Repubblica ora celebra Luciano Canfora e “il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”.
La storia del Papiro di Artemidoro comincia con la Compagnia di San Paolo di Torino che lo compra per 2 milioni 750 mila euro e finisce con Antonio Spataro, che, come dice il sunnominato articolo, "ci ha stampigliato sopra il timbro “FALSO” (e manco un tuìt di ringraziamento di Salvini, ingrato). Ma ha una sua cauda di veleno altrettanto gustosa".
Il papiro di Artemidoro (posso chiamarlo ancora così anche se la giustizia torinese dice che è falso?) arriva a Torino nel 2004. Suo sponsor d’eccezione era Salvatore Settis, archeologo della Normale di Pisa, già direttore del Getty Center for the History of Art and the Humanities, che ne ha sempre sostenuto l’autenticità. Contro Settis scese in campo Luciano Canfora, convinto da subito che fosse un falso.
"Ora, la cauda è questa. -dice l'articolo, sottinteso "in cauda venenum" - Ieri su Repubblica un’altra insigne grecista, Silvia Ronchey, tira le somme: ha vinto Canfora. E fin qui tutto bene, ma il tono da Erinni reca con sé qualcosa di più. Il reato per il falso è prescritto, “ma resta il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”. La battaglia di Canfora era diventata “un gigantesco simbolo. Tale ormai resterà nella storia degli studi, e non solo: in quella della cultura, e anche, forse, della politica”. ... pure la politica? Insiste Ronchey: “Quella per la verità è una lotta solitaria, disinteressata”, ma “l’ostinazione e l’onestà possono vincere… il vero prevale sul falso, sulla disinformazione, sulla fake news, sulla disonestà, materiale e, peggio, intellettuale”. Manco si trattasse della donazione di Costantino. ... E in cauda: “Neanche la hybris degli intellettuali coinvolti non è più perseguibile… ma è e resterà, nella nostra memoria, imprescrittibile”."
L'articolo di cui vi ho dato il link continua mostrando esplicitamente l' "in cauda venenum" della politica che è entrata a gamba tesa in papirologia.
"Ora, la cauda è questa. -dice l'articolo, sottinteso "in cauda venenum" - Ieri su Repubblica un’altra insigne grecista, Silvia Ronchey, tira le somme: ha vinto Canfora. E fin qui tutto bene, ma il tono da Erinni reca con sé qualcosa di più. Il reato per il falso è prescritto, “ma resta il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”. La battaglia di Canfora era diventata “un gigantesco simbolo. Tale ormai resterà nella storia degli studi, e non solo: in quella della cultura, e anche, forse, della politica”. ... pure la politica? Insiste Ronchey: “Quella per la verità è una lotta solitaria, disinteressata”, ma “l’ostinazione e l’onestà possono vincere… il vero prevale sul falso, sulla disinformazione, sulla fake news, sulla disonestà, materiale e, peggio, intellettuale”. Manco si trattasse della donazione di Costantino. ... E in cauda: “Neanche la hybris degli intellettuali coinvolti non è più perseguibile… ma è e resterà, nella nostra memoria, imprescrittibile”."
L'articolo di cui vi ho dato il link continua mostrando esplicitamente l' "in cauda venenum" della politica che è entrata a gamba tesa in papirologia.
Dopo quanto ho letto sulla lotta solitaria e l'onestà e le fake news, mi permetto di ricordare quanto dice Canfora su Cesare, inventando che Cesare ha ucciso gli ambasciatori di Usipeti e Tencteri per dipingerlo come Hitler. Si veda Giulio Cesare e i Germani. Morale: dipende da chi le dice, le fake news. E disinformare va bene, se si suona una musica di una parte politica.
In ogni caso, io mi ricordo con estremo piacere la mostra del 2006, Le tre Vite del Papiro di Artemidoro, PALAZZO BRICHERASIO, TORINO
"In mostra un'ampia porzione di un testo perduto del geografo Artemidoro di Efeso, finora noto essenzialmente come fonte di Strabone, e tre diversi strati di immagini: la piu' antica carta geografica di eta' classica ad oggi nota, un repertorio di animali reali e fantastici e infine un taccuino con disegni di figura, probabilmente provenienti da botteghe di artisti."
Alla mostra ho visto la Tabula Peutingeriana.
Sulla mostra a Torino, si veda anche l'articolo
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/arte/recensioni/gen2006rece/papiroartemide/papiroartemide.html
Non c'era solo esposto il papiro.
In ogni caso, io mi ricordo con estremo piacere la mostra del 2006, Le tre Vite del Papiro di Artemidoro, PALAZZO BRICHERASIO, TORINO
"In mostra un'ampia porzione di un testo perduto del geografo Artemidoro di Efeso, finora noto essenzialmente come fonte di Strabone, e tre diversi strati di immagini: la piu' antica carta geografica di eta' classica ad oggi nota, un repertorio di animali reali e fantastici e infine un taccuino con disegni di figura, probabilmente provenienti da botteghe di artisti."
Alla mostra ho visto la Tabula Peutingeriana.
Sulla mostra a Torino, si veda anche l'articolo
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/arte/recensioni/gen2006rece/papiroartemide/papiroartemide.html
Non c'era solo esposto il papiro.