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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Monday, December 31, 2018

Huge, Unseen Operation Behind the Accuracy of Google Maps

GREG MILLER (SCIENCE)
12.08.1406:45 AM
THE HUGE, UNSEEN OPERATION BEHIND THE ACCURACY OF GOOGLE MAPS
https://www.wired.com/2014/12/google-maps-ground-truth/

"Other algorithms extract building footprints and heights from satellite and aerial imagery. The majority of buildings in the U.S. are now on Google Maps. For landmarks like Seattle's Space Needle, computer vision techniques extract detailed 3D models (see below). Google has said that its recent acquisition of Skybox, the high-resolution satellite imagery company, at least initially, is to improve the accuracy of its maps."

La città celeste


"In questo libro troviamo la storia, i miti e le leggende della fondazione della citta di Torino, riti e rituali di fondazione delle città romane, una panoramica sui precedenti celtici di torino capitale del popolo dei Taurini." di Guido Cossard, fisico, Presidente dell’Associazione di Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana.

Saturday, December 29, 2018

Umbilicus Siciliae


Angelo Severino, autore del libro, l'ing. Liborio Petralia esperto GIS, la redazione de L'Ora Siciliana e il team della Zenit Security (founder Fabrizio Severino) accompagneranno il lettore lungo un affascinante viaggio alla scoperta de "La verità sulla Torre ottagonale di Enna".
Antichissima torre ottagonale, erroneamente attribuita a Federico II di Svevia, è in realtà l’Osservatorio Astronomico-Geodetico della Sicilia antica. Essa è l'Umbilicus Sicilae.

Il focus del libro è sull'orientazione astronomica della torre, che ha una pianta orientata secondo il sorgere del sole al solstizio d'inverno e il suo tramonto al solstizio d'estate. 

La storia della Torre è inoltre ben documentata nel libro che appartiene alla Collana "Storie di Sicilia". Ma non solo, nel testo di Severino potete trovate molte informazioni sui monumenti di Enna, e sulla storia di questa città. Oltre a veicolare precise informazioni, il libro è una piacevolissima lettura, un appassionato resoconto sull'ombelico di un'isola splendida. Complimenti!

Nota del 2 Febbraio 2020.

Al solstizio del 2018, come detto in https://torredienna.it, dalla torre ottagonale, è stato osservato ul tramonto cosmico della luna piena molto speciale poiché evento astronomico molto raro. il sorgere del sole e il tramonto della luna erano, entro pochi gradi, sulla stessa direzione, perpendicolare ad una faccia della torre.



La torre, come detto proprio da Angelo Severino, potrebbe essere una formidabile attrazione archeoastronomica.


Molti anni sono passati quando, d'inverno, su un treno da Torino a Vercelli, ho visto sorgere il sole sulla pianura innevata e tramontare la luna piena sulle Alpi. Il capotreno aveva abbassato le luci nella carrozza, ed eravamo quasi al buio. E' stato uno spettacolo, cosmico, che non scorderò mai.

La NASA a Capodanno raggiunge Ultima Thule

Dopo aver salutato Plutone, la sonda New Horizons si sta avvicinando al suo nuovo obiettivo. E' Ultima Thule, un corpo celeste nella fascia di Kuiper. La sonda invierà un messaggio di buon anno al corpo celeste.


Courtesy  NASA/APL

Grande crisi delle patate europee - Georgofili.info

Grande crisi delle patate europee - Georgofili.info

"GRANDE CRISI DELLE PATATE EUROPEE

L'UE raccoglie circa 53 milioni di tonnellate di patate all’anno. La Germania, il più grande produttore, ne raccoglie tra i 10 e i 12 milioni di tonnellate. Ma l'Europa dovrà fronteggiare una crisi delle patate, perché la siccità di quest'estate ha ridotto il calibro dei tuberi. Si dovranno sviluppare sistemi di irrigazione migliori e coltivare nuove varietà più resistenti alla siccità. Ma sono obiettivi che richiedono tempo. ... bisogna fare i conti con la politica agricola comune a Bruxelles. "
da: "The Economist" in Agrapress rassegna stampa estera, 11/10/18

Questa è una notizia che dovrebbe preoccupare. Frutto dei cambiamenti climatici.


Mogontiacum - Mainz - Magonza

Moguntiacum aut Mogontiacum (Germanice: Mainz , Hispanice: Maguncia , Italiane: Magonza , Francogallice: Mayence), oppidi nomen a nomine Celtico Mogon nomine oriri putatur. Moguntiacum ad Rhenum fluvium est urbs Germanica et caput Dioecesis Moguntinae. Oppidum est maximum atque princeps terrae Rhenaniae-Palatinati. Urbs fundata est castra Drusi (13/12 BC). Ab anno 98 vel 99, urbs erat princeps provinciae Germaniae superioris.

Nero Claudius Drusus Germanicus (January 14, 38 BC – summer of 9 BC), born Decimus Claudius Drusus, also called Drusus Claudius Nero.

Druso è morto nel 9 avanti Cristo. Il castrum di Mogontiacum è quindi anteriore al 9 BC.



Per quanto riguarda l'orientazione astronomica del castrum, si veda il mio

Two Roman Towns in Germany Having a Solstitial Orientation of Their Urban Planning. Amelia Carolina Sparavigna,  Polito - Politecnico di Torino [Torino]
Abstract : Here we discuss the orientation of the urban planning of two Roman towns in Germany, Kastell Kesselstadt and Mogontiacum, the Roman Mainz. As all the Roman military camps and coloniae, these towns were planned according to an ideal pattern, based on a grid of parallel and perpendicular streets. Using a software giving the sunrise azimuths on satellite maps, we show that Kastell Kesselstadt and Mogontiacum have the main axis of the grid oriented along the direction of the sunrise on the summer solstice, that is, that the towns have a solstitial orientation.
https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-01649826



In my opinion, the solsticial alignment is in honor of MOGON. "The Romans adapted the old name of the site: "the land of Mogon". In an inscription from Saalburg, a god with this name is identified with Apollo Grannus, a god of health. " That is APOLLO, the SUN.
More at Livius.org.

Zenith passage of the Moon at Dendera

A tweet by Sarah E. Bond and thread

"December 28, 47 BCE: During the reign of Cleopatra fell the inauguration of the Osiris Chapel in the Hathor Temple of Dendera on a zenithal full moon." In the thread, Rosalind Park @starryEgypt is Replying to @SarahEBond @MuseeLouvre telling that it was not a Full Moon, but New Moon in Pisces therefore another month." Link to Park's publication on Dendera Zodiac.

What is here interesting is the fact that, at Dendera, the Moon as a zenith passage in the sky.

See please the result by mooncalc.org




For the Zenith Passage of the sun and its role in architecture, see please 









Friday, December 28, 2018

Orientazione gromatica

Oltre all'orientazione solare, si veda il post seguente, è ammissibile una pura orientazione pratica, ossia dettata dalla morfologia del luogo? Che il lato pratico dei romani sia sempre quello prevalente rispetto a quello rituale è la posizione di ricercatori quali Castagnoli e Vinaccia. In particolare Vinaccia ha investigato se i Romani seguissero effettivamente il metodo di orientazione proposto da Vitruvio (ne parliamo dopo). Chiamiamola "orientazione gromatica" per dire che era questa disposta dal gromatico, ossia l'addetto al surveying del territorio ed alla sua limitazione.

Vediamo quindi la posizione ed inclinazione di Torino e come essa sia legata alla topografia locale.

Una brevissima introduzione. I Romani seguivano, per i castra e le colonie, lo schema che usavano anche per la suddivisione dei terreni agricoli. Lo schema si basava su una griglia di vie parallele e perpendicolari tra di loro, che venivano tracciate dopo aver stabilito un asse viario principale, che era il Decumano massimo. Le vie perpendicolari erano note come cardi. Vi mostro un esempio di centuriazione romana ancora perfettamente visibile. E' nel comune di Borgoricco, in Veneto. Ho evidenziato con rette bianche i confini tra le centurie ben visibili nelle immagini satellitari.




Su Vinaccia si veda: Chiri, G., & Giovagnorio, I. L. A. R. I. A. (2014). Microclimate and Forma Urbis. The Topicality of Gaetano Vinaccia’s Theoretical Work (1881–1971). Recent Advances in Urban Planning, Sustainable Development and Green Energy.
Se volete vedere che cosa dice il Castagnoli sulla Centuriazione e trovare molti altri riferimenti sull'arte  gromatica dei romani, ecco il link
http://www.treccani.it/enciclopedia/centuriazione_(Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica)/
Vi segnalo anche il mio
https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2742223

Torniamo a Torino.
Torino aveva attorno alla colonia una centuriazione del terreno agricolo che si fondeva con la centuriazione di Caselle. La direzione della centuriazione di Torino si discosta di poco da quella della città. E' diversa da quella di Caselle.


In questa mappa di rilievo di Here, potete vedere l'area che circonda Torino. Le due linee rosse rappresentano le direzioni di Corso Regina Margherita e di Corso Vittorio Emanuele II. Il circolino a sinistra rappresenta l'ubicazione probabile di un posto menzionato da Cesare nel de Bello Gallico. L'ellisse in alto rappresenta Caselle.


Questo è un dettaglio che mostra il Po e la Stura e la loro confluenza. E nella mappa di seguito vedete il rettangolo rosso che rappresenta la antica città romana e la linea è la via che portava al porto fluviale sul Po. Il fiume a nord è la Dora.


Ora, è vero che una orientazione astronomica è possibile, ma è anche vero che l'orientazione della città sembra essere quella che sfrutta meglio le caratteristiche del territorio e di una sua possibile centuriazione. Insomma, i Romani erano abili a fondere utile e rituale insieme.

Vediamo che cosa dice Vitruvio a proposito della salubrità delle città.
Leggiamo insieme quanto detto dall'architetto di Augusto, al sito
"L’esclusione dei venti. All’argomento dell’orientamento delle vie urbane, Vitruvio dedica un intero capitolo, ma il suo obiettivo non è tanto quello di procurare sole e luce alle case, quanto di escludere i venti, molesti e dannosi per la salute degli abitanti, dal tessuto urbano tramite il “giusto” orientamento. A proposito dell’orientamento verso i punti cardinali egli scrive (3):
“Saranno esse ben eseguite, se si escluderanno con avvedutezza dalle piazze e dalle strade i venti, i quali se sono freddi offendono, se caldi, viziano, se umidi nuocciono. Perciò sembra doversi evitare un tal difetto, ed avvertire che non accada quello che in molte città suole avvenire: come nell'isola di Lesbo la città di Mytilene è edificata con magnificenza ed eleganza ma non prudentemente collocata in quanto se soffia Austro, gli uomini si ammalano, quando Coro, tossono, quando Settentrione si ristabiliscono in salute, ma non possono star fermi nelle strade e nelle piazze per l'intensità del freddo" ".
Uwe Wienke aottolinea il seguente fatto. "Bisogna anche tener conto del fatto che nelle antiche città a pianta ortogonale, l’orientamento delle vie influiva solo poco sul soleggiamento delle case, che originariamente avevano un solo piano, o al massimo due.  I singoli ambienti delle case prendevano luce da un cortile centrale, perciò la quantità di luce che potevano ricevere dipendeva dalla dimensione di questo cortile." E quindi erano i venti, quelli importanti.
Prendiamo allora la rosa dei venti fornita da Arpa Piemonte per Torino. Il grafico mostra la frequenza, in percentuale, della direzione dei venti. Notate il massimo si ha tra NE ed E. Ossia; i venti provengono in prevalenza da queste direzioni. Poi c'è un piccolo effetto da SSW. 


Confrontiamo con la pianta della città romana


La rosa dei venti ci dice che, in Torino, i venti prevalenti non possono infilarsi nei decumani, per come essi sono orientati (il decumano massimo è via Garibaldi e corre da oriente ad occidente. Nella rose dei venti, c'è però un curioso effetto lungo i cardi. 

Per Vitruvio, l'orientamento ideale è questo:

Questa è una immagine sempre da

Uwe Wienke sottlinea "Tale orientamento, che corrisponde all’incirca  a quello che si ricava dal metodo di Vitruvio, lo hanno le vie di Aosta (23°), Augusta Bagiennorum (23°), Minturno (23°), Ostia (21°) Aquileia (19°) ed Emona (19°). "

E quindi passiamo a vedere come sono i venti prevalenti ad Aosta. 
Da quanto detto da http://cf.regione.vda.it/vento.php sappiamo che, grazie alle rose dei venti "Si possono notare la variabilità stagionale e i cicli di brezza. In particolare, di giorno e nella stagione calda dominano le brezze di valle, provenienti da est, mentre di notte e in inverno sono più frequenti, anche se nettamente più deboli rispetto alle brezze diurne, le brezze di monte o il foehn, provenienti da ovest."

Ecco il diagramma di Vitruvio sulla mappa di Aosta.


Aosta sembra quindi un eccellente esempio di città Vitruviana.

Wednesday, December 26, 2018

Two Roman Towns in Germany Having a Solstitial Orientation of Their Urban Planning

Two Roman Towns in Germany Having a Solstitial Orientation of Their Urban Planning: Here we discuss the orientation of the urban planning of two Roman towns in Germany, Kastell Kesselstadt and Mogontiacum, the Roman Mainz. As all the Roman military camps and coloniae, these towns were planned according to an ideal pattern, based on a grid of parallel and perpendicular streets. Using a software giving the sunrise azimuths on satellite maps, we show that Kastell Kesselstadt and Mogontiacum have the main axis of the grid oriented along the direction of the sunrise on the summer solstice, that is, that the towns have a solstitial orientation.

Miniature



A miniature painting on gilded glass medallion, from Santa Giulia Museum in Brescia, mounted on King Desiderius's Cross.
See more at http://www.hp.uab.edu/image_archive/ulh/painting01.jpg 
In the 18th century the medallion was thought to depict a portrait of Galla Placidia with her children. However modern scholars have firmly rejected this identification.  https://www.jstor.org/pss/3046553.
Inscriptions on the medallion are not personal names; they have instead been identified as words in the Greek dialect of Alexandria, Egypt, which was then a Roman province. 

Canova's dog


Antonio Canova, detail of a sculpture in Chatsworth House
(image courtesy: Mum's taxi for Wikipedia)
Il cane veglia sul sonno di Endimione.

Tuesday, December 25, 2018

The Feminine Monarchie

Front Cover
The Feminine Monarchie, Or the Historie of Bees: Shewing Their Admirable Nature, and Properties, Their Generation, and Colonies, Their Gouernment, Loyaltie, Art, Industrie, Enemies, Warres, Magnanimitie, &c. Together with the Right Ordering of Them from Time to Time: and the Sweet Profit Arising Thereof
Charles Butler
Iohn Haviland, 1623 - Bee culture

Un omaggio di Augusto a Cesare: la VIA JULIA AUGUSTA

La Via Julia Augusta è una via consolare romana la cui costruzione iniziò nel 13 a.C. per volere di Augusto onde completare il collegamento tra Roma e la costa meridionale della Gallia, giungendo fino ad Arles. Nelle città di Tortona e di Voghera è definita come via Emilia Scauri. Il suo percorso iniziava a Placentia (Piacenza) e, passando per Dertona (Tortona) e Aquae Statiellae (Acqui Terme), si concludeva presso il trofeo di Augusto a La Turbie, eretto dall'imperatore nel 7-6 a.C. fra Mentone e Nizza (Francia). Successivamente fu prolungata fino ad Arelate (Arles), per collegarsi alla via Domitia (via Domizia). In sostanza, la via è il proseguimento della già esistente via Aurelia/via Aemilia Scauri che fino ad allora terminavano a Vada Sabatia, oggi Vado Ligure.


Questa via è omaggio di Augusto a Giulio Cesare.



Cinderella's Slippers

                                     Glass: From Cinderella's Slippers to Fiber Optics
Front Cover

Ruth Kassinger
Twenty-First Century Books, 2003 - Juvenile Nonfiction - 80 pages
0 Reviews


The Material World series recounts the history, myths, and modern uses of materials that have played signifcant roles in civilization and explains the science behind their production.

Monday, December 24, 2018

Gherardo delle Notti - Adorazione del Bambino


Un regalo di Natale.
Gherardo delle Notti (Gerrit van Honthorst), Adorazione del Bambino
(1619-1620 circa; olio su tela, 95,5 x 131 cm; Firenze, Galleria degli Uffizi)

Massys Quentin


Vergine con bambino


Dancing light

A team of researchers from Imperial College London, the University of Oxford, and the National Physical Laboratory have experimentally achieved a long-standing goal to demonstrate the so-called "strong-coupling regime" between light and high-frequency acoustic vibrations.

Read more at: https://phys.org/news/2018-12-strong-interactions.html#jCp

Eclisse


Eclipsium omnium ab anno Domini 1554. vsque in annum Domini 1606. accurata descriptio & pictura, ad meridianum Augustanum ita supputata, vt quibusuis alijs facilimè accomodari possit, vna cum explicatione effectuum tam generalium quàm particularium pro cuiusque genesi. Cypriano Leovitio à Leonicia (Cyprian Leowitz). 1556

Cyprián  (1514?  – 1574) was a Bohemian astronomer, mathematician and astrologer.
Cyprian Karásek was born in 1514 into the family of a long-time town councillor and later mayor of Hradec Králové named Jan Karásek (Lvovický after enoblement). He received his elementary education in the Hradec Králové town school and then moved on to study abroad. In 1540 Lvovický studied in Wrocław (Breslau), in 1542 in Leipzig and later astronomy and mathematics in Wittenberg. In 1547 he moved to Nuremberg, then to Augsburg, to the court of Fuggers. After 1556 Otto Henry, Count Palatine of Palatinate-Neuburg (later Elector Palatine), named Lvovický professor of astronomy and mathematics at the Latin "particular school" in Lauingen. Lvovický later became the director of that school, working there until 1566. From 1565 through 1568 he visited Bohemia several times and planned to return to Hradec Králové, but he died before that plan was realized.
Lvovický published several astronomical works in Latin. Being both an astronomer and an astrologer, he tried to base astrology on solid mathematical and astronomical ground.
His first published work was Tabulae eclipsum, predicting (within a few minutes) the start and the duration of lunar eclipses until 1605, including towns where it would be observable. These tables were based on the work of Erasmus Reinhold.
In 1564, by order of Maximilian II, he published detailed ephemeris tables for the sun, moon and other celestial bodies covering the years 1564 - 1574 in 10-day intervals and titled De coniunctionibus magnis insignoribus superiorum planetarum, solis defectibus, et de cometis effectum historica expositione. In this book, recorded astronomical phenomena were linked with historical events (e.g. death of John of Luxembourg with a comet appearing in 1347).
The work Tabulae Peuerbachii Alphonsiane from 1556 earned the respect of Tycho Brahe; they met in 1569 and corresponded thereafter.

Saturday, December 22, 2018

Rock glaciers on Mars viewed with Google Earth

Rock glaciers on Mars viewed with Google Earth

 Several glacier-like landforms have been identified on Mars. We can view some of them with Google Earth and its virtual Mars planet. In the images of Ismeniae Fossae glaciers, the flow lines of these landforms are clearly visible too.

Marte: il lago ghiacciato nel cratere Korolev



Il cratere Korolev, col suo lago ghiacciato.
Elaborazione Retinex di una immagine di Google Mars


Dettaglio

Spettacolo!

22 DICEMBRE 2018 Un lago ghiacciato tutto l'anno, nel cratere Korolev, in mezzo alle pianure settentrionali di Marte: è la spettacolare immagine diffusa dall'Agenzia spaziale europea (Esa) e ottenuta da 15 anni di sorvoli di Mars Express, il satellite in orbita dal 25 dicembre 2003. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Spazio-su-Marte-un-lago-di-ghiaccio-nel-cratere-Korolev-e3baccbb-6c13-47cb-b6f8-261ab2668a35.html

Friday, December 21, 2018

I Torinesi e la cucina

Dal sito https://www.guidatorino.com/le-10-cose-da-non-dire-a-tavola-ad-un-torinese/
Ci sono alcune frasi che è meglio non dire se si è a tavola o quando si parla di cucina con un torinese. E concordo. Ecco alcuni esempi.

“Si può avere la bagna cauda senza aglio?”

“Buono il risotto, anche se come lo fanno a Milano…”

“No grazie, io non mangio carne cruda”

  “Il Fritto Misto è un po’ pesante”

 “Ma come, il vitel tonnè non è francese?”

 “Il miglior cioccolato è sicuramente quello svizzero!”

Dioniso che cavalca il ghepardo




Dionysos riding a cheetah, Macedonian mosaic from Pella, Greece (4th century BC)

 Il ghepardo, il leopardo o la pantera sono gli animali associati a Dioniso e rappresentano l’ira incontrollabile che prende nell’ebbrezza. 


E' una figura dall'articolo:
I vizi capitali ed i loro animali simbolici negli affreschi medievali di Villafranca Piemonte e di Bastia Mondovì delle Cavalcate dei Vizi: L'articolo discute un tipo particolare di rappresentazione simbolica dei vizi capitali. Questa rappresentazione è detta Cavalcata dei Vizi e mostra i personaggi posti sul dorso degli animali simbolo del vizio, legati dalla catena del peccato, e spinti dai diavoli verso la bocca dell'inferno. Le Cavalcate considerate nello specifico sono quella affrescata nella cappella di Missione di Villafranca Piemonte, opera tardo-medievale di Aimone Duce, e quella nella Chiesa di San Fiorenzo a Bastia Mondovì.




Erasmo e le forbici


Ho elaborato questa immagine partendo da un quadro di Quentin Massys, (anche come Matsys, Metsys, o Matsijs), (Lovanio, 1466 – Anversa, 1530), che ritrae Erasmo da Rotterdam. Quentin è stato un pittore fiammingo, fondatore della Scuola di Anversa, famosissimo artista nella sua epoca e sperimentatore di nuovi tipi di arte.

La vita di Metsys è oscura . Il "Giotto fiammingo" nasce a Lovanio da un umile padre, e presto scappa di casa per dedicarsi all'arte. Padroneggiando benissimo il pennello, diventa in breve una promessa artistica. Tra le sue opere più celebri c'è  I raccoglitori d'imposte. In esso ci sono due banchieri che raccolgono i soldi delle tasse di cui sono appaltatori. Avvolti nei loro turbanti, esprimono apertamente l'avidità di denaro. Sopra di loro, che son chini sul banco a contar soldi e a registrare somme, "pende una forbice che si erge quasi a nuova spada di Damocle e che minaccia di morte i loro possessori. Una porta lignea invece è simbolo di libertà. Ci sono infiniti particolari da analizzare ma si può dire che l'opera è il simbolo definitivo, lo spartiacque fra la vecchia e la nuova pittura." da Wikipedia.  Le forbici ci sono anche nel quadro che ritrae Erasmo. 


Io e Erasmo abbiamo la stessa Alma Mater. 
Erasmo si è laureato in Teologia il 4 settembre del 1506, all’Università di Torino.

Dalla Storia di Torino http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/144/files/assets/common/downloads/publication.pdf

"Fin dai primissimi anni del Cinquecento, non pochi furono i transalpini che soggiornarono a Torino. Se Jean Lemaire de Belges vi fece solo una rapida apparizione, nell’estate del 1504, per offrire i suoi servigi ad una conterranea, Margherita d’Austria, altrimenti significativo è il numero degli studenti francesi che vennero a Torino per laurearsi. Essi provenivano per lo più dalla Francia del sud-est, ma non mancarono quelli di diversa origine (Parigi, Angers, Laval, Langres, ecc.). Dal 1497 al 1548, si addottorarono costì almeno in 43, con un picco di 12 per il solo 1512. All’università di Torino domandavano soprattutto lauree in utroque ed in medicina, ma si notano pure artisti e teologi. Lo studio subalpino esercitava quindi un certo richiamo oltralpe e non laureava solo frettolosi viandanti.
Ne ebbe uno di rilievo nel 1506: Erasmo da Rotterdam. Egli ci mise non poca civetteria nel dire e nel ridire che, se prese la laurea in teologia a Torino, fu controvoglia e solo perché spinto da amici. In effetti, fin dal 1498 egli aveva espresso il desiderio di addottorarsi in teologia, ma, per la verità, a Bologna e non in quel borgo sperduto in cui si ritrovava sulla via di una Italia più vera, che iniziava forse solo a Pavia [Mio commento: faccio notare che Torino non era proprio un borgo sperduto, per il semplice fatto che da Torino ci dovevano passare tutti quelli che provenivano dalla Francia]. Oltre all’eventuale risvolto culturale che tale avvenimento potrebbe avere, ci sembra doveroso citarlo soprattutto per le patenti di «umanità» che questo principe degli umanisti conferì alla gente di Torino molti anni dopo il suo passaggio nella nostra città."

 La frase «mire placebat gentis humanitas» riferita ai Torinesi è tratta da una lettera del 2 aprile 1531 a Pierre de Mornyeu. 

 E i Torinesi ricordano Erasmo con affetto.

Thursday, December 20, 2018

Il Piemontese che divenne Imperatore

Publio Elvio Pertinace (Publius Helvius Pertinax) fu Imperatore romano. Nacque presso Alba Pompeia, oggi Alba in provincia di Cuneo, nel 126 e morì assassinato a Roma nel 193. Fu console (suffetto (*) 175, ordinario 192), proconsole dell’Africa, dove batté i mauri (190), e prefetto di Roma. Ucciso Commodo (192), il principale congiurato, il prefetto del pretorio Emilio Leto, riuscì a fare accettare dai pretoriani come imperatore Pertinace, che, essendo persona gradita al senato, poteva dare all’assassinio il carattere di restaurazione del principato senatorio. Pertinace dimostrò infatti grande deferenza verso il senato. Applaudito da popolo e senato, urtò però i pretoriani che, sentendosi decaduti dalla posizione di privilegio a cui Commodo li aveva elevati, lo assassinarono dopo tre mesi di governo.
(*) Console suffetto (in latino: Consul suffectus) denota un caso speciale del consolato romano, vale a dire un console eletto nel corso dell'anno e quindi in carica solo per pochi mesi.


Aureus. IMP CAES P HELV PERTIN AVG, laureate head right / PROVID DEOR COS II, female figure standing left, raising both forearms towards a star in sky. 

Un Piemontese ucciso perché troppo onesto. Peccato.
Avrebbe potuto avvenire una divergenza.

In Romanitas, a fictional alternate history novel by Sophia McDougall, Pertinax's reign is the point of divergence. In the history as established by the novel, the plot against Pertinax was thwarted, and Pertinax introduced a series of reforms that would consolidate the Roman Empire to such a degree that it would still be a major power in the 21st century.

Mi permetto di riportare alcune interessanti informazioni dal link:

"Publio Elvio Pertinace nacque nei pressi di Alba e, secondo i più recenti studi, presso la località Asili (terre e colline degli Acilii), nell'attuale comune di Barbaresco, nel 126 d.C. La madre, Lollia Acilia, era di una facoltosa famiglia, legata da parentela al senatore Acilio Glabrione ed era andata in moglie ad un liberto riscattatosi a suo tempo dalla schiavitù per la sua abilità imprenditoriale".
Notate il toponimo Asili, che è chiaro riferimento alle terre di Acilia. 
"per alcuni anni l'attività paterna consistette nella fornitura di grossolani tessuti per uso militare ed anche nel commercio di legnami, attività al tempo assai redditizia in quanto il materiale era usato nelle costruzioni o come combustibile per alimentari, l'industria metallurgica del tempo"
Terra ricca quella di Alba, che forniva lana e legno all'esercito romano.
"la madre morì poi a Colonia seguendo il figlio in una delle sue spedizioni militari". Piemontese!
"Nel momento in cui nacque Elvio Pertinace, imperatore di Roma era Adriano ... Con la morte di Adriano iniziava un difficile momento per l'Impero; Publio Elvio Pertinace, che aveva completato i suoi studi a Roma emergendo per capacità culturali, aveva percorso tutti i gradi della carriera militare, partecipò a numerose spedizioni evidenziando le sue capacità di comando e di organizzazione; aveva acquistato fama militare nella guerra contro i Parti ed in Germania e poi in Britannia contro i Barbari; non appena si era conclusa la guerra contro i Parti si erano registrate sul confine danubiano invasioni barbare di Germani, che giunsero ad assediare Aquileia ed a spingersi sino al Piave. Pertinace riuscì a condurre in porto quella guerra ed a realizzare la fusione tra elementi barbarici e l'elemento romano, tanto che i Germani finirono per inserirsi nel cuore stesso dell'Impero e costituire un baluardo efficace per le successive invasioniDopo l'imperatore Marco Aurelio gli era succeduto il giovanissimo figlio Commodo, avido ed incapace, che si era appoggiato a delle truppe scelte per esautorare il Senato delle sue prerogative, ma era al tempo stesso temuto ed abborrito da tutti ed il 31 dicembre del 192 fu trucidato da alcuni cortigiani condannati a morte. Il Senato tentò di riprendere il controllo che gli era sfuggito e designò ad Imperatore Publio Elvio Pertinace, uno dei Senatori più autorevoli, di buona cultura, di grandi capacità militari, apprezzato come uomo onesto e capace. Pertinace ripristinò il Principato senatorio sul modello di Augusto e si impegnò a restaurare le finanze, ad allontanare i corrotti, a ripristinare la disciplina nelle legioni e tra i pretoriani, ma riducendo alcune gratifiche ai pretoriani questi si rivoltarono contro di lui ed in una congiura lo assassinarono il 28 marzo 193, dopo soli 87 giorni di Regno. Alla morte di Pertinace i Pretoriani proclamarono Imperatore Didio Giuliano, ma il Senato impose Settimio Severo, che proclamò Pertinace Pius Pater, ricordandolo come Divus Pertinax ed associò il nome di Pertinace al suo."

Pertinace Pius Pater

Septimius Severus, in full Lucius Septimius Severus Pertinax, (born April 11, 145/146, Leptis Magna, Tripolitania [now in Libya]—died Feb. 4, 211, Eboracum, Britain [now York, Eng.]).


Wednesday, December 19, 2018

Situata in una contrada assai deliziosa

"Turino, anticamente Augusta Taurinorum , città capitale del Principato, e Residenza del Re di Sardegna sul fiume Po, a cui vi s’ unisce il fiume Doria, situata in una contrada assai deliziosa, di modo che da' suoi baluardi si gode una veduta bellissima, presentandosi all’occhio le colline, e montagne vicine, coperte di ville, monasterj, ed altri edifizj. E' grande, volendovi un’ora, e mezza per girare i baluardi . Il numero degli abitanti stimasi di 77ooo anime. E' divisa in città vecchia, ed in città nuova. La città nuova ha le strade diritte, e larghe, fra le quali merita il primo luogo la strada delle poste, riguardevole per i portici alti, che dall'una , e dall’altra parte la fiancheggiano, ove si può passare a piedi asciutti in tempo di pioggia; e per l’egual struttura delle case. La piazza di S. Carlo, che per mezzo della strada nuova comunica colla piazza della Residenza, e che da ambedue le parti è cinta di portici, è grande, e bella . ..
Riguardo alla Storia antica di questa città, osserveremo ch’era Colonia Romana, detta ne’ tempi andati Colonia Julia, indi Augusta Taurinorum, e ch’i suoi abitanti chiamavansi Taurini, così detti da Plinio, Tito Livio, e Plutarco sono di parere, che fosse la prima città d’Italia, la quale s’opponesse a’ Cartaginesi condotti da Annibale a’ danni de' Romani. Da Appiano Alessandrino vien chiamata Tauratia, e Polibio le diede l’aggiunto di fortissima, Da Giulio Cesare poi vi fu stabilita una Colonia Romana chiamata dal di lui nome Julia, ch’indi si cangiò in Augusta da Ottaviano Augusto, sotto il qual nome fu conosciuta da Tolommeo, ed altri Scrittori antichi."
Leggete di più in
La Italia geografico-storico-politica. Volume 1, Anton Friedrich Büsching, Zatta, 1780

Monday, December 17, 2018

Omini di pasta frolla


"Gli Omini di Pasta Frolla sono molto semplici da preparare. Il gusto e la soddisfazione di farli in casa è davvero inappagabile, quindi ogni tanto il consiglio è quello di cimentarsi nella preparazione dei biscotti fai da te. Se invece non avete tempo Carmi li preparerà per voi e li troverete sempre freschissimi nel Punto Vendita del Panificio." Ringrazio il sito per l'immagine. 

Sono molto carini questi omini di pasta frolla, vero?


Sunday, December 16, 2018

Lilybaeum (Marsala) and the Major Lunar Standstill

Lilybaeum (Marsala) and the Major Lunar Standstill: Here we discuss a possible astronomical orientation of the Decumanus Maximus of Lilybaeum (Marsala). Its direction is coincident to the northernmost direction of the moonset on a major lunar standstill.

The Photographer's Ephemeris (TPE) is a software giving, besides the direction of sunrise and sunset (yellow and orange), also the directions of moonrise and moonset (pale blue and dark blue). We use the reference point, shown by a pin in the images, at one end of the Decumanus. The dark blue line, which shows the direction of the moonset, is coincident to the Decumanus.

More details in the article

About an interesting etymology of the name "Marsala"

Friday, December 14, 2018

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Viking

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Viking: Everybody knows about Vikings, the fearless warriors from the cold and barren north. People who have studied history (but not etymology) wil...

Made in Italy

"If there's any doubt about the matter, he is," returned the doctor. "A man who has been three years biting his nails on a desert island, Jim, can't expect to appear as sane as you or me. It doesn't lie in human nature. Was it cheese you said he had a fancy for?"

"Yes, sir, cheese," I answered.

"Well, Jim," says he, "just see the good that comes of being dainty in your food. You've seen my snuff-box, haven't you? And you never saw me take snuff, the reason being that in my snuff-box I carry a piece of Parmesan cheese--a cheese made in Italy, very nutritious. Well, that's for Ben Gunn!"


Treasure Island by Robert Louis Stevenson

Thursday, December 13, 2018

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Marsala

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Marsala: The Italian city of Marsala, known for its fortified wine, is situated on the western extremity of Sicily. It was founded by the Carthaginia...

Wednesday, December 12, 2018

Testa di Ferro, papà di Testa di Fuoco


Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer ("Testa di ferro") in piemontese (Chambéry, 8 luglio 1528 – Torino, 30 agosto 1580), è stato duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta. Ed ebbe, tra gli altri titoli, quello di re di Cipro e Gerusalemme. 
Emanuele Filiberto è il papà di Testa di Fuoco.

La memoria del duca "Testa di ferro" rimase ben viva nel ricordo dei suoi sudditi e successori: Emanuele Filiberto veniva considerato uno dei fondatori dello stato sabaudo. Per celebrarne la memoria, la città di Torino affidò a Carlo Marochetti l'incarico di realizzare una statua equestre che raffigurasse il grande condottiero. L'opera, inaugurata il 4 novembre 1838 in piazza San Carlo, è conosciuta dai torinesi con il nome di Caval ëd bronz (cavallo di bronzo) ed è diventata, nel corso degli anni, uno dei simboli della città, accanto alla Mole Antonelliana.


Tuesday, December 11, 2018

In cauda venenum

Leggete questo gustoso articolo sul papiro di Artemidoro.
https://www.ilfoglio.it/contro-mastro-ciliegia/2018/12/12/news/silvia-rimembri-ancora-il-papiro-per-incartare-settis-228784/
In esso si dice che il giornale la Repubblica ora celebra Luciano Canfora e “il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”.
La storia del Papiro di Artemidoro comincia con la Compagnia di San Paolo di Torino che lo compra per 2 milioni 750 mila euro e finisce con Antonio Spataro, che, come dice il sunnominato articolo, "ci ha stampigliato sopra il timbro “FALSO” (e manco un tuìt di ringraziamento di Salvini, ingrato). Ma ha una sua cauda di veleno altrettanto gustosa".
Il papiro di Artemidoro (posso chiamarlo ancora così anche se la giustizia torinese dice che è falso?) arriva a Torino nel 2004. Suo sponsor d’eccezione era Salvatore Settis, archeologo della Normale di Pisa, già direttore del Getty Center for the History of Art and the Humanities, che ne ha sempre sostenuto l’autenticità. Contro Settis scese in campo Luciano Canfora, convinto da subito che fosse un falso.
"Ora, la cauda è questa. -dice l'articolo, sottinteso "in cauda venenum" - Ieri su Repubblica un’altra insigne grecista, Silvia Ronchey, tira le somme: ha vinto Canfora. E fin qui tutto bene, ma il tono da Erinni reca con sé qualcosa di più. Il reato per il falso è prescritto, “ma resta il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”. La battaglia di Canfora era diventata “un gigantesco simbolo. Tale ormai resterà nella storia degli studi, e non solo: in quella della cultura, e anche, forse, della politica”. ... pure la politica? Insiste Ronchey: “Quella per la verità è una lotta solitaria, disinteressata”, ma “l’ostinazione e l’onestà possono vincere… il vero prevale sul falso, sulla disinformazione, sulla fake news, sulla disonestà, materiale e, peggio, intellettuale”. Manco si trattasse della donazione di Costantino. ... E in cauda: “Neanche la hybris degli intellettuali coinvolti non è più perseguibile… ma è e resterà, nella nostra memoria, imprescrittibile”."
L'articolo di cui vi ho dato il link continua mostrando esplicitamente l' "in cauda venenum" della politica che è entrata a gamba tesa in papirologia.

Dopo quanto ho letto sulla lotta solitaria e l'onestà e le fake news, mi permetto di ricordare quanto dice Canfora su Cesare, inventando che Cesare ha ucciso gli ambasciatori di Usipeti e Tencteri per dipingerlo come Hitler. Si veda Giulio Cesare e i Germani.  Morale: dipende da chi le dice, le fake news. E disinformare va bene, se si suona una musica di una parte politica.

In ogni caso, io mi ricordo con estremo piacere la mostra del 2006, Le tre Vite del Papiro di Artemidoro, PALAZZO BRICHERASIO, TORINO
"In mostra un'ampia porzione di un testo perduto del geografo Artemidoro di Efeso, finora noto essenzialmente come fonte di Strabone, e tre diversi strati di immagini: la piu' antica carta geografica di eta' classica ad oggi nota, un repertorio di animali reali e fantastici e infine un taccuino con disegni di figura, probabilmente provenienti da botteghe di artisti."
Alla mostra ho visto la Tabula Peutingeriana.

Sulla mostra a Torino, si veda anche l'articolo
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/arte/recensioni/gen2006rece/papiroartemide/papiroartemide.html
Non c'era solo esposto il papiro.

Talmud Babilonese


In un passo nell Talmud Babilonese, si accenna ad un personaggio chiamato Gesù.  Così recita il Talmud: «...Alla vigilia della Pasqua [ebraica], Yeshu fu appeso. Per quaranta giorni prima dell'esecuzione, un araldo gridava "Egli sta per essere lapidato perché ha praticato la stregoneria e ha condotto Israele verso l'apostasia. Chiunque sappia qualcosa a sua discolpa venga e difenda il suo operato". Poiché nessuna testimonianza fu mai portata in suo favore, egli fu appeso alla vigilia della Pasqua.» (Soncino Babylonian Talmud, editor I. Epstein, Tractate Sanhedrin, folio 43a, London, Soncino Press, 1935-1948). L'edizione del Talmud babilonese citata è curata dal rabbino Isidore Epstein. Tra i commenti del rabbi I. Epstein si legge che un manoscritto (denominato come "M") riporta "Gesù Nazareno" invece che solo "Gesù", mentre un altro manoscritto ancora, invece della frase "egli fu appeso alla vigilia della Pasqua" nella parte conclusiva della citazione di cui sopra, legge: "egli fu appeso alla vigilia del sabato della Pasqua". 

Disclaimer

Screenshot del disclaimer di Wikipedia.  https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Disclaimer_sul_rischio

Vi faccio notare una cosa che è scritta nella suddetta pagina.
"Wikipedia non ha un processo di revisione uniforme; mentre i lettori possono - e sono invitati a - correggere errori o rimuovere suggerimenti erronei, non hanno dovere legale di farlo, perciò tutte le informazioni presenti non possono essere accompagnate da alcuna garanzia, né implicita né esplicita, di idoneità per qualsiasi scopo o utilizzo."
Mi sembra che l'Italiano non funzioni. Non capisco il "mentre" collegato al "perciò".

Sunday, December 9, 2018

Testa di Fuoco


Jan Kraeck (Giovanni Caracca).  Ritratto Di Carlo Emanuele I 

Carlo Emanuele I, Duca di Savoia, In carica 1580 - 26 luglio 1630.
Era soprannominato Testa di Fuoco per le manifeste attitudini militari.
Nasce nel Castello di Rivoli e diviene Duca di Savoia il 30 agosto 1580, quando muore il padre Emanuele Filiberto. Era di gracile costituzione ma fin da bambino il padre lo aveva abituato ad ogni sorta di esercizio fisico e di sport, rendendolo un abile cavaliere e un invincibile spadaccino. Ambizioso e sicuro di sé, grazie all'ottimo stato del Ducato trasmessogli dal padre, cerca di espandere territorialmente il proprio potere. Fece guerra alla Francia. Col trattato di Lione (17 gennaio 1601) le conquiste territoriali gli vennero riconosciute da Enrico IV in cambio della Bresse e altre cessioni territoriali oltre le Alpi. Il baratto ribadiva la vocazione italiana dei Savoia e legava i destini della casata, di ceppo pur sempre borgognone, a quelli della penisola. Carlo Emanuele annotò nei suoi Ricordi: «È molto meglio avere uno Stato solo, tutto unito, come è questo di qua dei monti, che due, e tutti e due malsicuri».[Ercole Ricotti, Storia della monarchia piemontese, vol. III, Firenze, 1865, p. p. 426.]

Jan Kraeck è conosciuto con il nome italianizzato di Giovanni Caracca (Haarlem, ... – Torino, 1607). Il pittore deve la sua notorietà principalmente alla attività che svolse presso la corte sabauda lavorando al servizio di Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I di Savoia tra il 1568 e il 1607, anno della sua morte. Durante la sua permanenza alla corte sabauda Caracca realizzò ritratti, quadri religiosi e decorazioni nella Grande Galleria di Carlo Emanuele I, che però venne distrutta da un incendio nel 1659. Partecipò inoltre alla decorazione del castello di Fossano, dipingendo un maestoso soffitto a grottesche, solo parzialmente conservato. 

The Pantheon, eye of Rome, and its glimpse of the sky

The Pantheon, eye of Rome, and its glimpse of the sky: The only natural light source of the Pantheon in Rome is its Oculus, a large opening at the top of the vault. Some literature proposed that the rays of the sun, passing through the Oculus, were actng as they could do in a huge sundial. The sun has been also imagined as being involved during some rituals made by the Roman emperors in the temple, to emphasize the celebratons of the foundaton of Rome. Besides to the sun, the temple could also have been linked to the heavens and the stars passing close to the Zenith. Inside this temple, which we could imagine as a huge eye, the gods were guarding the moton of the universe, Mundus, of which the city, Caput Mundi, was the head. In fact, a possibility exists that the architect who planned the temple had been inspired by the form of the human eye to create a building representatve of the link between Rome and the heavens, exactly in the place where Romulus ascended to them. In this artcle, besides proposing this idea, we give also some simulatons made by means of the sofware planetarium Stellarium, of the night sky and the stars visible through the Oculus at the tme of the Emperor Hadrian, who built the temple that we see today.

Some Churches Dedicated to the Holy Wisdom and their Sunrise Orientation

Some Churches Dedicated to the Holy Wisdom and their Sunrise Orientation

Il mondo dei protisti

Da "Microscopi, Eritrociti e Protisti nelle Lezioni di Fisica Sperimentale di Giuseppe Saverio Poli"

"Tra i padri del microscopio e della microscopia, c’è l'olandese Antoni van Leeuwenhoek (1632-1723). I suoi microscopi a sfera, come detto in [11] e [12], consentivano di ingrandire un oggetto più di 270 volte, una prestazione che a quel tempo era strepitosa. Ne costruì circa 200. Con essi, Leeuwenhoek faceva le sue osservazioni scoprendo il mondo di cui ci ha parlo Poli, e che allora era un mondo sconosciuto e meraviglioso. Era il regno dei protisti, esseri unicellulari che lui definì come animaletti e che Poli chiama piccioli viventi. Leeuwenhoek li descriveva in dettaglio in diverse lettere inviate alla Royal Society. In una lettera del 25 dicembre 1702, egli descrive molti protisti tra cui la Vorticella [11] (per i lavori di van Leeuwenhoek si veda il riferimento [13])."


Illustrazione che mostra una sezione di legno di frassino come vista da Leeuwenhoek. 
Da: Antoni van Leeuwenhoek - T. Cremer, Von der Zellenlehre zur Chromosomentheorie, Springer Verlag Berlin Heidelberg New York Tokyo, 1985, ISBN 3-540-13987-7. Online Version. Source given in there: The collected letters from Antoni van Leeuwenhoek, Vol. II, Amsterdam, Sweets and Zeitlinger LTD (1941)

Se volete costruire un microscopio a sfera di Leeuwenhoek, vedete questo articolo:


Gli strumenti dell'astronomo


The Astronomer (c. 1668). Johannes Vermeer. Dettaglio.
Globo con le costellazioni e astrolabio.

Dal sito:
"Grazie alle ricerche di James Welu sulle opere di Vermeer siamo oggi in grado di affermare che l'artista si avvalesse della consulenza di esperti nei diversi campi scientifici per la progettazione degli ambienti più pertinenti alle tematiche che l'artista volle rappresentare. ... [Nell'Astronomo]  Il professionista è stato infatti rappresentato intento nello studio di un globo e nella lettura di un libro fondamentale del secolo XVII. La raffigurazione del testo davanti allo scienziato è sufficientemente precisa da aver permesso a Welu di identificare non solo il libro terzo di Adriaan Maetius: "Sull'investigazione od osservazione delle Stelle", aperto alle prime due pagine dove compare l'astrolabio a ruota inventato da Maetius stesso, ma anche la sua edizione seconda datata 1621 (J. A. Welu, Vermeer's Astronomer: Obsevations on an Open Book, in "Art Bulletin", 68 (1986), pp. 263-67). ... Si ritiene che il colto suggeritore sia stato il noto naturalista di Delft Antoine van Leeuwenhoek, fondatore della microscopia, che nel 1676 fu nominato amministratore fiduciario del patrimonio di Vermeer. Van Leeuwenhoek era nato a Delft nello stesso anno di Vermeer e nella seconda metà del secolo XVII e all'inizio del XVIII fu il più importante studioso di scienze naturali della città."

Thursday, December 6, 2018

Le Terrenuove Fiorentine e il Solstizio d'Estate

Le Terrenuove Fiorentine e il Solstizio d'Estate: Le Terrenuove Fiorentine sono sei centri costruiti ex novo dalla Repubblica di Firenze tra la fine del XIII secolo ed il XIV secolo. Come le Bastide in Francia hanno una planimetria regolare. E’ interessante notare che tre di esse - San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Castelfranco di Sopra – hanno il loro asse viario principale orientato verso il punto dell’orizzonte dove sorge il sole al solstizio d’estate.

Sunday, December 2, 2018

The Cup of the Dragon

Notate l'iscrizione sulla coppa. Era di un drago!


Un Natale Magico a Torino, città magica

Il Natale 2018 a Torino avrà come tema la MAGIA. Le festività di fine anno saranno all’insegna di incantesimi, trucchi ed effetti speciali. Dal 1° dicembre 2018, a Torino, serie di eventi dedicati a grandi e piccini alla scoperta dell’arte della magia e dell’illusione. 
Ci sono i week-end magici del Natale Magico a Torino.
Ad esempio, in Piazza San Carlo – One Man Show
Ogni sabato e domenica di dicembre, alle 18.15.
Dettagli al link
https://www.guidatorino.com/eventi-torino/natale-2018-a-torino-i-week-end-magici/


Il Trattato di Utrecht e i Savoia


Trattato di Utrecht

Contesto Guerra di successione spagnola
Firma 1713, Luogo Utrecht, Province Unite ora Paesi Bassi
Firmatari Luigi XIV di FranciaFilippo V di SpagnaAnna di Gran BretagnaGiovanni V del PortogalloVittorio Amedeo II di Savoia, il Gran Pensionario Anthonie Heinsius


Il trattato di Utrecht, Verdrag van Utrecht in Olandese, è una serie di trattati di pace firmati nella città omonima tra il marzo e l'aprile del 1713, che aiutò a porre fine alla Guerra di Successione Spagnola. Il Trattato comprendeva una serie di accordi stipulati a Utrecht tra il 29 gennaio 1712 e l'11 aprile 1713. I trattati furono cinque ed ebbero come contraenti la Francia da un lato, Inghilterra, Olanda, Prussia, Portogallo e Savoia dall'altro.
Il trattato franco-britannico prevedeva il riconoscimento da parte francese della successione hannoveriana sul trono britannico, l'espulsione dalla Francia del pretendente Giacomo Stuart, la separazione perpetua delle corone di Francia e di Spagna, la demolizione delle fortificazioni di Dunkerque e l'interramento del relativo porto, la cessione all'Inghilterra dei territori americani della baia di Hudson, della Nuova Scozia e delle isole di Terranova e San Cristoforo.
La Spagna concludeva a Utrecht due trattati bilaterali: quello con l'Inghilterra, alla quale cedeva Minorca e Gibilterra e assicurava il monopolio del commercio degli schiavi tra l'Africa e l'America (asiento). In base alle condizioni del trattato, il nipote di Luigi XIV, Filippo, Duca d'Angiò venne riconosciuto come Filippo V, Re di Spagna, in accordo con le volontà di Carlo II di Spagna. All'Olanda la Francia riconosceva il diritto di occupare nei Paesi Bassi una serie di piazzeforti. Alla Prussia la Francia cedeva la Gheldria, riconosceva la successione di Federico I di Hohenzollern nel principato di Neuchâtel e il titolo di re di Prussia. In cambio annetteva il territorio di Orange alla Provenza. Col Portogallo si procedeva a rettifiche territoriali nel Brasile. Con il trattato concluso il 15 febbraio 1715 il Portogallo cedeva alla Spagna la colonia di Santo Sacramento sul Rio de la Plata.
E' del luglio 1713 l'accordo coi Savoia. Al duca di Savoia Vittorio Amedeo II si riconosceva la Sicilia col titolo regio, il diritto alla successione per lui o i suoi discendenti sul trono di Spagna qualora la dinastia dei Borbone di Spagna si fosse estinta. 




I duchi di Savoia si videro restituito il contado di Nizza, il territori ex gonzaghesco del Monferrato, Alessandria, Valenza, tutta l'alta valle di Susa, Pinerolo e parti del territorio milanese, mentre l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo VI ricevette i Paesi Bassi Spagnoli, il Regno di Napoli e il resto del Ducato di Milano al quale venne annessa l'ex gonzaghesca Mantova. La Sardegna fu invece ceduta alla Baviera di Massimiliano II Emanuele di Wittelsbach, impegno questo che poi a luglio non fu ratificato dall'Austria e costituì il pomo della discordia per la continuazione della guerra. Inoltre, la Spagna cedette Gibilterra e Minorca alla Gran Bretagna e accettò di cedere ai britannici l'Asiento – un prezioso contratto esclusivo per la tratta degli schiavi.

Vittorio Amedeo Francesco di Savoia, detto la Volpe Savoiarda (Torino, 14 maggio 1666 – Moncalieri, 31 ottobre 1732), è stato duca di Savoia, marchese di Saluzzo e duca del Monferrato, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1675 al 1720. Fu anche re di Sicilia dal 1713 al 1720, quando divenne re di Sardegna. Primo re del suo casato, col suo lungo governo trasformò radicalmente la politica sabauda, fino ad allora caratterizzata dalla sottomissione alle potenze straniere quali Francia o Spagna, rivendicando orgogliosamente l'indipendenza del piccolo stato dalle vicine nazioni (si pensi, ad esempio, all'episodio dell'assedio di Torino). Vittorio Amedeo II seppe portare avanti questa strategia sino a ottenere infine l'ambita corona reale.
Sulla Volpe, si veda "La volpe savoiarda e l'assedio di Torino", di Carlo Trabucco. Fògola Editore, 1978.
Inutile dire che Torino aveva resistito all'assedio e vinto la battaglia, grazie anche al Principe Eugenio.
L'assedio di Torino ebbe luogo nel 1706 durante la Guerra di successione spagnola. Oltre 44.000 soldati francesi accerchiarono la cittadella di Torino fortificata difesa da circa 10.500 soldati sabaudi che combatterono strenuamente dal 14 maggio fino al 7 settembre, quando l'esercito a difesa della città comandato dal Principe Eugenio e dal duca Vittorio Amedeo II costrinse i nemici a una precipitosa ritirata. L'assedio durò centodiciassette giorni.

Non per niente siamo Bogia nen [bʊʤaˈnɛŋ], i "non ti muovere", soprannome che si riferisce ai piemontesi e che rimanda a un temperamento caparbio, capace di affrontare le difficoltà con fermezza e determinazione.

Per le rilevanti dimensioni ed importanza della città (una delle pochissime capitali d'Europa cui sia mai stato posto un assedio scientificamente studiato), ebbe grande risonanza internazionale.
Alcuni storici considerano l'assedio di Torino l'evento che segna l'inizio del Risorgimento.
Se gradite sapere di più sulla Cittadella di  Torino, ecco l'articolo An Example of Military Engineering in 16th Century: The Star Fort of Turin
Purtroppo della Cittadella resta solo il Mastio come struttura esterna, ma sotto, è tutto da visitare!