Moneta di Carausio coniata dalla zecca di Londra, raffigurante un leone, simbolo della Legio IIII Flavia Felix. Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.com. Carausius. 286-293 AD. Æ Antoninianus (2.99 gm). IMP CARAVSIVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right LEG IIII FL, lion walking right; ML. RIC V pt. 2, 69 var. (legend).
Carausio era della tribù dei Menapi. Si era distinto durante la campagna militare condotta dall'imperatore Massimiano contro i Bagaudi nel 286. Divenne poi comandante della classis britannica, che pattugliava la Manica, col compito di ripulirla dai pirati franchi e sassoni, che devastavano la costa dell'Armorica e quella della Gallia Belgica. Ma Massimiano, sospettando che Carausio fosse sceso a patti con loro, ordinò la sua eliminazione. Avendo saputo ciò, nel tardo 286 o agli inizi del 287, Carausio si autoproclamò imperatore della Britannia e della Gallia settentrionale.
Nel 288 o nel 289, Massimiano fece il tentativo di invadere la Britannia, ma non vi riusci essendo impeganto dall'invasione dei Franchi Sali lungo il fronte renano. A seguito della campagna contro i Franchi si meritò il titolo di Germanicus maximus insieme a Diocleziano.
Carausio iniziò allora a sperare di essere riconosciuto dal potere centrale e cominciò a battere moneta. Nelle sue monete egli si attribuisce i titoli di "Restitutor Britanniae" ("Restauratore della Britannia") e di "Genius Britanniae" ("Spirito della Britannia"), a dimostrazione di come egli abbia fatto leva sul risentimento della popolazione nei confronti del governo di Roma. Questo stato di cose continuò fino al 293, quando Costanzo Cloro, divenuto Cesare d'Occidente, marciò in Gallia. Isolò Carausio assediando il porto di Bononia (Gesoriacum, oggi Boulogne-sur-Mer, che prende il nome di Bononia nel III secolo) e invadendo la Batavia, così da assicurarsi le spalle da possibili attacchi degli alleati franchi di Carausio. Ma decise di non tentare una nuova invasione della Britannia, finché non avesse costruito una flotta adeguato. In quello stesso anno però, il tesoriere di Carausio, Allecto, assassinò l'usurpatore, prendendone il posto. Dopo tre anni di regno, Allecto fu sconfitto e ucciso da un uomo di Costanzo Cloro.