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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Thursday, December 20, 2018

Il Piemontese che divenne Imperatore

Publio Elvio Pertinace (Publius Helvius Pertinax) fu Imperatore romano. Nacque presso Alba Pompeia, oggi Alba in provincia di Cuneo, nel 126 e morì assassinato a Roma nel 193. Fu console (suffetto (*) 175, ordinario 192), proconsole dell’Africa, dove batté i mauri (190), e prefetto di Roma. Ucciso Commodo (192), il principale congiurato, il prefetto del pretorio Emilio Leto, riuscì a fare accettare dai pretoriani come imperatore Pertinace, che, essendo persona gradita al senato, poteva dare all’assassinio il carattere di restaurazione del principato senatorio. Pertinace dimostrò infatti grande deferenza verso il senato. Applaudito da popolo e senato, urtò però i pretoriani che, sentendosi decaduti dalla posizione di privilegio a cui Commodo li aveva elevati, lo assassinarono dopo tre mesi di governo.
(*) Console suffetto (in latino: Consul suffectus) denota un caso speciale del consolato romano, vale a dire un console eletto nel corso dell'anno e quindi in carica solo per pochi mesi.


Aureus. IMP CAES P HELV PERTIN AVG, laureate head right / PROVID DEOR COS II, female figure standing left, raising both forearms towards a star in sky. 

Un Piemontese ucciso perché troppo onesto. Peccato.
Avrebbe potuto avvenire una divergenza.

In Romanitas, a fictional alternate history novel by Sophia McDougall, Pertinax's reign is the point of divergence. In the history as established by the novel, the plot against Pertinax was thwarted, and Pertinax introduced a series of reforms that would consolidate the Roman Empire to such a degree that it would still be a major power in the 21st century.

Mi permetto di riportare alcune interessanti informazioni dal link:

"Publio Elvio Pertinace nacque nei pressi di Alba e, secondo i più recenti studi, presso la località Asili (terre e colline degli Acilii), nell'attuale comune di Barbaresco, nel 126 d.C. La madre, Lollia Acilia, era di una facoltosa famiglia, legata da parentela al senatore Acilio Glabrione ed era andata in moglie ad un liberto riscattatosi a suo tempo dalla schiavitù per la sua abilità imprenditoriale".
Notate il toponimo Asili, che è chiaro riferimento alle terre di Acilia. 
"per alcuni anni l'attività paterna consistette nella fornitura di grossolani tessuti per uso militare ed anche nel commercio di legnami, attività al tempo assai redditizia in quanto il materiale era usato nelle costruzioni o come combustibile per alimentari, l'industria metallurgica del tempo"
Terra ricca quella di Alba, che forniva lana e legno all'esercito romano.
"la madre morì poi a Colonia seguendo il figlio in una delle sue spedizioni militari". Piemontese!
"Nel momento in cui nacque Elvio Pertinace, imperatore di Roma era Adriano ... Con la morte di Adriano iniziava un difficile momento per l'Impero; Publio Elvio Pertinace, che aveva completato i suoi studi a Roma emergendo per capacità culturali, aveva percorso tutti i gradi della carriera militare, partecipò a numerose spedizioni evidenziando le sue capacità di comando e di organizzazione; aveva acquistato fama militare nella guerra contro i Parti ed in Germania e poi in Britannia contro i Barbari; non appena si era conclusa la guerra contro i Parti si erano registrate sul confine danubiano invasioni barbare di Germani, che giunsero ad assediare Aquileia ed a spingersi sino al Piave. Pertinace riuscì a condurre in porto quella guerra ed a realizzare la fusione tra elementi barbarici e l'elemento romano, tanto che i Germani finirono per inserirsi nel cuore stesso dell'Impero e costituire un baluardo efficace per le successive invasioniDopo l'imperatore Marco Aurelio gli era succeduto il giovanissimo figlio Commodo, avido ed incapace, che si era appoggiato a delle truppe scelte per esautorare il Senato delle sue prerogative, ma era al tempo stesso temuto ed abborrito da tutti ed il 31 dicembre del 192 fu trucidato da alcuni cortigiani condannati a morte. Il Senato tentò di riprendere il controllo che gli era sfuggito e designò ad Imperatore Publio Elvio Pertinace, uno dei Senatori più autorevoli, di buona cultura, di grandi capacità militari, apprezzato come uomo onesto e capace. Pertinace ripristinò il Principato senatorio sul modello di Augusto e si impegnò a restaurare le finanze, ad allontanare i corrotti, a ripristinare la disciplina nelle legioni e tra i pretoriani, ma riducendo alcune gratifiche ai pretoriani questi si rivoltarono contro di lui ed in una congiura lo assassinarono il 28 marzo 193, dopo soli 87 giorni di Regno. Alla morte di Pertinace i Pretoriani proclamarono Imperatore Didio Giuliano, ma il Senato impose Settimio Severo, che proclamò Pertinace Pius Pater, ricordandolo come Divus Pertinax ed associò il nome di Pertinace al suo."

Pertinace Pius Pater

Septimius Severus, in full Lucius Septimius Severus Pertinax, (born April 11, 145/146, Leptis Magna, Tripolitania [now in Libya]—died Feb. 4, 211, Eboracum, Britain [now York, Eng.]).


Wednesday, December 19, 2018

Situata in una contrada assai deliziosa

"Turino, anticamente Augusta Taurinorum , città capitale del Principato, e Residenza del Re di Sardegna sul fiume Po, a cui vi s’ unisce il fiume Doria, situata in una contrada assai deliziosa, di modo che da' suoi baluardi si gode una veduta bellissima, presentandosi all’occhio le colline, e montagne vicine, coperte di ville, monasterj, ed altri edifizj. E' grande, volendovi un’ora, e mezza per girare i baluardi . Il numero degli abitanti stimasi di 77ooo anime. E' divisa in città vecchia, ed in città nuova. La città nuova ha le strade diritte, e larghe, fra le quali merita il primo luogo la strada delle poste, riguardevole per i portici alti, che dall'una , e dall’altra parte la fiancheggiano, ove si può passare a piedi asciutti in tempo di pioggia; e per l’egual struttura delle case. La piazza di S. Carlo, che per mezzo della strada nuova comunica colla piazza della Residenza, e che da ambedue le parti è cinta di portici, è grande, e bella . ..
Riguardo alla Storia antica di questa città, osserveremo ch’era Colonia Romana, detta ne’ tempi andati Colonia Julia, indi Augusta Taurinorum, e ch’i suoi abitanti chiamavansi Taurini, così detti da Plinio, Tito Livio, e Plutarco sono di parere, che fosse la prima città d’Italia, la quale s’opponesse a’ Cartaginesi condotti da Annibale a’ danni de' Romani. Da Appiano Alessandrino vien chiamata Tauratia, e Polibio le diede l’aggiunto di fortissima, Da Giulio Cesare poi vi fu stabilita una Colonia Romana chiamata dal di lui nome Julia, ch’indi si cangiò in Augusta da Ottaviano Augusto, sotto il qual nome fu conosciuta da Tolommeo, ed altri Scrittori antichi."
Leggete di più in
La Italia geografico-storico-politica. Volume 1, Anton Friedrich Büsching, Zatta, 1780

Monday, December 17, 2018

Omini di pasta frolla


"Gli Omini di Pasta Frolla sono molto semplici da preparare. Il gusto e la soddisfazione di farli in casa è davvero inappagabile, quindi ogni tanto il consiglio è quello di cimentarsi nella preparazione dei biscotti fai da te. Se invece non avete tempo Carmi li preparerà per voi e li troverete sempre freschissimi nel Punto Vendita del Panificio." Ringrazio il sito per l'immagine. 

Sono molto carini questi omini di pasta frolla, vero?


Sunday, December 16, 2018

Lilybaeum (Marsala) and the Major Lunar Standstill

Lilybaeum (Marsala) and the Major Lunar Standstill: Here we discuss a possible astronomical orientation of the Decumanus Maximus of Lilybaeum (Marsala). Its direction is coincident to the northernmost direction of the moonset on a major lunar standstill.

The Photographer's Ephemeris (TPE) is a software giving, besides the direction of sunrise and sunset (yellow and orange), also the directions of moonrise and moonset (pale blue and dark blue). We use the reference point, shown by a pin in the images, at one end of the Decumanus. The dark blue line, which shows the direction of the moonset, is coincident to the Decumanus.

More details in the article

About an interesting etymology of the name "Marsala"

Friday, December 14, 2018

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Viking

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Viking: Everybody knows about Vikings, the fearless warriors from the cold and barren north. People who have studied history (but not etymology) wil...

Made in Italy

"If there's any doubt about the matter, he is," returned the doctor. "A man who has been three years biting his nails on a desert island, Jim, can't expect to appear as sane as you or me. It doesn't lie in human nature. Was it cheese you said he had a fancy for?"

"Yes, sir, cheese," I answered.

"Well, Jim," says he, "just see the good that comes of being dainty in your food. You've seen my snuff-box, haven't you? And you never saw me take snuff, the reason being that in my snuff-box I carry a piece of Parmesan cheese--a cheese made in Italy, very nutritious. Well, that's for Ben Gunn!"


Treasure Island by Robert Louis Stevenson

Thursday, December 13, 2018

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Marsala

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Marsala: The Italian city of Marsala, known for its fortified wine, is situated on the western extremity of Sicily. It was founded by the Carthaginia...

Wednesday, December 12, 2018

Testa di Ferro, papà di Testa di Fuoco


Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer ("Testa di ferro") in piemontese (Chambéry, 8 luglio 1528 – Torino, 30 agosto 1580), è stato duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta. Ed ebbe, tra gli altri titoli, quello di re di Cipro e Gerusalemme. 
Emanuele Filiberto è il papà di Testa di Fuoco.

La memoria del duca "Testa di ferro" rimase ben viva nel ricordo dei suoi sudditi e successori: Emanuele Filiberto veniva considerato uno dei fondatori dello stato sabaudo. Per celebrarne la memoria, la città di Torino affidò a Carlo Marochetti l'incarico di realizzare una statua equestre che raffigurasse il grande condottiero. L'opera, inaugurata il 4 novembre 1838 in piazza San Carlo, è conosciuta dai torinesi con il nome di Caval ëd bronz (cavallo di bronzo) ed è diventata, nel corso degli anni, uno dei simboli della città, accanto alla Mole Antonelliana.


Tuesday, December 11, 2018

In cauda venenum

Leggete questo gustoso articolo sul papiro di Artemidoro.
https://www.ilfoglio.it/contro-mastro-ciliegia/2018/12/12/news/silvia-rimembri-ancora-il-papiro-per-incartare-settis-228784/
In esso si dice che il giornale la Repubblica ora celebra Luciano Canfora e “il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”.
La storia del Papiro di Artemidoro comincia con la Compagnia di San Paolo di Torino che lo compra per 2 milioni 750 mila euro e finisce con Antonio Spataro, che, come dice il sunnominato articolo, "ci ha stampigliato sopra il timbro “FALSO” (e manco un tuìt di ringraziamento di Salvini, ingrato). Ma ha una sua cauda di veleno altrettanto gustosa".
Il papiro di Artemidoro (posso chiamarlo ancora così anche se la giustizia torinese dice che è falso?) arriva a Torino nel 2004. Suo sponsor d’eccezione era Salvatore Settis, archeologo della Normale di Pisa, già direttore del Getty Center for the History of Art and the Humanities, che ne ha sempre sostenuto l’autenticità. Contro Settis scese in campo Luciano Canfora, convinto da subito che fosse un falso.
"Ora, la cauda è questa. -dice l'articolo, sottinteso "in cauda venenum" - Ieri su Repubblica un’altra insigne grecista, Silvia Ronchey, tira le somme: ha vinto Canfora. E fin qui tutto bene, ma il tono da Erinni reca con sé qualcosa di più. Il reato per il falso è prescritto, “ma resta il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”. La battaglia di Canfora era diventata “un gigantesco simbolo. Tale ormai resterà nella storia degli studi, e non solo: in quella della cultura, e anche, forse, della politica”. ... pure la politica? Insiste Ronchey: “Quella per la verità è una lotta solitaria, disinteressata”, ma “l’ostinazione e l’onestà possono vincere… il vero prevale sul falso, sulla disinformazione, sulla fake news, sulla disonestà, materiale e, peggio, intellettuale”. Manco si trattasse della donazione di Costantino. ... E in cauda: “Neanche la hybris degli intellettuali coinvolti non è più perseguibile… ma è e resterà, nella nostra memoria, imprescrittibile”."
L'articolo di cui vi ho dato il link continua mostrando esplicitamente l' "in cauda venenum" della politica che è entrata a gamba tesa in papirologia.

Dopo quanto ho letto sulla lotta solitaria e l'onestà e le fake news, mi permetto di ricordare quanto dice Canfora su Cesare, inventando che Cesare ha ucciso gli ambasciatori di Usipeti e Tencteri per dipingerlo come Hitler. Si veda Giulio Cesare e i Germani.  Morale: dipende da chi le dice, le fake news. E disinformare va bene, se si suona una musica di una parte politica.

In ogni caso, io mi ricordo con estremo piacere la mostra del 2006, Le tre Vite del Papiro di Artemidoro, PALAZZO BRICHERASIO, TORINO
"In mostra un'ampia porzione di un testo perduto del geografo Artemidoro di Efeso, finora noto essenzialmente come fonte di Strabone, e tre diversi strati di immagini: la piu' antica carta geografica di eta' classica ad oggi nota, un repertorio di animali reali e fantastici e infine un taccuino con disegni di figura, probabilmente provenienti da botteghe di artisti."
Alla mostra ho visto la Tabula Peutingeriana.

Sulla mostra a Torino, si veda anche l'articolo
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/arte/recensioni/gen2006rece/papiroartemide/papiroartemide.html
Non c'era solo esposto il papiro.

Talmud Babilonese


In un passo nell Talmud Babilonese, si accenna ad un personaggio chiamato Gesù.  Così recita il Talmud: «...Alla vigilia della Pasqua [ebraica], Yeshu fu appeso. Per quaranta giorni prima dell'esecuzione, un araldo gridava "Egli sta per essere lapidato perché ha praticato la stregoneria e ha condotto Israele verso l'apostasia. Chiunque sappia qualcosa a sua discolpa venga e difenda il suo operato". Poiché nessuna testimonianza fu mai portata in suo favore, egli fu appeso alla vigilia della Pasqua.» (Soncino Babylonian Talmud, editor I. Epstein, Tractate Sanhedrin, folio 43a, London, Soncino Press, 1935-1948). L'edizione del Talmud babilonese citata è curata dal rabbino Isidore Epstein. Tra i commenti del rabbi I. Epstein si legge che un manoscritto (denominato come "M") riporta "Gesù Nazareno" invece che solo "Gesù", mentre un altro manoscritto ancora, invece della frase "egli fu appeso alla vigilia della Pasqua" nella parte conclusiva della citazione di cui sopra, legge: "egli fu appeso alla vigilia del sabato della Pasqua".