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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Monday, April 15, 2019

Friday, April 12, 2019

by Lamplight

Godfried Schalcken
Young Man and Woman Studying a Statue of Venus, by Lamplight

Jansen, Guido. “Young Man and Woman Studying a Statue of Venus, by Lamplight.” In The Leiden Collection Catalogue. Edited by Arthur K. Wheelock Jr. New York.

Dame voor de spiegel, bij kaarslicht

Courtesy


Godfried Schalcken or Gottfried Schalken (1643 – 16 November 1706) was a Dutch genre and portrait painter. He was noted for his mastery in reproducing the effect of candlelight, and painted in the exquisite and highly polished manner of the Leiden fijnschilders.
"Schalcken painted several portraits, of which the half-length of William III of England, now in the Rijksmuseum, Amsterdam, is a good example. Like Dou, Schalcken specialised in small scenes lit by candlelight,[1] a technique that found favour with the fijnschilders. Examples are in Buckingham Palace, the Louvre, Vienna and Dresden."

Monday, April 8, 2019

Carausio, imperatore della Britannia e della Gallia settentrionale


Moneta di Carausio coniata dalla zecca di Londra, raffigurante un leone, simbolo della Legio IIII Flavia Felix. Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.com. Carausius. 286-293 AD. Æ Antoninianus (2.99 gm). IMP CARAVSIVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right LEG IIII FL, lion walking right; ML. RIC V pt. 2, 69 var. (legend).


Carausio era della tribù dei Menapi. Si era distinto durante la campagna militare condotta dall'imperatore Massimiano contro i Bagaudi nel 286. Divenne poi comandante della classis britannica, che pattugliava la Manica, col compito di ripulirla dai pirati franchi e sassoni, che devastavano la costa dell'Armorica e quella della Gallia Belgica. Ma Massimiano, sospettando che Carausio fosse sceso a patti con loro, ordinò la sua eliminazione. Avendo saputo ciò, nel tardo 286 o agli inizi del 287, Carausio si autoproclamò imperatore della Britannia e della Gallia settentrionale.
Nel 288 o nel 289, Massimiano fece il tentativo di invadere la Britannia, ma non vi riusci essendo impeganto dall'invasione dei Franchi Sali lungo il fronte renano. A seguito della campagna contro i Franchi si meritò il titolo di Germanicus maximus insieme a Diocleziano.
Carausio iniziò allora a sperare di essere riconosciuto dal potere centrale e cominciò a battere moneta. Nelle sue monete egli si attribuisce i titoli di "Restitutor Britanniae" ("Restauratore della Britannia") e di "Genius Britanniae" ("Spirito della Britannia"), a dimostrazione di come egli abbia fatto leva sul risentimento della popolazione nei confronti del governo di Roma. Questo stato di cose continuò fino al 293, quando Costanzo Cloro, divenuto Cesare d'Occidente, marciò in Gallia. Isolò Carausio assediando il porto di Bononia (Gesoriacum, oggi Boulogne-sur-Mer, che prende il nome di Bononia nel III secolo) e invadendo la Batavia, così da assicurarsi le spalle da possibili attacchi degli alleati franchi di Carausio. Ma decise di non tentare una nuova invasione della Britannia, finché non avesse costruito una flotta adeguato. In quello stesso anno però, il tesoriere di Carausio, Allecto, assassinò l'usurpatore, prendendone il posto. Dopo tre anni di regno, Allecto fu sconfitto e ucciso da un uomo di Costanzo Cloro.


Sunday, April 7, 2019

Gemma Constantiniana


"Intricately carved agate set within a glittering frame, the Gemma Constantiniana displays a victorious tableau enriched with polished rubies and emeralds. This awe-inspiring cameo is thought to have been made in the 4th century, and since then has found itself in the possession of merchants, mutineers and royalty. This unique object was featured within the Western Australian Museum exhibition, Travellers and Traders in the Indian Ocean World."
The tale of the Gemma Constantiniana

"Per un incredibile coincidenza del fato, la Gemma riemerge dall’oblio nel 1622, entrando nella collezione di uno dei più grandi pittori di sempre, Rubens. Nel 1628, ad Anversa, Theodoor Rogiersz aggiunge al cameo una cornice di gemme, probabilmente su richiesta del nuovo proprietario Gaspar Boudaen, che ha intenzione di venderla al sovrano dell’Impero Moghul. Il mezzo scelto per trasportarla? La Batavia. Per alcuni mesi, resta quindi nelle mani dello psicopatico Jeronimus Cornelisz e degli altri ammutinati."

315 - Rome  Cameo made in honour of Constantine’s victory over his rival Maxentius in AD 312.
330? - Constantinople
1204 - Constantinople - sack of Constantinople.
1204-1622 - France?
1622 - Antwerp.  Cameo in possession of Peter-Paul Rubens.
1628 - Antwerp. Frame with gems added by Theodoor Rogiersz in Antwerp.
1628, Oct - Amsterdam - Gaspar Boudaen, to be sold to the Great Mogul of India.
1628, Oct 28 - Texel - The Batavia under command of Francisco Pelsaert leaves Texel with the Great cameo.
1629, Jun 4 - Abrolhos Islands, off the coast of Western Austalia. Shipwreck of Batavia.
1629, Jun 4 – Sep 17 - Cameo in possession of the mutineers.
1629, Oct 2 - Cameo retrieved from mutineers.
1629, Dec - Batavia (Jakarta)
1632 - Suratte, India. Cameo taken  to Suratte, India for sale.. No deal.
1633 - Batavia - Cameo returns to Batavia.
1634, Aug - Batavia. Cameo stays in Batavia.
1636? - Gamron, Persia. Cameo sent to Gamron in Persia. No deal.
1637, Jun - Batavia. Cameo returns to Batavia.
1637, Dec - Achin, Sumatra.
1638, Feb 24. Achin, Sumatra. King of Atjeh refuses to buy the cameo.
1640, Suratte, India. Cameo for sale to governor Mirmousa. No deal.
1641, Apr - Batavia. Cameo returns to Batavia aboard the warship Nieuw-Zeeland.
1641 - 1647 - Batavia - Cameo in store
1647 - Suratte, India. Gaspar Boudaen's son takes cameo to Suratte, but he fails to sell it.
1653-1656 - The Netherlands - Cameo returns to the heirs of Gaspar Boudaen in the Netherlands
1656-1756 - The Netherlands, Unknown
1756, Sep 11 - Amsterdam, Cameo is auctioned, probably to Jacob Hop.
1808 - Paris.  Cameo is almost sold to Napoleon for ff 110.000. Events in 1813 preclude a deal.
1823 - Leiden. King Willem I buys the cameo for fl 50.000 from Jacob Hop’s grandson.
2007, May 24 - Utrecht. Money museum in Utrecht
2014, Jan 15 - Leiden. Rijksmuseum van Oudheden in Leiden

Saturday, April 6, 2019

Augusta Raurica


Gegründet wurde eine Kolonie im Gebiet der Rauriker nach der Grabinschrift von Cäsars Feldherrn Lucius Munatius Plancus vermutlich am 21. Juni des Jahres 44 v. Chr. Aus dieser Zeit konnten bislang jedoch keine Funde nachgewiesen werden. Möglich ist, dass die Kolonie entweder als Folge der Bürgerkriege nach Cäsars Tod über den formalen Gründungsakt nicht hinauskam oder dass Plancus’ Kolonie nicht bei Augst, sondern in Basel (Basilia) gegründet wurde.
Zu einer dauerhaften Koloniegründung kam es erst im Gefolge der Eroberung der Zentralalpen unter Kaiser Augustus um 15 v. Chr. Der bislang älteste bekannte Fund konnte durch Dendrochronologie auf das Jahr 6 v. Chr. datiert werden.
Die Grabinschrift des Munatius Plancus nennt als Namen nur das lapidare Colonia Raurica. Eine – allerdings nur fragmentarisch erhaltene – Inschrift aus augusteischer Zeit spricht von der Colonia P[aterna] (?) M[unatia] (?) [Felix] (?) [Apolli]naris [Augusta E]merita [Raur]ica (Buchstaben zwischen eckigen Klammern ergänzt). Wie das emerita zeigt, hätte es sich also um eine Veteranenkolonie gehandelt.
Abgesehen von diesem verstümmelten Zeugnis findet man die erste sichere Bezeugung des Beinamens Augusta erst beim Geographen Ptolemäus um 150 n. Chr. in griechischer Form als Augústa Rauríkon (= lat.: Augusta Rauricorum).
Damit fügt sich Augusta Raurica in einen grösseren Zusammenhang von augusteischen Koloniegründungen, denn auch noch zwei andere wichtige Stützpunkte des augusteischen Eroberungsplanes tragen den Beinamen des ersten Kaisers: Augusta Praetoria am Südfuss des Grossen St. Bernhard-Passes, aus dem heute Aosta geworden ist, und Augusta Vindelicum, das heutige Augsburg als Vorposten gegen die Donau. Diese drei Augustae bilden die Ecken eines Dreiecks, das sich über die von Augustus eroberten Alpen legte und seine breite Basis vom Rheinknie bis zur Donau gegen das unbesetzte Germanien wandte.

Friday, April 5, 2019

L'antico Piemonte Traspadano: Marca di Torino, Marca d'Ivrea, Alpi Graie e Pennine

Notizia dell'antico Piemonte Traspadano: Marca di Torino, Marca d'Ivrea, Alpi Graie e Pennine, Volume 1. Jacopo Durandi
Nella Stamperia di Saverio Fontana, 1803 - Turin (Italy)


Thursday, April 4, 2019

Caburrum

Il Museo di Caburrum

http://www.abbaziasantamaria.it/museo-archeologico-di-caburrum/

"La scelta della collocazione della sede museale, oltre a valorizzare ulteriormente il complesso dell’Abbazia, si propone di sottolineare in maniera suggestiva il legame tra gli oggetti e le evidenze della cultura materiale con il loro contesto antico di provenienza: il Museo Archeologico sorge infatti sul sito dell’antico centro romano di Forum Vibii Caburrum, fondato da Caio Vibio Pansa Cetroniano probabilmente nel 45-44 a.C., in qualità di legato del governatore della provincia della Gallia Cisalpina, Giulio Cesare, o l’anno successivo, rivestendo la suprema carica di console. Il restauro dell’edificio iniziato a partire dal 1978 ha infatti permesso di scoprire, proprio al di sotto del piano pavimentale dei locali del tinaggio, importanti strutture murarie in fondazione ed un tratto di selciato stradale di periodo romano, in parte musealizzati e tutt’ora visibili, resti delle antiche abitazioni della realtà insediativa sorta a sud-est della Rocca."

https://it.wikipedia.org/wiki/Consoli_repubblicani_romani

Oggi, Forum Vibii e Caburrum sono fusi in un solo sito.


Rivista di filologia e di istruzione classica, Volume 1, E. Loescher, 1873

Tuesday, April 2, 2019

Numismatica celtica


"Sulla numismatica celtica esistono diverse opere di sintesi [3-7] ma purtroppo, a nostra conoscenza, nessuna opera recente in lingua italiana (a parte l'interessante lavoro di Gaspani [7] sugli aspetti archeoastronomici della monetazione celtica). Per il nostro quadro riassuntivo seguiremo il rif. [3], salvo ove esplicitamente indicato.I Celti iniziarono a battere moneta all'inizio del III secolo .C. Prototipi furono conii di vario taglio, emessi in ambito ellenistico (in alcuni casi anche romani). Si pensa che i Celti abbiano conosciuto la moneta per via dei cospicui pagamenti ricevuti dai loro mercenari, attivi in tutto il Mediterraneo. I pagamenti erano effettuati prevalentemente in moneta aurea. Ciò diede impulso alla coniazione di moneta propria, anche per necessità, da parte dei nobili, di avere un comodo mezzo per compie-re atti di munificenza o remunerare i propri soldati. Si trattò, inizialmente, di monete d'oro o d'argento e, solo inseguito, di bronzo o rame, essendo le prime riservate alla tesaurizzazione o a pagamenti ufficiali e le seconde (insieme a monete argentee di piccolo taglio) a pagamenti quotidiani."

Moneta e Identità in Gallia Cisalpina
Stefano M Spagocci


https://www.academia.edu/21155728/Moneta_e_Identità_in_Gallia_Cisalpina

Monday, April 1, 2019

Dal Iovi Optimo Maximo al D.O.M.

Deo optimo maximo, often abbreviated D.O.M. or Deo Opt. Max., is a Latin phrase which means "to the greatest and best god", or "to God, most good, most great". It was originally used as a pagan formula addressed to Jupiter. Its usage while the Roman Empire was a polytheistic state referred to Jupiter, the chief god of the Roman pantheon polytheists: Iovi Optimo Maximo (I.O.M.). When the Roman Empire adopted monotheism in the form of Christianity as the state religion, the phrase was used in reference to the Christian God. Its use continued long after the fall of the Roman Empire as Latin remained the ecclesiastical and scholarly language in the West. Thus the phrase, or its abbreviation, can be found on many Renaissance-era churches and other buildings.