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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Monday, December 17, 2018

Omini di pasta frolla


"Gli Omini di Pasta Frolla sono molto semplici da preparare. Il gusto e la soddisfazione di farli in casa è davvero inappagabile, quindi ogni tanto il consiglio è quello di cimentarsi nella preparazione dei biscotti fai da te. Se invece non avete tempo Carmi li preparerà per voi e li troverete sempre freschissimi nel Punto Vendita del Panificio." Ringrazio il sito per l'immagine. 

Sono molto carini questi omini di pasta frolla, vero?


Sunday, December 16, 2018

Lilybaeum (Marsala) and the Major Lunar Standstill

Lilybaeum (Marsala) and the Major Lunar Standstill: Here we discuss a possible astronomical orientation of the Decumanus Maximus of Lilybaeum (Marsala). Its direction is coincident to the northernmost direction of the moonset on a major lunar standstill.

The Photographer's Ephemeris (TPE) is a software giving, besides the direction of sunrise and sunset (yellow and orange), also the directions of moonrise and moonset (pale blue and dark blue). We use the reference point, shown by a pin in the images, at one end of the Decumanus. The dark blue line, which shows the direction of the moonset, is coincident to the Decumanus.

More details in the article

About an interesting etymology of the name "Marsala"

Friday, December 14, 2018

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Viking

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Viking: Everybody knows about Vikings, the fearless warriors from the cold and barren north. People who have studied history (but not etymology) wil...

Made in Italy

"If there's any doubt about the matter, he is," returned the doctor. "A man who has been three years biting his nails on a desert island, Jim, can't expect to appear as sane as you or me. It doesn't lie in human nature. Was it cheese you said he had a fancy for?"

"Yes, sir, cheese," I answered.

"Well, Jim," says he, "just see the good that comes of being dainty in your food. You've seen my snuff-box, haven't you? And you never saw me take snuff, the reason being that in my snuff-box I carry a piece of Parmesan cheese--a cheese made in Italy, very nutritious. Well, that's for Ben Gunn!"


Treasure Island by Robert Louis Stevenson

Thursday, December 13, 2018

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Marsala

Freð ðe Vries: Alternative etymology: Marsala: The Italian city of Marsala, known for its fortified wine, is situated on the western extremity of Sicily. It was founded by the Carthaginia...

Wednesday, December 12, 2018

Testa di Ferro, papà di Testa di Fuoco


Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer ("Testa di ferro") in piemontese (Chambéry, 8 luglio 1528 – Torino, 30 agosto 1580), è stato duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta. Ed ebbe, tra gli altri titoli, quello di re di Cipro e Gerusalemme. 
Emanuele Filiberto è il papà di Testa di Fuoco.

La memoria del duca "Testa di ferro" rimase ben viva nel ricordo dei suoi sudditi e successori: Emanuele Filiberto veniva considerato uno dei fondatori dello stato sabaudo. Per celebrarne la memoria, la città di Torino affidò a Carlo Marochetti l'incarico di realizzare una statua equestre che raffigurasse il grande condottiero. L'opera, inaugurata il 4 novembre 1838 in piazza San Carlo, è conosciuta dai torinesi con il nome di Caval ëd bronz (cavallo di bronzo) ed è diventata, nel corso degli anni, uno dei simboli della città, accanto alla Mole Antonelliana.


Tuesday, December 11, 2018

In cauda venenum

Leggete questo gustoso articolo sul papiro di Artemidoro.
https://www.ilfoglio.it/contro-mastro-ciliegia/2018/12/12/news/silvia-rimembri-ancora-il-papiro-per-incartare-settis-228784/
In esso si dice che il giornale la Repubblica ora celebra Luciano Canfora e “il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”.
La storia del Papiro di Artemidoro comincia con la Compagnia di San Paolo di Torino che lo compra per 2 milioni 750 mila euro e finisce con Antonio Spataro, che, come dice il sunnominato articolo, "ci ha stampigliato sopra il timbro “FALSO” (e manco un tuìt di ringraziamento di Salvini, ingrato). Ma ha una sua cauda di veleno altrettanto gustosa".
Il papiro di Artemidoro (posso chiamarlo ancora così anche se la giustizia torinese dice che è falso?) arriva a Torino nel 2004. Suo sponsor d’eccezione era Salvatore Settis, archeologo della Normale di Pisa, già direttore del Getty Center for the History of Art and the Humanities, che ne ha sempre sostenuto l’autenticità. Contro Settis scese in campo Luciano Canfora, convinto da subito che fosse un falso.
"Ora, la cauda è questa. -dice l'articolo, sottinteso "in cauda venenum" - Ieri su Repubblica un’altra insigne grecista, Silvia Ronchey, tira le somme: ha vinto Canfora. E fin qui tutto bene, ma il tono da Erinni reca con sé qualcosa di più. Il reato per il falso è prescritto, “ma resta il riscatto degli studiosi e dei funzionari coraggiosi che denunciarono il vero contro il falso”. La battaglia di Canfora era diventata “un gigantesco simbolo. Tale ormai resterà nella storia degli studi, e non solo: in quella della cultura, e anche, forse, della politica”. ... pure la politica? Insiste Ronchey: “Quella per la verità è una lotta solitaria, disinteressata”, ma “l’ostinazione e l’onestà possono vincere… il vero prevale sul falso, sulla disinformazione, sulla fake news, sulla disonestà, materiale e, peggio, intellettuale”. Manco si trattasse della donazione di Costantino. ... E in cauda: “Neanche la hybris degli intellettuali coinvolti non è più perseguibile… ma è e resterà, nella nostra memoria, imprescrittibile”."
L'articolo di cui vi ho dato il link continua mostrando esplicitamente l' "in cauda venenum" della politica che è entrata a gamba tesa in papirologia.

Dopo quanto ho letto sulla lotta solitaria e l'onestà e le fake news, mi permetto di ricordare quanto dice Canfora su Cesare, inventando che Cesare ha ucciso gli ambasciatori di Usipeti e Tencteri per dipingerlo come Hitler. Si veda Giulio Cesare e i Germani.  Morale: dipende da chi le dice, le fake news. E disinformare va bene, se si suona una musica di una parte politica.

In ogni caso, io mi ricordo con estremo piacere la mostra del 2006, Le tre Vite del Papiro di Artemidoro, PALAZZO BRICHERASIO, TORINO
"In mostra un'ampia porzione di un testo perduto del geografo Artemidoro di Efeso, finora noto essenzialmente come fonte di Strabone, e tre diversi strati di immagini: la piu' antica carta geografica di eta' classica ad oggi nota, un repertorio di animali reali e fantastici e infine un taccuino con disegni di figura, probabilmente provenienti da botteghe di artisti."
Alla mostra ho visto la Tabula Peutingeriana.

Sulla mostra a Torino, si veda anche l'articolo
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/arte/recensioni/gen2006rece/papiroartemide/papiroartemide.html
Non c'era solo esposto il papiro.

Talmud Babilonese


In un passo nell Talmud Babilonese, si accenna ad un personaggio chiamato Gesù.  Così recita il Talmud: «...Alla vigilia della Pasqua [ebraica], Yeshu fu appeso. Per quaranta giorni prima dell'esecuzione, un araldo gridava "Egli sta per essere lapidato perché ha praticato la stregoneria e ha condotto Israele verso l'apostasia. Chiunque sappia qualcosa a sua discolpa venga e difenda il suo operato". Poiché nessuna testimonianza fu mai portata in suo favore, egli fu appeso alla vigilia della Pasqua.» (Soncino Babylonian Talmud, editor I. Epstein, Tractate Sanhedrin, folio 43a, London, Soncino Press, 1935-1948). L'edizione del Talmud babilonese citata è curata dal rabbino Isidore Epstein. Tra i commenti del rabbi I. Epstein si legge che un manoscritto (denominato come "M") riporta "Gesù Nazareno" invece che solo "Gesù", mentre un altro manoscritto ancora, invece della frase "egli fu appeso alla vigilia della Pasqua" nella parte conclusiva della citazione di cui sopra, legge: "egli fu appeso alla vigilia del sabato della Pasqua". 

Disclaimer

Screenshot del disclaimer di Wikipedia.  https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Disclaimer_sul_rischio

Vi faccio notare una cosa che è scritta nella suddetta pagina.
"Wikipedia non ha un processo di revisione uniforme; mentre i lettori possono - e sono invitati a - correggere errori o rimuovere suggerimenti erronei, non hanno dovere legale di farlo, perciò tutte le informazioni presenti non possono essere accompagnate da alcuna garanzia, né implicita né esplicita, di idoneità per qualsiasi scopo o utilizzo."
Mi sembra che l'Italiano non funzioni. Non capisco il "mentre" collegato al "perciò".

Sunday, December 9, 2018

Testa di Fuoco


Jan Kraeck (Giovanni Caracca).  Ritratto Di Carlo Emanuele I 

Carlo Emanuele I, Duca di Savoia, In carica 1580 - 26 luglio 1630.
Era soprannominato Testa di Fuoco per le manifeste attitudini militari.
Nasce nel Castello di Rivoli e diviene Duca di Savoia il 30 agosto 1580, quando muore il padre Emanuele Filiberto. Era di gracile costituzione ma fin da bambino il padre lo aveva abituato ad ogni sorta di esercizio fisico e di sport, rendendolo un abile cavaliere e un invincibile spadaccino. Ambizioso e sicuro di sé, grazie all'ottimo stato del Ducato trasmessogli dal padre, cerca di espandere territorialmente il proprio potere. Fece guerra alla Francia. Col trattato di Lione (17 gennaio 1601) le conquiste territoriali gli vennero riconosciute da Enrico IV in cambio della Bresse e altre cessioni territoriali oltre le Alpi. Il baratto ribadiva la vocazione italiana dei Savoia e legava i destini della casata, di ceppo pur sempre borgognone, a quelli della penisola. Carlo Emanuele annotò nei suoi Ricordi: «È molto meglio avere uno Stato solo, tutto unito, come è questo di qua dei monti, che due, e tutti e due malsicuri».[Ercole Ricotti, Storia della monarchia piemontese, vol. III, Firenze, 1865, p. p. 426.]

Jan Kraeck è conosciuto con il nome italianizzato di Giovanni Caracca (Haarlem, ... – Torino, 1607). Il pittore deve la sua notorietà principalmente alla attività che svolse presso la corte sabauda lavorando al servizio di Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I di Savoia tra il 1568 e il 1607, anno della sua morte. Durante la sua permanenza alla corte sabauda Caracca realizzò ritratti, quadri religiosi e decorazioni nella Grande Galleria di Carlo Emanuele I, che però venne distrutta da un incendio nel 1659. Partecipò inoltre alla decorazione del castello di Fossano, dipingendo un maestoso soffitto a grottesche, solo parzialmente conservato.