In un passo nell Talmud Babilonese, si accenna ad un personaggio chiamato Gesù. Così recita il Talmud: «...Alla vigilia della Pasqua [ebraica], Yeshu fu appeso. Per quaranta giorni prima dell'esecuzione, un araldo gridava "Egli sta per essere lapidato perché ha praticato la stregoneria e ha condotto Israele verso l'apostasia. Chiunque sappia qualcosa a sua discolpa venga e difenda il suo operato". Poiché nessuna testimonianza fu mai portata in suo favore, egli fu appeso alla vigilia della Pasqua.» (Soncino Babylonian Talmud, editor I. Epstein, Tractate Sanhedrin, folio 43a, London, Soncino Press, 1935-1948). L'edizione del Talmud babilonese citata è curata dal rabbino Isidore Epstein. Tra i commenti del rabbi I. Epstein si legge che un manoscritto (denominato come "M") riporta "Gesù Nazareno" invece che solo "Gesù", mentre un altro manoscritto ancora, invece della frase "egli fu appeso alla vigilia della Pasqua" nella parte conclusiva della citazione di cui sopra, legge: "egli fu appeso alla vigilia del sabato della Pasqua".
that is, ideas and information on Science and Technology, Archaeology, Arts and Literatures. Physics at http://physics-sparavigna.blogspot.com/
Welcome!
Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino
Tuesday, December 11, 2018
Disclaimer
Screenshot del disclaimer di Wikipedia. https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Disclaimer_sul_rischio
Vi faccio notare una cosa che è scritta nella suddetta pagina.
"Wikipedia non ha un processo di revisione uniforme; mentre i lettori possono - e sono invitati a - correggere errori o rimuovere suggerimenti erronei, non hanno dovere legale di farlo, perciò tutte le informazioni presenti non possono essere accompagnate da alcuna garanzia, né implicita né esplicita, di idoneità per qualsiasi scopo o utilizzo."
Mi sembra che l'Italiano non funzioni. Non capisco il "mentre" collegato al "perciò".
Sunday, December 9, 2018
Testa di Fuoco
Jan Kraeck (Giovanni Caracca). Ritratto Di Carlo Emanuele I
Era soprannominato Testa di Fuoco per le manifeste attitudini militari.
Nasce nel Castello di Rivoli e diviene Duca di Savoia il 30 agosto 1580, quando muore il padre Emanuele Filiberto. Era di gracile costituzione ma fin da bambino il padre lo aveva abituato ad ogni sorta di esercizio fisico e di sport, rendendolo un abile cavaliere e un invincibile spadaccino. Ambizioso e sicuro di sé, grazie all'ottimo stato del Ducato trasmessogli dal padre, cerca di espandere territorialmente il proprio potere. Fece guerra alla Francia. Col trattato di Lione (17 gennaio 1601) le conquiste territoriali gli vennero riconosciute da Enrico IV in cambio della Bresse e altre cessioni territoriali oltre le Alpi. Il baratto ribadiva la vocazione italiana dei Savoia e legava i destini della casata, di ceppo pur sempre borgognone, a quelli della penisola. Carlo Emanuele annotò nei suoi Ricordi: «È molto meglio avere uno Stato solo, tutto unito, come è questo di qua dei monti, che due, e tutti e due malsicuri».[Ercole Ricotti, Storia della monarchia piemontese, vol. III, Firenze, 1865, p. p. 426.]
Jan Kraeck è conosciuto con il nome italianizzato di Giovanni Caracca (Haarlem, ... – Torino, 1607). Il pittore deve la sua notorietà principalmente alla attività che svolse presso la corte sabauda lavorando al servizio di Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I di Savoia tra il 1568 e il 1607, anno della sua morte. Durante la sua permanenza alla corte sabauda Caracca realizzò ritratti, quadri religiosi e decorazioni nella Grande Galleria di Carlo Emanuele I, che però venne distrutta da un incendio nel 1659. Partecipò inoltre alla decorazione del castello di Fossano, dipingendo un maestoso soffitto a grottesche, solo parzialmente conservato.
Jan Kraeck è conosciuto con il nome italianizzato di Giovanni Caracca (Haarlem, ... – Torino, 1607). Il pittore deve la sua notorietà principalmente alla attività che svolse presso la corte sabauda lavorando al servizio di Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I di Savoia tra il 1568 e il 1607, anno della sua morte. Durante la sua permanenza alla corte sabauda Caracca realizzò ritratti, quadri religiosi e decorazioni nella Grande Galleria di Carlo Emanuele I, che però venne distrutta da un incendio nel 1659. Partecipò inoltre alla decorazione del castello di Fossano, dipingendo un maestoso soffitto a grottesche, solo parzialmente conservato.
The Pantheon, eye of Rome, and its glimpse of the sky
The Pantheon, eye of Rome, and its glimpse of the sky: The only natural light source of the Pantheon in Rome is its Oculus, a large opening at the top of the vault. Some literature proposed that the rays of the sun, passing through the Oculus, were actng as they could do in a huge sundial. The sun has been also imagined as being involved during some rituals made by the Roman emperors in the temple, to emphasize the celebratons of the foundaton of Rome. Besides to the sun, the temple could also have been linked to the heavens and the stars passing close to the Zenith. Inside this temple, which we could imagine as a huge eye, the gods were guarding the moton of the universe, Mundus, of which the city, Caput Mundi, was the head. In fact, a possibility exists that the architect who planned the temple had been inspired by the form of the human eye to create a building representatve of the link between Rome and the heavens, exactly in the place where Romulus ascended to them. In this artcle, besides proposing this idea, we give also some simulatons made by means of the sofware planetarium Stellarium, of the night sky and the stars visible through the Oculus at the tme of the Emperor Hadrian, who built the temple that we see today.
Il mondo dei protisti
Da "Microscopi, Eritrociti e Protisti nelle Lezioni di Fisica Sperimentale di Giuseppe Saverio Poli"
"Tra i padri del microscopio e della microscopia, c’è l'olandese Antoni van Leeuwenhoek (1632-1723). I suoi microscopi a sfera, come detto in [11] e [12], consentivano di ingrandire un oggetto più di 270 volte, una prestazione che a quel tempo era strepitosa. Ne costruì circa 200. Con essi, Leeuwenhoek faceva le sue osservazioni scoprendo il mondo di cui ci ha parlo Poli, e che allora era un mondo sconosciuto e meraviglioso. Era il regno dei protisti, esseri unicellulari che lui definì come animaletti e che Poli chiama piccioli viventi. Leeuwenhoek li descriveva in dettaglio in diverse lettere inviate alla Royal Society. In una lettera del 25 dicembre 1702, egli descrive molti protisti tra cui la Vorticella [11] (per i lavori di van Leeuwenhoek si veda il riferimento [13])."
Illustrazione che mostra una sezione di legno di frassino come vista da Leeuwenhoek.
Da: Antoni van Leeuwenhoek - T. Cremer, Von der Zellenlehre zur Chromosomentheorie, Springer Verlag Berlin Heidelberg New York Tokyo, 1985, ISBN 3-540-13987-7. Online Version. Source given in there: The collected letters from Antoni van Leeuwenhoek, Vol. II, Amsterdam, Sweets and Zeitlinger LTD (1941)
Se volete costruire un microscopio a sfera di Leeuwenhoek, vedete questo articolo:
Gli strumenti dell'astronomo
The Astronomer (c. 1668). Johannes Vermeer. Dettaglio.
Globo con le costellazioni e astrolabio.
Dal sito:
"Grazie alle ricerche di James Welu sulle opere di Vermeer siamo oggi in grado di affermare che l'artista si avvalesse della consulenza di esperti nei diversi campi scientifici per la progettazione degli ambienti più pertinenti alle tematiche che l'artista volle rappresentare. ... [Nell'Astronomo] Il professionista è stato infatti rappresentato intento nello studio di un globo e nella lettura di un libro fondamentale del secolo XVII. La raffigurazione del testo davanti allo scienziato è sufficientemente precisa da aver permesso a Welu di identificare non solo il libro terzo di Adriaan Maetius: "Sull'investigazione od osservazione delle Stelle", aperto alle prime due pagine dove compare l'astrolabio a ruota inventato da Maetius stesso, ma anche la sua edizione seconda datata 1621 (J. A. Welu, Vermeer's Astronomer: Obsevations on an Open Book, in "Art Bulletin", 68 (1986), pp. 263-67). ... Si ritiene che il colto suggeritore sia stato il noto naturalista di Delft Antoine van Leeuwenhoek, fondatore della microscopia, che nel 1676 fu nominato amministratore fiduciario del patrimonio di Vermeer. Van Leeuwenhoek era nato a Delft nello stesso anno di Vermeer e nella seconda metà del secolo XVII e all'inizio del XVIII fu il più importante studioso di scienze naturali della città."
Thursday, December 6, 2018
Le Terrenuove Fiorentine e il Solstizio d'Estate
Le Terrenuove Fiorentine e il Solstizio d'Estate: Le Terrenuove Fiorentine sono sei centri costruiti ex novo dalla Repubblica di Firenze tra la fine del XIII secolo ed il XIV secolo. Come le Bastide in Francia hanno una planimetria regolare. E’ interessante notare che tre di esse - San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Castelfranco di Sopra – hanno il loro asse viario principale orientato verso il punto dell’orizzonte dove sorge il sole al solstizio d’estate.
Sunday, December 2, 2018
Un Natale Magico a Torino, città magica
Il Natale 2018 a Torino avrà come tema la MAGIA. Le festività di fine anno saranno all’insegna di incantesimi, trucchi ed effetti speciali. Dal 1° dicembre 2018, a Torino, serie di eventi dedicati a grandi e piccini alla scoperta dell’arte della magia e dell’illusione.
Ci sono i week-end magici del Natale Magico a Torino.
Ad esempio, in Piazza San Carlo – One Man ShowOgni sabato e domenica di dicembre, alle 18.15.
Dettagli al link
https://www.guidatorino.com/eventi-torino/natale-2018-a-torino-i-week-end-magici/