A Napoli, una mostra da NON perdere!
L'uomo-delfino. Hydria con scena di pirati tirreni trasformati in delfini. Sono dei Tirreni
Da Le divinità del mare degli Etruschi, 11 Dicembre 2019 di Micaela Merlino
"Poco si conosce delle divinità tipicamente etrusche, cioè di quelle venerate prima che in Etruria si verificasse un massiccio influsso culturale greco (e poi romano), ... Tuttavia alcune importanti informazioni provengono dai reperti archeologici, ... Come è noto gli Etruschi coltivarono sempre uno stretto rapporto con il mare, furono abili navigatori, mercanti e, secondo gli storiografi sicelioti del V secolo a.C., scaltri pirati. ... Preziosa è ... la testimonianza offerta da alcune monete di bronzo coniate in diverse zecche cittadine, .che sebbene siano di un’età avanzata della storia etrusca (IV secolo a.C.), forse portano l’eco di un’antica divinità del mare."
Le monete mostrano sul dritto una testa maschile che ha un copricapo a forma di muso di delfino, animale marino. L'iconografia sembra escludere che sia una rappresentazione del greco Poseidon.
"La presenza dei delfini forse non richiamava solo in modo generico l’ambiente marino, ma è possibile che fosse collegata ad un mito che i Greci avevano elaborato circa i Tirreni (Etruschi). Infatti nell’VIII “Inno Omerico”, detto “Inno a Dioniso”, viene raccontata una mirabile vicenda: il giovane dio Dionysos (Dioniso) fu rapito da alcuni pirati etruschi, e per vendicarsi dell’affronto subìto li trasfromò in delfini. Questo mito compare su alcuni vasi greci già nell’ultimo trentennio del VI secolo a.C., ma non tutti gli studiosi sono propensi a riconoscere nei pirati Tirreni gli Etruschi, perché pensano, piuttosto, ad un popolo che abitava un’isola dell’Egeo settentrionale.