"Per quanto riguarda la presenza di una dimensione «politica» nell’opera dello Studioso, voglio accennare, infine, alle preoccupazioni da lui espresse circa uno dei fondamenti del nostro lavoro: la conoscenza delle due lingue classiche. Il venir meno di tale condicio sine qua non – intravisto dal Collega fin dagli Anni Settanta nella recensione di un volume francese (ma il fenomeno coinvolge da tempo anche la storiografia di àmbito anglosassone) – riguarda oggi pure la formazione antichistica impartita nell’Università italiana. Sulla gravità di questo fenomeno la comunione di giudizio con Filippo Càssola era completa, e mi piace notarlo. Rimane aperta la questione se nello sfascio istituzionale e culturale del nostro Paese un’inversione di tendenza sia possibile."
da "Leandro Polverini e la storiografia moderna sul mondo antico", di Gino Bandelli
Penso che il riferimento sia al fatto che non si leggono più le opere antiche in Latino o in Greco.
Penso.
Penso che il riferimento sia al fatto che non si leggono più le opere antiche in Latino o in Greco.
Penso.