Giacomo Mantegazza. Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrano a Milano.
Il 27 aprile 1859 l'Imperatore austriaco, Francesco Giuseppe, dichiarò guerra al Piemonte: scoppiava la Seconda guerra d'indipendenza italiana. Napoleone III decise di condurre l'esercito francese personalmente; giunse a Genova il 18 maggio e, approfittando dell'inazione delle forze austriache, guidate dal generale Giulay, ricongiunse le proprie truppe con il contingente piemontese. A giugno, iniziò l'offensiva: il 4 giugno, a seguito di una lunga e sanguinosa battaglia, le truppe francesi, grazie anche all'attacco sul fianco degli uomini del generale Mac-Mahon, conquistarono la città di Magenta, costringendo gli austriaci a ritirarsi nel Quadrilatero. Il 10 giugno, l'Imperatore, accompagnato dal re Vittorio Emanuele II di Sardegna, fece un ingresso trionfale nella città di Milano. Il 24 giugno fu combattuta la Battaglia di Solferino e San Martino, assai più lunga e sanguinosa di Magenta: infatti, solo dopo una lunga serie di assalti all'arma bianca, le truppe francesi riuscirono a costringere alla ritirata le forze austriache; le perdite ammontarono a oltre quarantamila uomini, di cui 17.500 francesi; l'Imperatore, inorridito dal massacro, firmò un armistizio con gli austriaci al quale seguì la Pace di Zurigo del 10 novembre 1859 e gli accordi successivi con il Regno di Sardegna che riconobbero a Napoleone Nizza e Savoia.