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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Sunday, April 7, 2019

Gemma Constantiniana


"Intricately carved agate set within a glittering frame, the Gemma Constantiniana displays a victorious tableau enriched with polished rubies and emeralds. This awe-inspiring cameo is thought to have been made in the 4th century, and since then has found itself in the possession of merchants, mutineers and royalty. This unique object was featured within the Western Australian Museum exhibition, Travellers and Traders in the Indian Ocean World."
The tale of the Gemma Constantiniana

"Per un incredibile coincidenza del fato, la Gemma riemerge dall’oblio nel 1622, entrando nella collezione di uno dei più grandi pittori di sempre, Rubens. Nel 1628, ad Anversa, Theodoor Rogiersz aggiunge al cameo una cornice di gemme, probabilmente su richiesta del nuovo proprietario Gaspar Boudaen, che ha intenzione di venderla al sovrano dell’Impero Moghul. Il mezzo scelto per trasportarla? La Batavia. Per alcuni mesi, resta quindi nelle mani dello psicopatico Jeronimus Cornelisz e degli altri ammutinati."

315 - Rome  Cameo made in honour of Constantine’s victory over his rival Maxentius in AD 312.
330? - Constantinople
1204 - Constantinople - sack of Constantinople.
1204-1622 - France?
1622 - Antwerp.  Cameo in possession of Peter-Paul Rubens.
1628 - Antwerp. Frame with gems added by Theodoor Rogiersz in Antwerp.
1628, Oct - Amsterdam - Gaspar Boudaen, to be sold to the Great Mogul of India.
1628, Oct 28 - Texel - The Batavia under command of Francisco Pelsaert leaves Texel with the Great cameo.
1629, Jun 4 - Abrolhos Islands, off the coast of Western Austalia. Shipwreck of Batavia.
1629, Jun 4 – Sep 17 - Cameo in possession of the mutineers.
1629, Oct 2 - Cameo retrieved from mutineers.
1629, Dec - Batavia (Jakarta)
1632 - Suratte, India. Cameo taken  to Suratte, India for sale.. No deal.
1633 - Batavia - Cameo returns to Batavia.
1634, Aug - Batavia. Cameo stays in Batavia.
1636? - Gamron, Persia. Cameo sent to Gamron in Persia. No deal.
1637, Jun - Batavia. Cameo returns to Batavia.
1637, Dec - Achin, Sumatra.
1638, Feb 24. Achin, Sumatra. King of Atjeh refuses to buy the cameo.
1640, Suratte, India. Cameo for sale to governor Mirmousa. No deal.
1641, Apr - Batavia. Cameo returns to Batavia aboard the warship Nieuw-Zeeland.
1641 - 1647 - Batavia - Cameo in store
1647 - Suratte, India. Gaspar Boudaen's son takes cameo to Suratte, but he fails to sell it.
1653-1656 - The Netherlands - Cameo returns to the heirs of Gaspar Boudaen in the Netherlands
1656-1756 - The Netherlands, Unknown
1756, Sep 11 - Amsterdam, Cameo is auctioned, probably to Jacob Hop.
1808 - Paris.  Cameo is almost sold to Napoleon for ff 110.000. Events in 1813 preclude a deal.
1823 - Leiden. King Willem I buys the cameo for fl 50.000 from Jacob Hop’s grandson.
2007, May 24 - Utrecht. Money museum in Utrecht
2014, Jan 15 - Leiden. Rijksmuseum van Oudheden in Leiden

Saturday, April 6, 2019

Augusta Raurica


Gegründet wurde eine Kolonie im Gebiet der Rauriker nach der Grabinschrift von Cäsars Feldherrn Lucius Munatius Plancus vermutlich am 21. Juni des Jahres 44 v. Chr. Aus dieser Zeit konnten bislang jedoch keine Funde nachgewiesen werden. Möglich ist, dass die Kolonie entweder als Folge der Bürgerkriege nach Cäsars Tod über den formalen Gründungsakt nicht hinauskam oder dass Plancus’ Kolonie nicht bei Augst, sondern in Basel (Basilia) gegründet wurde.
Zu einer dauerhaften Koloniegründung kam es erst im Gefolge der Eroberung der Zentralalpen unter Kaiser Augustus um 15 v. Chr. Der bislang älteste bekannte Fund konnte durch Dendrochronologie auf das Jahr 6 v. Chr. datiert werden.
Die Grabinschrift des Munatius Plancus nennt als Namen nur das lapidare Colonia Raurica. Eine – allerdings nur fragmentarisch erhaltene – Inschrift aus augusteischer Zeit spricht von der Colonia P[aterna] (?) M[unatia] (?) [Felix] (?) [Apolli]naris [Augusta E]merita [Raur]ica (Buchstaben zwischen eckigen Klammern ergänzt). Wie das emerita zeigt, hätte es sich also um eine Veteranenkolonie gehandelt.
Abgesehen von diesem verstümmelten Zeugnis findet man die erste sichere Bezeugung des Beinamens Augusta erst beim Geographen Ptolemäus um 150 n. Chr. in griechischer Form als Augústa Rauríkon (= lat.: Augusta Rauricorum).
Damit fügt sich Augusta Raurica in einen grösseren Zusammenhang von augusteischen Koloniegründungen, denn auch noch zwei andere wichtige Stützpunkte des augusteischen Eroberungsplanes tragen den Beinamen des ersten Kaisers: Augusta Praetoria am Südfuss des Grossen St. Bernhard-Passes, aus dem heute Aosta geworden ist, und Augusta Vindelicum, das heutige Augsburg als Vorposten gegen die Donau. Diese drei Augustae bilden die Ecken eines Dreiecks, das sich über die von Augustus eroberten Alpen legte und seine breite Basis vom Rheinknie bis zur Donau gegen das unbesetzte Germanien wandte.

Friday, April 5, 2019

L'antico Piemonte Traspadano: Marca di Torino, Marca d'Ivrea, Alpi Graie e Pennine

Notizia dell'antico Piemonte Traspadano: Marca di Torino, Marca d'Ivrea, Alpi Graie e Pennine, Volume 1. Jacopo Durandi
Nella Stamperia di Saverio Fontana, 1803 - Turin (Italy)


Thursday, April 4, 2019

Caburrum

Il Museo di Caburrum

http://www.abbaziasantamaria.it/museo-archeologico-di-caburrum/

"La scelta della collocazione della sede museale, oltre a valorizzare ulteriormente il complesso dell’Abbazia, si propone di sottolineare in maniera suggestiva il legame tra gli oggetti e le evidenze della cultura materiale con il loro contesto antico di provenienza: il Museo Archeologico sorge infatti sul sito dell’antico centro romano di Forum Vibii Caburrum, fondato da Caio Vibio Pansa Cetroniano probabilmente nel 45-44 a.C., in qualità di legato del governatore della provincia della Gallia Cisalpina, Giulio Cesare, o l’anno successivo, rivestendo la suprema carica di console. Il restauro dell’edificio iniziato a partire dal 1978 ha infatti permesso di scoprire, proprio al di sotto del piano pavimentale dei locali del tinaggio, importanti strutture murarie in fondazione ed un tratto di selciato stradale di periodo romano, in parte musealizzati e tutt’ora visibili, resti delle antiche abitazioni della realtà insediativa sorta a sud-est della Rocca."

https://it.wikipedia.org/wiki/Consoli_repubblicani_romani

Oggi, Forum Vibii e Caburrum sono fusi in un solo sito.


Rivista di filologia e di istruzione classica, Volume 1, E. Loescher, 1873

Tuesday, April 2, 2019

Numismatica celtica


"Sulla numismatica celtica esistono diverse opere di sintesi [3-7] ma purtroppo, a nostra conoscenza, nessuna opera recente in lingua italiana (a parte l'interessante lavoro di Gaspani [7] sugli aspetti archeoastronomici della monetazione celtica). Per il nostro quadro riassuntivo seguiremo il rif. [3], salvo ove esplicitamente indicato.I Celti iniziarono a battere moneta all'inizio del III secolo .C. Prototipi furono conii di vario taglio, emessi in ambito ellenistico (in alcuni casi anche romani). Si pensa che i Celti abbiano conosciuto la moneta per via dei cospicui pagamenti ricevuti dai loro mercenari, attivi in tutto il Mediterraneo. I pagamenti erano effettuati prevalentemente in moneta aurea. Ciò diede impulso alla coniazione di moneta propria, anche per necessità, da parte dei nobili, di avere un comodo mezzo per compie-re atti di munificenza o remunerare i propri soldati. Si trattò, inizialmente, di monete d'oro o d'argento e, solo inseguito, di bronzo o rame, essendo le prime riservate alla tesaurizzazione o a pagamenti ufficiali e le seconde (insieme a monete argentee di piccolo taglio) a pagamenti quotidiani."

Moneta e Identità in Gallia Cisalpina
Stefano M Spagocci


https://www.academia.edu/21155728/Moneta_e_Identità_in_Gallia_Cisalpina

Monday, April 1, 2019

Dal Iovi Optimo Maximo al D.O.M.

Deo optimo maximo, often abbreviated D.O.M. or Deo Opt. Max., is a Latin phrase which means "to the greatest and best god", or "to God, most good, most great". It was originally used as a pagan formula addressed to Jupiter. Its usage while the Roman Empire was a polytheistic state referred to Jupiter, the chief god of the Roman pantheon polytheists: Iovi Optimo Maximo (I.O.M.). When the Roman Empire adopted monotheism in the form of Christianity as the state religion, the phrase was used in reference to the Christian God. Its use continued long after the fall of the Roman Empire as Latin remained the ecclesiastical and scholarly language in the West. Thus the phrase, or its abbreviation, can be found on many Renaissance-era churches and other buildings.


Digital Atlas of the Roman Empire

Excellent atlas of the Empire! by Johan Åhlfeldt, Department of Archaeology and Ancient History, Lund University, Sweden. 

http://dare.ht.lu.se/places/16199.html

Eccoci!



Sunday, March 31, 2019

La corazza di Giulio Cesare

MUSEI CAPITOLINI - RESTAURI, Margherita Albertoni, Francesco Paolo Arata, Anna Maria Carusi, Daniela Velestino, Emilia Talamo, Serena Ensoli Vittozzi, Maddalena Cima Di Puolo and Carla Salvetti. Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Vol. 95, No. 1 (1993), pp. 175-293 (119 pages) Published by: L’Erma di Bretschneider



Notate i due grifoni affacciati simmetricamente.

LE ARMATURE DEGLI IMPERATORI | romanoimpero.com

LE ARMATURE DEGLI IMPERATORI | romanoimpero.com

Giulio Cesare alla Porta Palatina

Il Palazzo Senatorio di Roma si affaccia sulla piazza del Campidoglio. Il sito Wikipedia  https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Senatorio dice che l'aula consiliare che conserva una statua di Giulio Cesare del I secolo a.C., per questo detta aula di Giulio Cesare, con sul pavimento un mosaico proveniente da Ostia antica. In verità, altri siti dicono che la statua è dell'età di Traiano e quindi del primo secolo d.C. 
Quella che c'è presso la porta Palatina a Torino è una copia di questa statua.




Come è arrivata una copia della statua a Torino?
Ebbene, insieme alla statua di Augusto, è stata dono di Benito Mussolini alla città sabauda.