Pietro è stato portato da Danzica in un campo di concentramento vicino ad Amburgo.
La mattina si doveva lasciare la baracca per il lavoro. Già dai primi giorni a Pietro è chiaro che chi non sta bene e non va a lavorare, la sera in baracca non c'è più. E quindi organizza. Ci si aiuta, si trascina chi è sfinito al lavoro, perché non lavorare significa morte.
Pietro Dastrù, Caporal Maggiore, Cuneense, Campagne di Albania e di Russia
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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino
Friday, November 29, 2019
Lidia e il grembiulino blu a cuoricini rossi
1944. La mattina la mamma aveva comprato al mercato a Sanfront una bella stoffa blu a cuoricini rossi per fare il grembiulino di scuola a Lidia. Il pomeriggio Mafalda lo aveva tagliato e cucito.
Il giorno dopo Lidia arriva a scuola col suo bel grembiulino nuovo e la maestra le dice "A scuola si viene col grembiule nero". Tornata casa, la mamma dice a Lidia "Domani dì alla maestra questo: per i grembiuli e le camice nere, mia mamma ha due figli dispersi in Russia e uno in campo di concentramento in Germania" .
Il giorno dopo Lidia arriva a scuola con grembiulino blu a cuoricini rossi, e la maestra la guarda, ma prima che possa dire qualcosa, Lidia dice "Per i grembiuli e le camice nere mia mamma ha due figli in Russia e uno in Germania". La maestra non ha mai più detto nulla.
I fratelli di Lidia, Remo e Giovanni, non sono tornati dalla Russia e Pietro è tornato dopo cinque anni dalla Germania. Da lui ho imparato le prime parole di Tedesco.
Giovanni Dastrù, Caporal Maggiore, Cuneense, Campagna di Russia
Remo Dastrù, Caporal Maggiore, Julia, Campagne di Albania e Russia
Pietro Dastrù, Caporal Maggiore, Cuneense, Campagne di Albania e Russia
I fratelli di Lidia, Remo e Giovanni, non sono tornati dalla Russia e Pietro è tornato dopo cinque anni dalla Germania. Da lui ho imparato le prime parole di Tedesco.
Giovanni Dastrù, Caporal Maggiore, Cuneense, Campagna di Russia
Remo Dastrù, Caporal Maggiore, Julia, Campagne di Albania e Russia
Pietro Dastrù, Caporal Maggiore, Cuneense, Campagne di Albania e Russia
Su una datazione archeoastronomica recentemente proposta per la fondazione di Augusta Taurinorum, l'odierna Torino | IRIS Pol. Torino
Su una datazione archeoastronomica recentemente proposta per la fondazione di Augusta Taurinorum, l'odierna Torino | IRIS Pol. Torino
http://247.libero.it/rfocus/40970715/1/torino-citt-celeste-compie-2048-anni-uno-studio-del-valdostano-guido-cossard/
Forse il 9 a.C. era nuvoloso e i delegati di Augusto, queli con l'incarico di proclamare la festa, erano in ritardo. Tutto è possibile.
Nell'articolo su Iris (identico a Zenodo) si sono discussi i risultati di un metodo di datazione archeoastronomica, definita come datazione ex sole, proposto in arXiv:1901.08545, ed applicata a determinare la data di fondazione di Augusta Taurinorum. La data del 30 Gennaio del 9 a.C. che detti autori propongono in arXiv:1901.08545 non è giusta, poiché si basa su diversi errori. Sono errati azimut ed altezza del sole sull’orizzonte astronomico. Con i dati giusti si arriva alla data Giuliana del 4 o del 5 Febbraio, che corrisponde, per il 9 a.C., ad una data storica, ossia del Calendario Romano in vigore all'epoca, tra il 31 Gennaio ed il 2 di Febbraio. Gli autori di arXiv:1901.08545 insistono sulla data Giuliana (astronomica) del 30 Gennaio, facendola corrispondere alla data storica del 30 Gennaio. Ma ciò è impossibile. Così, con errori vari e confusione tra date e calendari, l'articolo in arXiv deduce un legame tra la fondazione di Torino e la dedica dell’Ara Pacis. In questo articolo, oltre a segnalare gli errori, si mostrerà che la determinazione dell’anno di fondazione delle colonie romane, supposte come aventi orientazioni solari, ossia verso il punto ortivo del sole, non si può fare attraverso calcoli astronomici per via delle incertezze sperimentali. Al limite, per la fondazione di Torino, sembrano essere più pertinenti le Calende di Febbraio, che sono evolute nella Candelora, che non la dedica dell'Ara Pacis, che per altro coincideva con il compleanno di Livia, moglie d'Augusto.
...............
Il giorno 30 Gennaio del 9 a.C. del calendario Romano non è il giorno 30 Gennaio del 9 a.C. in data Giuliana. Il 30 Gennaio - data storica - è corrispondente alla data astronomica del 3 Febbraio, secondo Keplero, o del 2 Febbraio secondo altri. Per essere precisi. Quando Augusto ha dedicato l'Altare nel Campo Marzio, la data astronomica era il 2 o il 3 Febbraio dell'anno -8 (ossia 9 a.C.). Se volessimo sapere, invece, la data astronomica del 30 Gennaio dell'anno -8, a che giorno del calendario storico corrispondeva, si deve fare l'inverso. Si trova che la data era a.d. VII Kal. o a.d. VI Kal. (ossia il 26 o il 27 Gennaio) dell'anno di Druso e Crispino consoli.
Del resto, se si prende un'incertezza di quattro o cinque giorni, ci può stare di tutto. Se non era il 30 Gennaio data astronomica, poteva anche essere il 31 o il 29, perché era brutto tempo. In questo modo, una qualsiasi osservazione o critica sulla datazione può essere ribattuta. Allo stesso tempo, però, anche il reiterato insistere al 30 Gennaio (S.C. e M.C.) e sulla precisione dei loro dati, diventa inutile.
Comunque, Nel lavoro proposto desidero argomentare e correggere la presunta datazione di Torino al 9 a.C.. (come mi disse un giornalista che era stato fatto nei miei confronti). Per esempio, non deve essere confuso angolo di direzione (dalle coordinate di Mercatore del GPS), azimut di Via Garibaldi, si veda angolo di direzione ed azimut. A Torino, tra angolo di direzione ed azimut c'è una differenza di un grado.
Un accenno alla storia contemporanea. La notizia sulla Stampa del 2018 è accompagnata dalla fotografia della Statua di Augusto alla Porta Palatina. Ma che cosa sappiamo di tale statua?
La statua è una copia, modificata in alcuni particolari, come i sandali ai piedi che nell'originale sono nudi, dell'Augusto di Primaporta, trovato nella villa di Livia. Il gesto di Augusto, quello alle Porte Palatine, non è però un pontefice benedice. E' l'adlocutio, il gesto del duce che richiama i militari al silenzio, per fare il discorso prima della campagna militare. Non è la pace, è la guerra. E la statua è dono di Benito Mussolini a Torino nel 1935. L'impero era tornato sui colli di Roma. La Stampa di Torino ha usato proprio quella statua e quel gesto, che non è gesto di pace, è di guerra.
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GUIDO COSSARD ED IL SUO TEAM HANNO DETERMINATO CHE L'ALLINEAMENTO CON VIA GARIBALDI CAPITA IL 4 FEBBRAIO 2020, CHE CORRISPONDE AL 6 FEBBRAIO DEL 27 BC (LO STESSO DICASI PER IL 9 BC). Per il 27 BC, si era alle None del calendario storico. Per il 9 a.C. si era, nel calendario storico al 3 Febbraio, più vicino alle None che non al 30 gennaio storico.
http://247.libero.it/rfocus/40970715/1/torino-citt-celeste-compie-2048-anni-uno-studio-del-valdostano-guido-cossard/
Forse il 9 a.C. era nuvoloso e i delegati di Augusto, queli con l'incarico di proclamare la festa, erano in ritardo. Tutto è possibile.
The Creation of the World in the Sefer Yetzirah | IRIS Pol. Torino
The Creation of the World in the Sefer Yetzirah | IRIS Pol. Torino
The Sefer Yetzirah is the "Book of Creation", one of the earliest extant texts about the creation of the world of the Jewish tradition, a book that some scholars are supposing of an early Medieval origin. The Sefer tells the origin of the world as it was revealed to Abraham, in a cosmogony based on numbers and letters of the alphabet, through their combinations and permutations. The reading of this book can be interesting for a comparison to the thoughts of some medieval philosophers, Al-Farabi, Ibn Gabirol, Robert Grosseteste and others, about the primordial point and its spatial extensions.
The Sefer Yetzirah is the "Book of Creation", one of the earliest extant texts about the creation of the world of the Jewish tradition, a book that some scholars are supposing of an early Medieval origin. The Sefer tells the origin of the world as it was revealed to Abraham, in a cosmogony based on numbers and letters of the alphabet, through their combinations and permutations. The reading of this book can be interesting for a comparison to the thoughts of some medieval philosophers, Al-Farabi, Ibn Gabirol, Robert Grosseteste and others, about the primordial point and its spatial extensions.
Sunday, November 24, 2019
Beppe Grillo è "anziano" ?
Beppe Grillo ha proposto di togliere il voto agli anziani.
Ecco alcune risposte al link
https://www.iene.mediaset.it/2019/news/grillo-voto-anziani_559965.shtml
Mi è molto piaciuta quella di Don Gino Rigoldi, 80, sacerdote ed educatore, e che fa una proposta diversa: “Sì, lo toglierei (il voto). Ma a chi ha tra i 30 e i 50 anni perché tendono a essere più furbi che giusti."
Ecco alcune risposte al link
https://www.iene.mediaset.it/2019/news/grillo-voto-anziani_559965.shtml
Mi è molto piaciuta quella di Don Gino Rigoldi, 80, sacerdote ed educatore, e che fa una proposta diversa: “Sì, lo toglierei (il voto). Ma a chi ha tra i 30 e i 50 anni perché tendono a essere più furbi che giusti."
Unreported Heritage News: 2,100 year-old Greek coin may have marked rare ast...
Unreported Heritage News: 2,100 year-old Greek coin may have marked rare ast...: New research suggests that this coin marks an eclipse of Jupiter by the moon. It happened on January 17, 121 BC and was visible in Antioc...
Friday, November 22, 2019
Pinocchio e Lucignolo
Ho trovato una frase molto interessante.
"Pinocchio non era mica attratto da Lucignolo perché era buono: anzi!"
Wednesday, November 20, 2019
Movimentazione delle sardine
Giuro. Io avevo capito "movimento della sartine" - e mi piaceva per il senso di donne intente al lavoro e in ricerca di emancipazione, ben diverse dalle madamine - ma questa mattina sul pullman ultra-affollato, ho capito che erano le sardine, in scatola.
I cani abbaiano alla luna, e intanto la carovana passa
Ci sono molti proverbi in giro, spesso riportati e storpiati a piacere.
Per esempio si trova "I cani abbaiano e la carovana passa", immortalato nella Ricerca del Tempo Perduto, e ben noto alle "fanciulle in fiore", nel senso che la sentenza si trova nel secondo volume della Ricerca (All'ombra delle fanciulle in fiore, À l'ombre des jeunes filles en fleurs, 1919, premio Goncourt).
"Per più di un mese i nemici di Vaugoubert hanno danzato intorno a lui la danza dello scalpo", dice M. de Norpois staccando con forza quest'ultima parola. "Ma una testa fina ne vale due; queste ingiurie le ha respinte sdegnosamente" aggiunse con energia ancora maggiore e uno sguardo così fiero che noi smettemmo di mangiare. "Come dice un bel proverbio arabo: i cani abbaiano e la carovana passa", dopo aver buttato là questa citazione M. de Norpois si interruppe per guardarci e giudicare l'effetto che aveva fatto su di noi. Fu enorme; conoscevamo quel proverbio: aveva sostituito quell'anno presso le persone che contano l'altro: "Chi semina vento, raccoglie tempesta", proverbio che aveva bisogno di un po' di riposo non essendo infaticabile e vivace come: "Lavorare per il re di Prussia", perché la cultura di quelle persone eminenti era una cultura a fasi alterne e generalmente triennale. Certo, citazioni di questo genere nelle quali M. de Norpois eccelleva e con le quali infiorava i suoi articoli della "Revue" non erano affatto necessarie perché questi apparissero convincenti e ben documentati.
C'è anche chi dice "I cani abbaiano, ma la carovana passa". Significa che è impossibile fermare il progresso. Forse.
In fondo ognuno ci vede un po' quel che vuole. Magari ci si mette anche una punta di presunzione, pensando di essere la carovana della saggezza. Oppure di essere più furbi degli altri.
La forma del proverbio "I cani abbaiano alla luna, e intanto la carovana passa", mi piace assai. C'è un senso di distrazione, come dire: la carovana sta passando nel buio della notte, e la persona distratta si perde dietro la luna. C'è un mondo di cose ed informazioni che passa con la carovana, purtroppo non ci si deve far distrarre, non considerare solo il particolare, ma tutto il contesto. Lavoro difficile. Specialmente se si è biased, e il particolare è quello che ci fa più comodo.