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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Monday, December 24, 2018

Massys Quentin


Vergine con bambino


Dancing light

A team of researchers from Imperial College London, the University of Oxford, and the National Physical Laboratory have experimentally achieved a long-standing goal to demonstrate the so-called "strong-coupling regime" between light and high-frequency acoustic vibrations.

Read more at: https://phys.org/news/2018-12-strong-interactions.html#jCp

Eclisse


Eclipsium omnium ab anno Domini 1554. vsque in annum Domini 1606. accurata descriptio & pictura, ad meridianum Augustanum ita supputata, vt quibusuis alijs facilimè accomodari possit, vna cum explicatione effectuum tam generalium quàm particularium pro cuiusque genesi. Cypriano Leovitio à Leonicia (Cyprian Leowitz). 1556

Cyprián  (1514?  – 1574) was a Bohemian astronomer, mathematician and astrologer.
Cyprian Karásek was born in 1514 into the family of a long-time town councillor and later mayor of Hradec Králové named Jan Karásek (Lvovický after enoblement). He received his elementary education in the Hradec Králové town school and then moved on to study abroad. In 1540 Lvovický studied in Wrocław (Breslau), in 1542 in Leipzig and later astronomy and mathematics in Wittenberg. In 1547 he moved to Nuremberg, then to Augsburg, to the court of Fuggers. After 1556 Otto Henry, Count Palatine of Palatinate-Neuburg (later Elector Palatine), named Lvovický professor of astronomy and mathematics at the Latin "particular school" in Lauingen. Lvovický later became the director of that school, working there until 1566. From 1565 through 1568 he visited Bohemia several times and planned to return to Hradec Králové, but he died before that plan was realized.
Lvovický published several astronomical works in Latin. Being both an astronomer and an astrologer, he tried to base astrology on solid mathematical and astronomical ground.
His first published work was Tabulae eclipsum, predicting (within a few minutes) the start and the duration of lunar eclipses until 1605, including towns where it would be observable. These tables were based on the work of Erasmus Reinhold.
In 1564, by order of Maximilian II, he published detailed ephemeris tables for the sun, moon and other celestial bodies covering the years 1564 - 1574 in 10-day intervals and titled De coniunctionibus magnis insignoribus superiorum planetarum, solis defectibus, et de cometis effectum historica expositione. In this book, recorded astronomical phenomena were linked with historical events (e.g. death of John of Luxembourg with a comet appearing in 1347).
The work Tabulae Peuerbachii Alphonsiane from 1556 earned the respect of Tycho Brahe; they met in 1569 and corresponded thereafter.

Saturday, December 22, 2018

Rock glaciers on Mars viewed with Google Earth

Rock glaciers on Mars viewed with Google Earth

 Several glacier-like landforms have been identified on Mars. We can view some of them with Google Earth and its virtual Mars planet. In the images of Ismeniae Fossae glaciers, the flow lines of these landforms are clearly visible too.

Marte: il lago ghiacciato nel cratere Korolev



Il cratere Korolev, col suo lago ghiacciato.
Elaborazione Retinex di una immagine di Google Mars


Dettaglio

Spettacolo!

22 DICEMBRE 2018 Un lago ghiacciato tutto l'anno, nel cratere Korolev, in mezzo alle pianure settentrionali di Marte: è la spettacolare immagine diffusa dall'Agenzia spaziale europea (Esa) e ottenuta da 15 anni di sorvoli di Mars Express, il satellite in orbita dal 25 dicembre 2003. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Spazio-su-Marte-un-lago-di-ghiaccio-nel-cratere-Korolev-e3baccbb-6c13-47cb-b6f8-261ab2668a35.html

Friday, December 21, 2018

I Torinesi e la cucina

Dal sito https://www.guidatorino.com/le-10-cose-da-non-dire-a-tavola-ad-un-torinese/
Ci sono alcune frasi che è meglio non dire se si è a tavola o quando si parla di cucina con un torinese. E concordo. Ecco alcuni esempi.

“Si può avere la bagna cauda senza aglio?”

“Buono il risotto, anche se come lo fanno a Milano…”

“No grazie, io non mangio carne cruda”

  “Il Fritto Misto è un po’ pesante”

 “Ma come, il vitel tonnè non è francese?”

 “Il miglior cioccolato è sicuramente quello svizzero!”

Dioniso che cavalca il ghepardo




Dionysos riding a cheetah, Macedonian mosaic from Pella, Greece (4th century BC)

 Il ghepardo, il leopardo o la pantera sono gli animali associati a Dioniso e rappresentano l’ira incontrollabile che prende nell’ebbrezza. 


E' una figura dall'articolo:
I vizi capitali ed i loro animali simbolici negli affreschi medievali di Villafranca Piemonte e di Bastia Mondovì delle Cavalcate dei Vizi: L'articolo discute un tipo particolare di rappresentazione simbolica dei vizi capitali. Questa rappresentazione è detta Cavalcata dei Vizi e mostra i personaggi posti sul dorso degli animali simbolo del vizio, legati dalla catena del peccato, e spinti dai diavoli verso la bocca dell'inferno. Le Cavalcate considerate nello specifico sono quella affrescata nella cappella di Missione di Villafranca Piemonte, opera tardo-medievale di Aimone Duce, e quella nella Chiesa di San Fiorenzo a Bastia Mondovì.




Erasmo e le forbici


Ho elaborato questa immagine partendo da un quadro di Quentin Massys, (anche come Matsys, Metsys, o Matsijs), (Lovanio, 1466 – Anversa, 1530), che ritrae Erasmo da Rotterdam. Quentin è stato un pittore fiammingo, fondatore della Scuola di Anversa, famosissimo artista nella sua epoca e sperimentatore di nuovi tipi di arte.

La vita di Metsys è oscura . Il "Giotto fiammingo" nasce a Lovanio da un umile padre, e presto scappa di casa per dedicarsi all'arte. Padroneggiando benissimo il pennello, diventa in breve una promessa artistica. Tra le sue opere più celebri c'è  I raccoglitori d'imposte. In esso ci sono due banchieri che raccolgono i soldi delle tasse di cui sono appaltatori. Avvolti nei loro turbanti, esprimono apertamente l'avidità di denaro. Sopra di loro, che son chini sul banco a contar soldi e a registrare somme, "pende una forbice che si erge quasi a nuova spada di Damocle e che minaccia di morte i loro possessori. Una porta lignea invece è simbolo di libertà. Ci sono infiniti particolari da analizzare ma si può dire che l'opera è il simbolo definitivo, lo spartiacque fra la vecchia e la nuova pittura." da Wikipedia.  Le forbici ci sono anche nel quadro che ritrae Erasmo. 


Io e Erasmo abbiamo la stessa Alma Mater. 
Erasmo si è laureato in Teologia il 4 settembre del 1506, all’Università di Torino.

Dalla Storia di Torino http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/144/files/assets/common/downloads/publication.pdf

"Fin dai primissimi anni del Cinquecento, non pochi furono i transalpini che soggiornarono a Torino. Se Jean Lemaire de Belges vi fece solo una rapida apparizione, nell’estate del 1504, per offrire i suoi servigi ad una conterranea, Margherita d’Austria, altrimenti significativo è il numero degli studenti francesi che vennero a Torino per laurearsi. Essi provenivano per lo più dalla Francia del sud-est, ma non mancarono quelli di diversa origine (Parigi, Angers, Laval, Langres, ecc.). Dal 1497 al 1548, si addottorarono costì almeno in 43, con un picco di 12 per il solo 1512. All’università di Torino domandavano soprattutto lauree in utroque ed in medicina, ma si notano pure artisti e teologi. Lo studio subalpino esercitava quindi un certo richiamo oltralpe e non laureava solo frettolosi viandanti.
Ne ebbe uno di rilievo nel 1506: Erasmo da Rotterdam. Egli ci mise non poca civetteria nel dire e nel ridire che, se prese la laurea in teologia a Torino, fu controvoglia e solo perché spinto da amici. In effetti, fin dal 1498 egli aveva espresso il desiderio di addottorarsi in teologia, ma, per la verità, a Bologna e non in quel borgo sperduto in cui si ritrovava sulla via di una Italia più vera, che iniziava forse solo a Pavia [Mio commento: faccio notare che Torino non era proprio un borgo sperduto, per il semplice fatto che da Torino ci dovevano passare tutti quelli che provenivano dalla Francia]. Oltre all’eventuale risvolto culturale che tale avvenimento potrebbe avere, ci sembra doveroso citarlo soprattutto per le patenti di «umanità» che questo principe degli umanisti conferì alla gente di Torino molti anni dopo il suo passaggio nella nostra città."

 La frase «mire placebat gentis humanitas» riferita ai Torinesi è tratta da una lettera del 2 aprile 1531 a Pierre de Mornyeu. 

 E i Torinesi ricordano Erasmo con affetto.

Thursday, December 20, 2018

Il Piemontese che divenne Imperatore

Publio Elvio Pertinace (Publius Helvius Pertinax) fu Imperatore romano. Nacque presso Alba Pompeia, oggi Alba in provincia di Cuneo, nel 126 e morì assassinato a Roma nel 193. Fu console (suffetto (*) 175, ordinario 192), proconsole dell’Africa, dove batté i mauri (190), e prefetto di Roma. Ucciso Commodo (192), il principale congiurato, il prefetto del pretorio Emilio Leto, riuscì a fare accettare dai pretoriani come imperatore Pertinace, che, essendo persona gradita al senato, poteva dare all’assassinio il carattere di restaurazione del principato senatorio. Pertinace dimostrò infatti grande deferenza verso il senato. Applaudito da popolo e senato, urtò però i pretoriani che, sentendosi decaduti dalla posizione di privilegio a cui Commodo li aveva elevati, lo assassinarono dopo tre mesi di governo.
(*) Console suffetto (in latino: Consul suffectus) denota un caso speciale del consolato romano, vale a dire un console eletto nel corso dell'anno e quindi in carica solo per pochi mesi.


Aureus. IMP CAES P HELV PERTIN AVG, laureate head right / PROVID DEOR COS II, female figure standing left, raising both forearms towards a star in sky. 

Un Piemontese ucciso perché troppo onesto. Peccato.
Avrebbe potuto avvenire una divergenza.

In Romanitas, a fictional alternate history novel by Sophia McDougall, Pertinax's reign is the point of divergence. In the history as established by the novel, the plot against Pertinax was thwarted, and Pertinax introduced a series of reforms that would consolidate the Roman Empire to such a degree that it would still be a major power in the 21st century.

Mi permetto di riportare alcune interessanti informazioni dal link:

"Publio Elvio Pertinace nacque nei pressi di Alba e, secondo i più recenti studi, presso la località Asili (terre e colline degli Acilii), nell'attuale comune di Barbaresco, nel 126 d.C. La madre, Lollia Acilia, era di una facoltosa famiglia, legata da parentela al senatore Acilio Glabrione ed era andata in moglie ad un liberto riscattatosi a suo tempo dalla schiavitù per la sua abilità imprenditoriale".
Notate il toponimo Asili, che è chiaro riferimento alle terre di Acilia. 
"per alcuni anni l'attività paterna consistette nella fornitura di grossolani tessuti per uso militare ed anche nel commercio di legnami, attività al tempo assai redditizia in quanto il materiale era usato nelle costruzioni o come combustibile per alimentari, l'industria metallurgica del tempo"
Terra ricca quella di Alba, che forniva lana e legno all'esercito romano.
"la madre morì poi a Colonia seguendo il figlio in una delle sue spedizioni militari". Piemontese!
"Nel momento in cui nacque Elvio Pertinace, imperatore di Roma era Adriano ... Con la morte di Adriano iniziava un difficile momento per l'Impero; Publio Elvio Pertinace, che aveva completato i suoi studi a Roma emergendo per capacità culturali, aveva percorso tutti i gradi della carriera militare, partecipò a numerose spedizioni evidenziando le sue capacità di comando e di organizzazione; aveva acquistato fama militare nella guerra contro i Parti ed in Germania e poi in Britannia contro i Barbari; non appena si era conclusa la guerra contro i Parti si erano registrate sul confine danubiano invasioni barbare di Germani, che giunsero ad assediare Aquileia ed a spingersi sino al Piave. Pertinace riuscì a condurre in porto quella guerra ed a realizzare la fusione tra elementi barbarici e l'elemento romano, tanto che i Germani finirono per inserirsi nel cuore stesso dell'Impero e costituire un baluardo efficace per le successive invasioniDopo l'imperatore Marco Aurelio gli era succeduto il giovanissimo figlio Commodo, avido ed incapace, che si era appoggiato a delle truppe scelte per esautorare il Senato delle sue prerogative, ma era al tempo stesso temuto ed abborrito da tutti ed il 31 dicembre del 192 fu trucidato da alcuni cortigiani condannati a morte. Il Senato tentò di riprendere il controllo che gli era sfuggito e designò ad Imperatore Publio Elvio Pertinace, uno dei Senatori più autorevoli, di buona cultura, di grandi capacità militari, apprezzato come uomo onesto e capace. Pertinace ripristinò il Principato senatorio sul modello di Augusto e si impegnò a restaurare le finanze, ad allontanare i corrotti, a ripristinare la disciplina nelle legioni e tra i pretoriani, ma riducendo alcune gratifiche ai pretoriani questi si rivoltarono contro di lui ed in una congiura lo assassinarono il 28 marzo 193, dopo soli 87 giorni di Regno. Alla morte di Pertinace i Pretoriani proclamarono Imperatore Didio Giuliano, ma il Senato impose Settimio Severo, che proclamò Pertinace Pius Pater, ricordandolo come Divus Pertinax ed associò il nome di Pertinace al suo."

Pertinace Pius Pater

Septimius Severus, in full Lucius Septimius Severus Pertinax, (born April 11, 145/146, Leptis Magna, Tripolitania [now in Libya]—died Feb. 4, 211, Eboracum, Britain [now York, Eng.]).


Wednesday, December 19, 2018

Situata in una contrada assai deliziosa

"Turino, anticamente Augusta Taurinorum , città capitale del Principato, e Residenza del Re di Sardegna sul fiume Po, a cui vi s’ unisce il fiume Doria, situata in una contrada assai deliziosa, di modo che da' suoi baluardi si gode una veduta bellissima, presentandosi all’occhio le colline, e montagne vicine, coperte di ville, monasterj, ed altri edifizj. E' grande, volendovi un’ora, e mezza per girare i baluardi . Il numero degli abitanti stimasi di 77ooo anime. E' divisa in città vecchia, ed in città nuova. La città nuova ha le strade diritte, e larghe, fra le quali merita il primo luogo la strada delle poste, riguardevole per i portici alti, che dall'una , e dall’altra parte la fiancheggiano, ove si può passare a piedi asciutti in tempo di pioggia; e per l’egual struttura delle case. La piazza di S. Carlo, che per mezzo della strada nuova comunica colla piazza della Residenza, e che da ambedue le parti è cinta di portici, è grande, e bella . ..
Riguardo alla Storia antica di questa città, osserveremo ch’era Colonia Romana, detta ne’ tempi andati Colonia Julia, indi Augusta Taurinorum, e ch’i suoi abitanti chiamavansi Taurini, così detti da Plinio, Tito Livio, e Plutarco sono di parere, che fosse la prima città d’Italia, la quale s’opponesse a’ Cartaginesi condotti da Annibale a’ danni de' Romani. Da Appiano Alessandrino vien chiamata Tauratia, e Polibio le diede l’aggiunto di fortissima, Da Giulio Cesare poi vi fu stabilita una Colonia Romana chiamata dal di lui nome Julia, ch’indi si cangiò in Augusta da Ottaviano Augusto, sotto il qual nome fu conosciuta da Tolommeo, ed altri Scrittori antichi."
Leggete di più in
La Italia geografico-storico-politica. Volume 1, Anton Friedrich Büsching, Zatta, 1780