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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Saturday, July 28, 2018

Piracy and slavery

"Piracy and banditry provided a significant and consistent supply of slaves, though the significance of this source varied according to era and region. Pirates and brigands would demand ransom whenever the status of their catch warranted it. Whenever ransom was not paid or not warranted, captives would be sold to a trafficker. In certain areas, piracy was practically a national specialty, described by Thucydides as "the old-fashioned" way of life. Such was the case in Acarnania, Crete, and Aetolia. Outside of Greece, this was also the case with Illyrians, Phoenicians, and Etruscans. During the Hellenistic period, Cilicians and the mountain peoples from the coasts of Anatolia could also be added to the list. Strabo explains the popularity of the practice among the Cilicians by its profitability; Delos, not far away, allowed for "moving myriad slaves daily". The growing influence of the Roman Republic, a large consumer of slaves, led to development of the market and an aggravation of piracy. In the 1st century BC, however, the Romans largely eradicated piracy to protect the Mediterranean trade routes."

Let us remember that it was Pompey the Great that eradicated the piracy.

Fighting maritime piracy: three lessons from Pompeius Magnus
Christian Schubert & Leonhard K. Lades
Pages 481-497 | Received 25 Oct 2012, Accepted 09 May 2013, Published online: 04 Jul 2013

"Piracy in international waters is on the rise again, in particular off the coast of Somalia. While the dynamic game between pirates, ship-owners, insurance firms and the military seems to have reached some kind of equilibrium, piracy risks generating significant negative externalities to third parties (e.g. in terms of environmental hazards and terrorism), justifying attempts to contain it. We argue that these attempts may benefit from a look back – through the analytical lens of rational choice theory – to the most successful counterpiracy campaign ever undertaken, namely, the one led by the Roman general Gnaeus Pompeius Magnus (Pompey the Great) in 67 BC."


The rules of war: Slavery


"By the rules of war of the period, the victor possessed absolute rights over the vanquished, whether they were soldiers or not. Enslavement, while not systematic, was common practice. Thucydides recalls that 7,000 inhabitants of Hyccara in Sicily were taken prisoner by Nicias and sold for 120 talents in the neighbouring village of Catania. Likewise in 348 BC the population of Olynthus was reduced to slavery, as was that of Thebes in 335 BC by Alexander the Great and that of Mantineia by the Achaean League."

On Alexander at Thebes we discussed in 
http://stretchingtheboundaries.blogspot.com/2018/07/sikandar-destroyer-thebe.html
The same behavious had Alexander for other populations.

About Olynthus, it was Philip that destroyed the town.  https://en.wikipedia.org/wiki/Olynthus
Come dire: Tale padre, tale figlio.

"Olynthus was at first in alliance with Philip. Subsequently, in alarm at the growth of his power, it concluded an alliance with Athens. Olynthus made three embassies to Athens, the occasions of Demosthenes's three Olynthiac Orations. On the third, the Athenians sent soldiers from among its citizens. After Philip had deprived Olynthus of the rest of the League, by force and by the treachery of sympathetic factions, he besieged Olynthus in 348. The siege was short; he bought Olynthus's two principal citizens, Euthycrates and Lasthenes,who betrayed the city to him. He then looted and razed the city and sold its population—including the Athenian garrison—into slavery. According to the latest researches only a small area of the North Hill was ever re-occupied, up to 318, before Cassander forced the population to move in his new city of Cassandreia.
Though the city was extinguished, through subsequent centuries there would be men scattered through the Hellenistic world who were called Olynthians."

Antonio Moro, Antoon Mor van Dashorst

Antonio Moro, conosciuto anche come Antoon Mor van Dashorst (Utrecht, 1520Anversa, tra il 1576 e il 1578), è stato un pittore e ritrattista olandese. Nel 1552 dipinse l'Imperatore Carlo V d'Asburgo, mentre nel 1554 a Londra fece il ritratto della Regina Maria I d'Inghilterra

Probabilmente visitò l'Italia nel 1550 dove a Roma imitò alcuni lavori di Tiziano, come la "Danae".
Moro fu inviato dalla Regina Maria dall'Ungheria al Portogallo e tra i ritratti più importanti vi furono quello dell'Infanta Maria, uno della regina Caterina di Portogallo, entrambi conservati nel Museo del Prado, e quello di Re Giovanni III e sua moglie Caterina, conservato a Lisbona. Dopo il suo ritornò a Madrid, dove dipinse il ritratto di Massimiliano di Boemia, fece di nuovo tappa a Roma nel 1552. Alcuni sostengono, ma con prove insufficienti, che uno dei capolavori del Museo del Prado, il ritratto di un ignoto giovane cardinale, da sempre attribuito a Raffaello, potrebbe essere stato dipinto da Moro. Da Roma, si mosse a Genova e infine a Madrid. Nel 1553 fu inviato in Inghilterra, dove ritrasse Maria I di Inghilterra. 

Io conosco questo pittore per via del suo ritratto di Thomas Gresham.


Some Notes on the Gresham's Law of Money Circulation
International Journal of Sciences February 2014 (02)
Amelia Carolina Sparavigna
Polytechnic University of Turin

Abstract
The Gresham’s Law is among the most known laws of economic science. In its popular version, the law is telling that when a government overvalues one type of money and undervalues another, the undervalued money disappears while the overvalued money floods into circulation. Named after Thomas Gresham, a financier of Tudor dynasty, this law was stated by Nicole Oresme and Nicolaus Copernicus. Here we discuss it and follow its long history.

Keywords: Money Circulation, Commodities, Legal Tenders



Gerrit van Honthorst (Gherardo delle Notti)




Gerrit van Honthorst, noto anche come Gherardo delle Notti (Utrecht, 4 novembre 1592 – Utrecht, 27 aprile 1656), è stato un pittore olandese. All'inizio della sua carriera visitò Roma, dove venne a conoscenza delle opere dei maestri italiani e da cui fu influenzato, specialmente da Caravaggio. È proprio da quest'ultimo che trasse ispirazione per la caratteristica illuminazione usata in parte dei suoi dipinti. Ritornato nei Paesi Bassi, divenne uno dei pittori di spicco del suo periodo, dipingendo sia quadri che ritratti. Morì, sempre ad Utrecht dov'era anche nato, all'età di 65 anni.




GIMP Retinex Filter Applied to Arts: Gerrit Van Honthorst and His Chiaroscuro
PHILICA Article 928, 6 Pages Posted: 3 Mar 2017  Amelia Carolina Sparavigna
Polytechnic University of Turin Date Written: January 19, 2017

Friday, July 27, 2018

Plutarco, non distorce ma interpreta

Devo dire che si trovano cose interessanti su Wikipedia.
Vediamo cosa si può trovare su Plutarco.

Plutarco (Cheronea, 46 d.C./48 d.C. – Delfi, 125 d.C./127d.C.) è stato un  biografo, scrittore, filosofo e sacerdote greco antico, vissuto sotto l'Impero Romano: ebbe anche la cittadinanza romana, e ricoprì incarichi amministrativi. Studiò ad Atene e fu fortemente influenzato dalla filosofia di Platone. La sua opera più famosa è costituita dalle Vite parallele, biografie dei più famosi personaggi della classicità greco-romana, oltre ai Moralia, di carattere etico, scientifico, erudito, in un pensiero fortemente influenzato da Platone e dal fatto che nell'ultima parte della sua vita fu sacerdote al Santuario di Delfi.

Di Plutarco si dice al link https://it.wikipedia.org/wiki/Plutarco le cose seguenti.

"Le Vite parallele (Βίοι Παράλληλοι) sono dedicate a Quinto Sosio Senecione, amico e confidente di Plutarco, al quale lo scrittore dedica anche altre opere e trattati. Costituite da 23 coppie (una è andata perduta), alla biografia di un personaggio greco viene accostata, generalmente, quella di un romano, ad esempio Alessandro Magno e Giulio Cesare. L'originalità plutarchea sta proprio in questo accostamento, che dimostra sia come l'Ellade aveva prodotto valenti uomini d'azione e sia come i romani non erano tutti barbari. Le sue biografie contengono un'infinità di informazioni utili alla ricerca storiografica.
Non distorce la realtà ma interpreta i fatti in base ai suoi interessi etici e alla sua impostazione morale. Tutto ciò emerge anche dal suo linguaggio; la sua narrazione risulta avvincente e lo stile s'impronta ai moduli della storiografia drammatica di età ellenistica, infatti pur se per il biografo i termini "tragico" e "teatrale" hanno valenza negativa, li utilizza nella presentazione di personaggi tragicamente atteggiati. La composizione delle Vite Parallele si colloca nella maturità di Plutarco, più o meno furono scritte dal 96 al 120 d.C. circa".

PS Si veda come Plutarco "interpreta" al post Cesare sul Reno.

CESARE E ALESSANDRO | romanoimpero.com

CESARE E ALESSANDRO | romanoimpero.com

Molto interessante quello che dice Sigmund Freud.

Usipeti

Da http://www.treccani.it/enciclopedia/usipeti/
Usipeti (lat. Usipĕtes e Usipii) Antica tribù germanica, dapprima stanziata con i Tencteri nell’interno della Germania. Incalzati dagli Svevi, nel 55 a.C. premevano sui confini renani trattando segretamente con le tribù galliche ai danni di Roma. Vinti da Cesare, gli U. con i Sigambri e i Tencteri inflissero una grave sconfitta al generale Marco Lollio nel 16 a.C.; furono poi più volte battuti, con Sigambri, Catti e Cherusci, da Claudio Druso Nerone (11 a.C.).
Da https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Lollio
Ecco cosa ci dice su quello che è capitato a Lollio
"Combatté in Tracia come governatore della Macedonia mentre portava aiuto a Remetalce I, zio e tutore dei figli di Cotis V, sottomise i Bessi (nel 19-18 a.C.).[1] Poco più tardi, inviato in Gallia, subì una disastrosa sconfitta (clades lolliana del 17 a.C.) paragonabile a quella di Publio Quintilio Varo,[11] contro Sigambri, Usipeti e Tencteri, dove perse l'aquila della legio V.[2][3] Le popolazioni germaniche avevano inizialmente catturato nei loro territori alcuni commercianti romani e li avevano impalati, poi avevano attraversato il Reno, portando devastazione nella stessa Gallia Comata. Quando la cavalleria romana sopraggiunse, fu sorpresa in un agguato e, una volta messa in fuga, i Germani si imbatterono anche il Marco Lollio, il quale, venuto a battaglia, fu sconfitto.[12]"

Gli Usipeti, con i Tencteri, sono portati da alcuni ricercatori olandesi come popolazioni vittime di genocidio da parte di Gilio Cesare. 

Lysander and Cyrus

From "Alexander the not so Great: History through Persian eyes", Prof Ali Ansari
Institute of Iranian Studies, St Andrews University
https://www.bbc.com/news/magazine-18803290

"There is a wonderful account provided by Lysander, a Spartan general, who happened to visit Cyrus the Younger in the provincial capital at Sardis. Lysander recounts how Cyrus treated him graciously and was particularly keen to show him his walled garden - paradeisos, the origin of our word paradise - where Lysander congratulated the prince on the beautiful design.
When, he added, that he ought to thank the slave who had done the work and laid out the plans, Cyrus smiled and pointed out that he had laid out the design and even planted some of the trees.
On seeing the Spartan's reaction he added: "I swear to you by Mithras that, my health permitting, I never ate without having first worked up a sweat by undertaking some activity relevant either to the art of war or to agriculture, or by stretching myself in some other way."
Astonished, Lysander applauded Cyrus and said: "You deserve your good fortune Cyrus - you have it because you are a good man.""

Sunday, July 22, 2018

Endymion


In ihm ist Jagd noch. Durch sein Geäder
bricht wie durch Gebüsche das Tier.
Täler bilden sich, waldige Bäder
spiegeln die Hindin, und hinter ihr

hurtigt das Blut des geschlossenen Schläfers,
von des traumig wirren Gewäfers
jähem Wiederzergehn gequält.
Aber die Göttin, die, nievermählt,

Jünglingin über den Nächten der Zeiten
hingeht, die sich selber ergänzte
in den Himmeln und keinen betraf,

neigte sich leise zu seinen Seiten,
und von ihren Schultern erglänzte
plötzlich seine Schale aus Schlaf.

(Rainer Maria Rilke)

La caccia è ancora in lui. Attraverso le sue vene
l'animale scorre come tra i cespugli.
Si formano le valli, le acque dei boschi
riflettono la cerva  e dietro di lei

corre il sangue del dormiente rinchiuso in sé,
dal sognar fantasticamente confuso
e agitato come da improvviso risveglio.
Ma è la dea, lei non sposata,

giovane donna che vaga nelle notti
del tempo, che si completava
nei cieli e a nessuno interessata,

che ora si è appoggiata al suo fianco.
E brilla dalle sue spalle
improvvisamente il suo guscio di sonno.



Annibale Carracci, Galleria Farnese

Saturday, July 21, 2018

Torino è l'altra faccia della stessa Roma
Torino un pugno al cielo di terra buona.
Sì, ma per due che come noi si sono amati e poi
trovati qui come disperati, Torino sei
un mare nero per i figli tuoi
Torino occhi aperti non tradirmi mai
Torino strade dritte tu mi perderai.
Dimmi tu come stai in questa città malata di malinconia.

da Torino, Antonello Venditti