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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Monday, August 26, 2019

Via Garibaldi

Una bellissima storia di via Garibaldi a Torino. http://www.cordola.it/2015/03/23/via-garibaldi-a-torino/ Le montagne che si vedono in fondo alla via, guardando da Piazza Castello verso Piazza Statuto sono  le cime Croce Rossa  e Punta d'Arnas, che sormontano la cresta del Civrari.
Andate alla pagina http://www.mepiemont.net/torino_pan2.html per vedere delle bellissime foto!
Sul Civrari https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Civrari

Ma  la via ha anche una storia "nascosta".
http://archeocarta.org/torino-augusta-taurinorum-il-sistema-idrico-della-citta-romana/
"la scoperta, nel 1902, dell’incrocio dei canali di scarico fra cardo e decumanus maximi ha contribuito in modo sostanziale alla comprensione dell’impostazione del sistema fognario. Le condutture, “alte in media m. 1,60 e larghe 0,60, coperte con botti in concreto” (Grazzi), correvano sotto le strade cittadine e ne seguivano il percorso, sfruttando al meglio la morfologia del territorio: infatti convogliavano le acque prevalentemente in direzione del Po, verso il quale si ha una più marcata inclinazione, con conseguente orientamento ovest-est, coincidente con l’asse dei decumani; la maggior parte dei collettori fognari dei cardines si gettava in quelli dei decumani."
"Tutti questi elementi concorrono a definire una tale organizzazione e capillarità della rete di smaltimento delle acque da far presupporre l’esistenza di un sistema distributivo di una certa complessità, imperniato su un vero e proprio acquedotto. A prescindere dalle soluzioni tecniche adottate, le acque, seguendo la norma delle città romane, avrebbero alimentato soprattutto fontane ed edifici pubblici, quali le terme, anche se alcune abitazioni private risultano dotate di collegamenti diretti con il sistema fognario, come riscontrato in via Botero."
http://www.museotorino.it/view/s/0e3df1158564467eaadc879591ea36db
"Le indagini archeologiche condotte in diversi punti della città evidenziano come per quasi un secolo dopo la fondazione della colonia l’approvvigionamento idrico fosse garantito essenzialmente da una serie di pozzi. La costruzione dell’acquedotto, di cui non sappiamo quasi nulla, è probabilmente contestuale al progetto di ristrutturazione urbanistica che ha portato alla realizzazione della rete fognaria e alla sistemazione e almeno parziale lastricatura delle strade. L’acquedotto, di cui rimane traccia in stampe e disegni, prelevava l’acqua dalla Dora ed entrava in città nei pressi della porta occidentale. ...  L’acqua corrente era certamente garantita agli edifici pubblici, alle fontane e ai privati più facoltosi e influenti. Il resto della città probabilmente continuava a utilizzare i pozzi e, in molti casi, le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana dalle gronde del tetto."
"Se garantire l’approvvigionamento idrico era una necessità primaria, altrettanto importante era l’organizzazione di una rete di smaltimento delle acque reflue e dei liquami. La scoperta, fin dal XIX secolo, di numerosi tratti di condutture evidenzia come ad Augusta Taurinorum la rete di deflusso sia stata progettata e realizzata in maniera unitaria lungo gli assi stradali, probabilmente nella seconda metà del I secolo d.C."

E dire che ho sempre pensato all'ombelico della città, incrocio tra cardo e decumano massimo, come il punto più sacro della città ... Non Giulio Cesare o Augusto, è stato Vespasiano!