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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Friday, August 14, 2020

I re della cartomagia (ciovendarius)

 


I re del mazzo di carte "ciovendarius". Sono i re della cartomagia.



Libri e mazzi di carte


E Lorenzo Marazzato ci regala un altro momento di cartomagia!



Monday, August 10, 2020

Dalla Limitatio alla Ciovenda, dal Ciovendarius alla Cartomagia

La Limitatio è la tecnica degli agrimensori romani per delimitare la prospezione delle proprietà. Ma una volta che la proprietà era definita, come si tenevano fuori gli intrusi? Ossia, come si andava a chiudere la proprietà? Ebbene, in Piemonte lo si faceva, in alcuni casi, con la ciovenda (anche detta ciuenda). Ma da dove viene il termine ciuenda? Dal Latino.

Leggiamo insieme https://www.ilmonferrato.it/notizia/6ehnPbhkSUK4eQEEFPA23w/i-romani-e-il-dialetto-di-aldo-timossi - Ivi si dice che l’insediamento dei Romani nel Piemonte portò con se una forte influenza nel parlare delle genti autoctone, influenza che si protrae nei secoli fino ai giorni nostri.

 "Chi voleva difendersi dagli animali predatori, costruiva intorno all’orto o al pollaio, la “ciuenda”, la “claudenda” del dire latino, uno sbarramento fatto di paletti di legno o frasche, infissi nel terreno e legati tra di loro, o semplicemente una cortina di siepe sempreverde."

Sembra che "ciuenda" debba essere giocoforza un temine desueto, anche per il dialetto.  C'è  ancora qualcuno che usa un qualche "ciovendarius", ossia un qualche armamentario, per costruire una ciovenda? 

E invece ... il termine è ricomparso come nome di un  mazzo di carte, il "ciovendarius". "Dall'esigenza di un deck personalizzato, da usare in spettacoli di magia e di intrattenimento, parte una vasta ricerca storica, letteraria, iconografica e di tradizioni locali, che ci consegna un'opera unica nel suo genere. Dalla forma dei semi al significato e ai particolari delle figure alla decorazione del dorso delle carte, ogni elemento grafico viene collegato a concetti, personaggi, luoghi, esseri vegetali ed animali, che formano un mondo piuttosto surreale, tutto da scoprire. Ed è proprio a tale scoperta che invita questa breve pubblicazione: percorrere il mazzo una carta alla volta seguendo vicende storiche, fatti, leggende e pure qualche panzana. Il viaggio è breve, ma ricco di spunti e di divertimento".

E guardate Lorenzo Marazzato https://www.instagram.com/lollomaraz_calo/  ed  il suo gioco di magia in questo filmato. 




Che sia il magico effetto del ciovendarius? 



Saturday, August 1, 2020

Marco Lollio e la fondazione di "Augusta Taurinorum" di Giovanni Mennella

 "Augusta Taurinorum (l’odierna Torino) rappresenta un esempio emblematico dell’inconsistenza informativa che tuttora si lamenta per le origini di non poche colonie augustee in Italia; sul suo conto, infatti, «nulla ci è tramandato dalle fonti letterarie anche a proposito della fisionomia e delle procedure di deduzione: ignoto rimane il numero dei coloni, ignota la loro provenienza, composizione ed estrazione sociale, ignota l’estensione dei lotti assegnati, ignoto il nome dei commissari che presiedettero all’edificazione e financo il nome del primo patrono urbico»".

Così inizia l'articolo di Giovanni Mennella dal titolo

"Marco Lollio "consul sine collega" e la fondazione di "Augusta Taurinorum""



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Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti. Il chiarimento richiestomi riguardava i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente. 

Saturday, July 25, 2020

La fondazione di Augusta Taurinorum di Giulia Masci

 "L’articolo propone un riesame delle fonti letterarie ed epigrafiche relative ad Augusta Taurinorum e all’assoggettamento delle Alpi Cozie al fine di tentare una datazione più precisa della fondazione della colonia pedemontana e un’analisi dell’organizzazione del territorio circostante."

https://www.ojs.unito.it/index.php/historika/article/view/564

Questo articolo di Giulia Masci è stato da me citato in Una piccola nota su Marco Lollio e Augusta Taurinorum, poiché in esso si trova riferimento al cippo di Lollio, studiato da Giovanni Mennella.

Si è proposta una piccola segnalazione concernente un'iscrizione che collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. Fondamentale è lo studio di Giovanni Mennella su di essa. Si discutono inoltre alcune considerazioni che si trovano in letteratura successiva. Giovanni Mennella, come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene quindi da testimonianza diretta. Mennella è il ricercatore che ha analizzato l'iscrizione e referenziata al periodo. Segue la segnalazione di un articolo di Giulia Masci che invece ripropone la questione in termini diversi. L'articolo di Masci parla inoltre dei vasi di Vicarello riportanti itinerari che menzionano la colonia. Pone la cronologia di Torino verso il 13 a.C. La discussione di Masci è quindi di ambito più ampio di quella del primo riferimento.




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Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti. Il chiarimento richiestomi riguardava i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente. 

Saturday, July 18, 2020

Dumping


Il paese "frugale" ...

Dieci miliardi di dollari all’anno, 1,5 miliardi solo all’Italia. Sono i soldi che l’Olanda «sottrae» ai paesi dell’Unione europea (e al nostro), incassando imposte che spetterebbero ai suoi partner della Ue. I dati sono stati ricavati da Tax Justice Network esaminando le cifre pubblicate quest’anno dagli Stati Uniti e che descrivono in dettaglio dove le società americane hanno dichiarato i loro costi e profitti nell’Unione europea nel 2016 e nel 2017.
Invece di dichiarare gli utili nei paesi della...



Friday, July 3, 2020

La Glaubwürdigkeit di Giulio Cesare e l'arte della deformazione

Una breve discussione sulla credibilità (Glaubwürdigkeit) di Giulio Cesare, in riferimento particolare al De Bello Gallico. Si userà principale la discussione di Peter Huber fatta in alcuni brani nel suo "Die Glaubwürdigkeit Caesars in seinem Bericht über den Gallischen Krieg". Questi brani ci serviranno anche per mostrare esempi dell'arte della deformazione.



Poiché la deformazione è un'arte.

Thursday, June 25, 2020

29 Giugno

"La Chiesa festeggia il 29 giugno la festa dei Santi Pietro e Paolo, secondo la tradizione martirizzati lo stesso giorno. Però nella Roma pagana, sul Quirinale, nel tempio del Dio Quirino si festeggiava quello stesso giorno la festa di Romolo e Remo, fondatori di Roma. Quindi, sempre nel processo messo in atto dalla Chiesa di cristianizzare i luoghi pagani, pare logico sostituire una festa pagana con una cristiana, sostituendo i fondatori di Roma con i fondatori della Chiesa cristiana a Roma."



"Se pensassimo di vedere nel 29 giugno la data reale del martirio di Pietro e Paolo, resteremmo delusi; ciò, innanzitutto, perché sono morti in anni diversi - Pietro crocifisso a testa in giù nella persecuzione neroniana del 64 e Paolo decapitato nel 67 -, ma soprattutto perché il loro martirio non c'entra nulla con questa data: se infatti ignoriamo completamente il giorno della morte di Paolo, possiamo essere certi che Pietro non può essere morto il 29 giugno, in quanto la persecuzione di Nerone è cominciata dopo l'incendio scoppiato fra il 18 ed il 27 luglio."


Un farmaco da Nobel

Abbiamo un farmaco che può salvare delle vite ma in Italia lo usiamo per la cura della pelle
La denuncia del direttore del Centro di Malattie Tropicali dell'Ospedale di Negrar, nel Veronese: "L'Ivermectina è riconosciuta dall'Ema ed è utilizzata da tempo in Usa ed in molti Paesi europei per scongiurare l'allarme scabbia portata dai profughi. Ma inspiegabilmente da noi è solo una crema contro i rossori"
"Una dose di compresse di Ivermectina per scongiurare l'allarme scabbia portata dai profughi. Ma anche per curare decine di migliaia di italiani colpiti dalla “Strongiloidosi” che può diventare mortale. O per combattere gravi virus come zika, febbre gialla, duengue e anche malaria (in questo caso è tossico per le zanzare). Solo che quel farmaco, in Italia, non c'è, perché non è ancora stato riconosciuto dall'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. E questo, incredibilmente, dopo che per aver scoperto la sua base, l'Avermectina, nel 2015 i ricercatori William Campbell e Satoshi Ōmura vennero premiati con il Nobel per la Medicina."

Ecco il link alla nota stampa della Fondazione Nobel
archiviata  http://archive.is/JMRhi

"William C. Campbell and Satoshi Ōmura discovered a new drug, Avermectin, the derivatives of which have radically lowered the incidence of River Blindness and Lymphatic Filariasis, as well as showing efficacy against an expanding number of other parasitic diseases. Tu Youyou discovered Artemisinin, a drug that has significantly reduced the mortality rates for patients suffering from Malaria. These two discoveries have provided humankind with powerful new means to combat these debilitating diseases that affect hundreds of millions of people annually. The consequences in terms of improved human health and reduced suffering are immeasurable."

Si legga l'articolo

Proc Jpn Acad Ser B Phys Biol Sci. 2011 Feb 10; 87(2): 13–28.
doi: 10.2183/pjab.87.13
PMCID: PMC3043740
PMID: 21321478
Ivermectin, ‘Wonder drug’ from Japan: the human use perspective
Andy CRUMP and Satoshi ŌMURA

Tuesday, June 2, 2020

Pagine di pergamena: Sapevate che i cavalieri romani usavano maschere d...

Pagine di pergamena: Sapevate che i cavalieri romani usavano maschere d...: Il ritrovamento alcuni anni fa di una maschera facciale laminata d’argento sul luogo delle celebre battaglia della foresta di Teutoburgo ...



https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Kalkriese_face_mask_for_Roman_cavalry_helmet,_Museum_und_Park_Kalkriese,_Germany_(9603028191).jpg

This military face mask is one of the most exceptional finds at the Kalkriese battle grounds. As 'The Kalkriese Type' it stands as the prime example for masks with a small face, the eyes are not particularly even, but give good sight. It is made of iron with silver overlay. The silver have been stripped off. At the chin you can find a fixing for the helmet, which probably possessed cheekprotectors. The 'Kalkriese Type' and the 'Noviomagus Kopsplateau Type' are the oldest facial helmets knows in the Roman army. First part, 1st century AD. Date 15 August 2013, 15:21 Source Kalkriese face mask for Roman cavalry helmet, Museum und Park Kalkriese, Germany Uploaded by Marcus Cyron Author Carole Raddato from FRANKFURT, Germany