Welcome!

Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Saturday, June 1, 2019

Oggi, Calende di Giugno

Dai Fasti di Ovidio

Book VI: June 1: Kalends

Carna, the first day’s yours. Goddess of the hinge:
She opens the closed, by her power, closes the open.
The story of how she gained the powers she has is obscured
By time, but you’ll still learn of it from my verse.

There’s an ancient grove of Alernus near the Tiber:
And the priests still make sacrifices there.
A nymph was born there (men of old called her Cranaë)
Who was often sought in vain by many suitors.

She used to hunt the land, chasing wild beasts with spears,
Stretching her woven nets in the hollow valleys.
She’d no quiver, yet considered herself Apollo’s
Sister: nor need you, Apollo, have been ashamed of her.

If any youth spoke words of love to her,
She gave him this answer right away:
‘There’s too much light here, it’s too shameful
In the light: if you’ll lead to a darker cave, I’ll follow.’

While he went in front, credulously, she no sooner reached
The bushes than she hid: and was nowhere to be found.
Janus saw her, and the sight raised his passion.
He used soft words to the hard-hearted nymph.

She told him to find a more private cave,
Followed him closely: then deserted her leader.
Foolish child! Janus can see what happens behind him:
You gain nothing: he looks back at your hiding place.

Nothing gained, as I said, you see! He caught you, hidden
Behind a rock, clasped you, worked his will, then said:
‘In return for our union, the hinges belong to you:
Have them as recompense for your maidenhead.’

So saying he gave her a thorn (it was white-thorn)
With which to drive away evil from the threshold.


Translated by A. S. Kline ã2004 All Rights Reserved
This work may be freely reproduced, stored, and transmitted, electronically or otherwise, for any non-commercial purpose.

Friday, May 31, 2019

Van seven manieren van heiliger minnen

 Enrico di Veldeke

Beatrice di Nazareth, la sua Vita e i suoi sette modi di amare Dio
De caritate dei et septem eius gradibus

Ole Borch

Ole Borch (Nørre Bork, 7 aprile 1626 – Copenaghen, 13 ottobre 1690)
Ole Borch è noto anche col nome latinizzato di Olau Borrichius.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ole_Borch
Borch viaggiò a lungo in Europa con i tre figli di Gersdorff, suoi allievi. Tra il 1660 e il 1665 si recò nei Paesi Bassi, dove visitò il suo ex allievo Stenone, Johann Rudolph Glauber, Giuseppe Francesco Borri e Comenius. Incontrò Robert Boyle in Inghilterra e Melchisédech Thévenot in Francia. Scrisse dettagliati diari di viaggio che documentano il clima scientifico dell'Europa del XVII secolo.
Alchimia
Ole Borch fu uno dei protagonisti del dibattito sull'origine dell'alchimia nel Seicento. Contro le tesi di Hermann Conring e di Isaac Casaubon, il quale aveva datato il Corpus Hermeticum ai primi secoli dell'era cristiana e perciò posticipando la datazione tradizionale, Borch ripropone con forza la genealogia leggendaria che vede l'alchimia discendere dall'opera del personaggio biblico Tubalcain e di quello mitologico Ermete.
La polemica prende corpo in due opere principali, il De ortu et progressio chemiae dissertatio e il Conspectus scriptorum chemicorum celebriorum, che rappresentano ancora oggi due delle fonti principali per la ricostruzione storica contemporanea del sapere alchemico e delle vite dei suoi protagonisti.

Opere
Parnassus in nuce (1654)
De ortu et progressu chemiae (1668)
Hermetis, Ægyptiorum et chemicorum sapientia (1674)
Cogitationes il lingvæ variis Lat. ætatibus (1675)
Dissertatio de causis diversitatis lingvarum (1675)
Docimastice metallica (1678)
Conspectus praestantiorum scriptorum linguae latinae (1679)
De antiqua urbis Romae facie dissertationes (1683-1687)
De usu plantarum indigenarum in medicina (1688)
Conspectus scriptorum chemicorum celebriorum (uscito postumo nel 1696)
Bibliografia

Ecco la sua biografia in Latino
http://www.cultura-barocca.com/BORRICHIO.htm

Inspectis deinde, qvae fama commendabat, oppidis, Arelate, Aqvis Sextiis, Massilia per Alpes maritimas Herculi olim tritas, vallemqve Pragealam Valdensibus habitatam Pignarolum intravit,  et mox in Italico solo Avgustam Tavrinorum; ubi a Marchione Pianezza, primario Ducis Sabavdi ministro splendide exceptus, et cum Archiatro Torrino de vera cordis fabrica, inventisqve recens vasis salivaribus amice disceptans toti mox Avlae innotuit, ad familiare colloqvium postea admissus a Marchione de Caraglie, Marchione de S. Amian, aliisqve; ostensumqve qvicqvid in tota urbe spectatius, inprimis vastum illud opus Pyrrhi Ligorii, et Isiaca tabula Pignorio tantopere aestimata.
 Mediolani nihil tam acceptum, qvam Viri optimi Manfredi Septalae summa urbanitas, et scientiarum, artiumqve reconditarum notitia; ut taceam delitias illustris Bibliothecae Ambrosianae, humanitatem Dn. Terzagi, Deniqve de Lerma, Generalis Militiae praefecti Hispanici.
 Ticini antiqvam illam Regum Longobardorum sedem contemplatus admirari non desiit fabricam urbis, praesertim avtem turrium, qvae ibi plurimae, adhuc constanter olere septentrionem.


Analysis of the orientation of the Decumanus of Roman Dertona

Analysis of the orientation of the Decumanus of Roman Dertona: This work proposes a study of the planning of the Roman Dertona, today Tortona, in Piemonte, according to three possibilities. We will see its layout in function of the natural environment which is surrounding it (secundum naturam), of the roman roads which were passing thorough the area, and according to a possible astronomical orientation (secundum coelum). This last analysis will allow us to define a possible year for the foundation of the town.

San Giovanni, Patrono di Torino, e la Festa della città

Mi ha sorpreso ciò che si legge sul sito della Diocesi di Torino
"In un secondo momento si è tentato di circoscrivere l’anno di fondazione della città che, sulla base del contesto storico e dei dati azimutali del Sole Vero, è risultato essere il 9 a.C. Ne consegue che la festa patronale di San Giovanni – il 24 giugno – fu una novità introdotta dai cristiani mentre, originariamente, il genetliaco cadeva in inverno."
La Diocesi riporta quanto si trova in https://www.palazzomadamatorino.it/it/eventi-e-mostre/il-cielo-sopra-augusta-taurinorum-archeologia-e-astronomia-definiscono-la-data-di, scritto da chi ha preparato la conferenza.

"Ne consegue che la festa patronale di San Giovanni – il 24 giugno – fu una novità introdotta dai cristiani mentre, originariamente, il genetliaco cadeva in inverno." Mi pare evidente che la Festa del Santo Patrono è una Festa Cristiana. Sembra quasi che si voglia opporre, alla festa patronale, una festa laica, che dovrebbe avvenire alle Porte Palatine, come in effetti proposto dalla Stampa di Torino alcuni giorni dopo la conferenza.
E il bello è che la Diocesi di Torino a propagare la notizia ...

Entropy in Image Analysis | IRIS Pol. Torino

Entropy in Image Analysis | IRIS Pol. Torino


Image analysis is playing a very essential role in numerous research areas in the fields of science and technology, ranging from medical imaging to the computer science of automatic vision. Being involved in several applications, which are mainly based on a constant innovation of technologies, image analysis always requires different approaches and new algorithms, including continual upgrades and improvements of existing methods.

Using Clustering and Controlled Regression to Analyze the Orientation of Rod-Like Objects | IRIS Pol. Torino

Using Clustering and Controlled Regression to Analyze the Orientation of Rod-Like Objects | IRIS Pol. Torino

This work proposes the use of the R language for the analysis of the orientation of rod-like objects. First, the objects are separated from the background by means of a segmentation based on a thresholding. DBSCAN, a density based clustering algorithm, is used on the thresholded image. After the clustering, a linear regression is applied to determine the orientation of rod-like objects. The orientation is displayed by means of a radar diagram.

Thursday, May 30, 2019

San Giovanni Battista Patrono

Firenze, come Torino, ha San Giovanni Battista patrono.
Come Torino, Firenze ha avuto origine da una città romana. La divinità poliade di Firenze era Marte. Lo dice Dante nel XIII canto dell’Inferno: I’ fui de la città che nel Batista mutò ’l primo padrone”.  E' una cosa magnifica. Trovare Dante che parla del Patrono della città. Fantastico!

Dalla Treccani
padrone. - Nel senso di " patrono ", in If XIII 144 I' fui de la città che nel Batista / mutò 'l primo padrone; il primo protettore di Firenze è Marte, il dio della guerra; sotto la cui costellazione la città sarebbe nata; dice il Compagni (Cronica I I): " dedicata sotto il segno di Marte "; e Brunetto Latini nel Tresor (I XXXVII, traduz. Bono Giamboni) fa un ragionamento assai vicino a quello di D.: " non è meraviglia se i fiorentini stanno sempre in briga e in discordia, che quella pianeta regna tuttavia sopra loro ".

Anche Torino aveva Marte padrone? Non è noto.

Si legga anche http://www.treccani.it/enciclopedia/poliade/

poliade Nella storia delle religioni, divinità che ha un legame più stretto con una città rispetto a quello che la lega alle altre e perciò è da essa venerata con un culto particolarmente importante e solenne.

Nelle grandi religioni politeistiche dell’ambiente mediterraneo, ma anche altrove, si nota frequentemente che le singole città, pur venerando tutte le divinità del pantheon, per una di esse hanno un culto particolare, considerandosi protette da essa. Nella Mesopotamia ... quando la città di Babele conquistò l’egemonia in Mesopotamia (prima metà del 2° millennio a.C.), il suo dio, Marduk, venne a occupare una posizione preminente nel pantheon, appropriandosi delle funzioni di Enlil; e con l’egemonia assira altrettanto avvenne per il dio Assur. La situazione fu analoga nell’antico Egitto: capitale dell’Antico Regno era Menfi, il cui dio, Ptah, godette allora di un prestigio esteso a tutto l’Egitto, prestigio che, durante il Medio e il Nuovo Regno, sarebbe passato ad Amun, dio della nuova capitale, Tebe. Ogni singola città egiziana aveva la propria divinità p. e una tale idea era così radicata nella mentalità egiziana che, dopo la conquista greca, per la nuova città di Alessandria si dovette fondare il culto di una nuova divinità, Serapide, che vi potesse esercitare le funzioni poliadi.

L’idea non era aliena nemmeno ai Greci che ...  conoscevano legami particolari tra una città e una divinità: così Atena ad Atene, Era ad Argo e a Samo, Apollo a Delfi e a Delo, Afrodite a Cipro, Elio a Rodi. Non era diversa la situazione nell’Italia arcaica: basti ricordare le singole città dei Prisci Latini che, pur riunite nella federazione religiosa accentrata intorno al culto di Iuppiter Latiaris, avevano ciascuna un proprio culto particolare: Ariccia quello di Diana, Lanuvio quello di Giunone Sospita, Palestrina di Fortuna Primigenia ecc. La divinità p. di Roma stessa era, almeno sin dalla fondazione, Giove. Ma la tradizione romana conosceva anche una ‘segreta divinità protettrice’ della città, di cui non si divulgava il nome, anche per evitare che essa potesse essere evocata dai nemici. Nel periodo ellenistico si diffuse nel mondo antico un nuovo concetto di divinità p.: come ogni luogo, così anche ogni città aveva la propria «fortuna» (gr. Τύχη). ...
Il bisogno di una tutela religiosa della città, sopravvivendo anche nel cristianesimo, trova tuttora espressione nella venerazione dei santi patroni locali.

Scarmagno, Romano e Strambino

Da
https://www.giornalelavoce.it/romano-incontro-su-groma-e-centuriazione-140549

"La pianura fra Scarmagno (ex Quadrumagmum), Romano, Strambino e Mercenasco conserva ancora i relitti della centuriazione romana. Questo territorio, già dei Salassi, nel 143 a.C. viene invaso dai Romani, che lasciarono sul campo 5000 morti. Il console Appio Claudio fu costretto a chiedere aiuto a Roma. Nel 140 a.C. i Romani sconfissero i Salassi, confiscarono le loro terre e le aurifodinae (miniere d’oro). In queste campagne militari i Romani costruivano accampamenti (castra) estesi; una legione contava 6000 uomini. Si ritiene che nel 143 fu costruito il castra ROMANOrum, con l’aggiunta del caSTRA(m)BINA nel 140 a.C. A seguito della vittoria finale dei Romani del 25 avanti Cristo contro i Salassi, si ritiene che dagli accampamenti militari siano sorti gli insediamenti civili di Romano (dal Castra Romanorum) e di Strambino (dal Castra Bina)."


Wednesday, May 29, 2019

Archive ouverte HAL - Bernoulli Numbers: from Ada Lovelace to the Debye Functions

Archive ouverte HAL - Bernoulli Numbers: from Ada Lovelace to the Debye Functions: Jacob Bernoulli owes his fame for the numerous contributions to calculus and for his discoveries in the field of probability. Here we will discuss one of his contributions to the theory of numbers, the Bernoulli numbers. They were proposed as a case study by Ada Lovelace in her analysis of Menabrea's report on Babbage Analytical Engine. It is probable that it was this Lovelace's work, that inspired Hans Thirring in using the Bernoulli numbers in the calculus of the Debye functions.