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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Thursday, January 24, 2019

Envie

https://it.wikipedia.org/wiki/Envie
"Anticamente la zona compresa tra il fiume Po e il torrente Ghiandone era abitata da tribù di ceppo ligure denominate vibii. Il capoluogo era Forum Vibii e si trovava probabilmente tra gli attuali comuni di Revello ed Envie. Plinio il Vecchio, storico e geografo dell'età romana, dice che il Po dopo aver disceso i ripidi versanti del Monviso, da cui nasce, si nasconde in canali sotterranei per poi ricomparire più a valle nella campagna dei vibii (condensque sese cunicolo et in foro vibiensium agro iterum exordiens). Questo fenomeno è ancor oggi visibile; il Po da queste parti è poco più di un torrente il cui alveo rimane asciutto durante le stagioni secche."

Faye!

Popilio Lena

CESARE - Le Idi di marzo sono arrivate.
INDOVINO - Sì, Cesare, ma non passate.
ARTEMIDORO - Salve, Cesare! Leggi questa carta.
DECIO - Trebonio desidera che tu legga, appena ti è comodo, questa sua umile supplica.
ARTEMIDORO - Oh, Cesare, leggi prima la mia, perché la mia è una supplica che tocca Cesare più da vicino. Leggila, grande Cesare.
CESARE - Quella che tocca noi stessi sarà consegnata per ultima.
ARTEMIDORO - Non tardare, Cesare. Leggila immediatamente.
CESARE - Ma è pazzo quest'uomo?
PUBLIO - Pezzente, fatti da parte.
CASSIO - Ma come, presentate le vostre petizioni per strada? Venite in Campidoglio.
Cesare e gli altri entrano in Senato.
POPILIO - Vi auguro che la vostra impresa, oggi, abbia successo.
CASSIO - Quale impresa, Popilio?
POPILIO - (a Cassio) A dopo.
BRUTO - Che ha detto Popilio?
CASSIO - Ci ha augurato che la nostra impresa, oggi, abbia successo. Temo che il nostro piano sia stato scoperto.
BRUTO - Guarda come s'avvicina a Cesare. Osservalo.
CASSIO - Casca, sii rapido, temiamo d'essere presi d'anticipo. Che faremo, Bruto? Se la cosa viene saputa, o Cassio o Cesare non tornerà via di qui, perché io mi ucciderò.
BRUTO - Cassio, sta' saldo. Popilio Lena non parla del nostro piano, perché, vedi?, sorride, e Cesare non cambia faccia.
CASSIO - Trebonio rispetta i tempi; guarda, Bruto, si porta via Marc'Antonio.

http://www.shakespeare-online.com/essays/fromhistorytostage.html
"Shakespeare is clearly borrowing from Plutarch in the creation of these scenes, and the changes he makes in rearranging the language serve as a dramatic aid, flashing back to prior events and relating material that was to the audience yet unknown. In addition to using this technique to capture the audience's attention, Shakespeare uses suspense to keep their focus on the stage. Plutarch, however, was not a master of suspense. His narration of Caesar's story is concise and to the point, leaving little room for plot speculation. For Shakespeare's dramatic purposes this was unacceptable, and some of the changes he makes from Plutarch are designed to invigorate the tale with uncertainty. The effects of this are present in Shakespeare's adaptation of the moments before Caesar's assassination. As the conspirators prepare to finally undertake the action they had been plotting, Popilius Lena approaches them and warns that their plan is not entirely secret. .... Plutarch creates no ambiguity concerning the statement. Popilius Lena clearly favors the assassination and informs Cassius and Brutus that the cat was out of the bag. Although Shakespeare certainly derives his scene from Plutarch, he treats the incident somewhat differently."

Discussione di alcuni articoli sulla fondazione di Augusta Taurinorum

Discussione di alcuni articoli sulla fondazione di Augusta Taurinorum:

Come dal titolo. Discussione di alcuni articoli sulla fondazione di Augusta Taurinorum, la colonia romana che è diventata l'odierna Torino.

Wednesday, January 23, 2019

Le Radici Degli Alberi: BELANU - Divinita' solare della luce.

Le Radici Degli Alberi: BELANU - Divinita' solare della luce.: BELANU - Divinita' solare della luce. (Conosciuto anche come: Belenos, Belinos, Belinu, Belinus, Belenus, Bellinus, Belus, Bel...)   ...

Le Radici Degli Alberi: Alcune cose sugli antichi liguri, sui celti e sull...

Le Radici Degli Alberi: Alcune cose sugli antichi liguri, sui celti e sull...: E' praticamente da quando ho iniziato questo blog, alcuni anni fa, che voglio scrivere sui Liguri e sui popoli che successivamente abit...

Si parla del comportamento del console romano Marco Popillio Lena contro i Liguri Statelliati.
La trovate nel libro: Storia della Liguria sino a che sia stata assoggettata dai Romani e di Porto Maurizio sino ai nostri tempi scritta dall'avv. Luigi Raineri, Tipografia di Giovanni Ghilini, 1859


Gap - Via Cottia per Alpem

Dal sito
http://www.leshautesalpes.com/station/Gap/05000/1/3.aspx

Gap, chef-lieu du département des Hautes-Alpes, est non seulement la plus haute préfecture de France, mais aussi la plus importante ville des Alpes du Sud. Elle bénéficie d'une situation géographique privilégiée, au cœur de trois grandes régions européennes : Rhône-Alpes, Italie du Nord et la façade méditerranéenne. ... La première évocation du lieu accueillant aujourd'hui la ville de Gap, apparaît en l'an 14 avant Jésus-Christ avec un camp romain nommé Vapincum, installé sur la « via cottia per alpem » reliant la ville de Turin en Italie à la vallée du Rhône.  Le Gapençais fait alors partie du territoire des Voconces, peuple gaulois romanisé lors de la conquête de la Narbonnaise en 125-124 avant J.-C., dont les capitales sont Luc-en-Diois et Vaison-la-Romaine.  Cette grande cité va peu à peu éclater entre le IIe et le IIIe siècle, et Gap va acquérir son autonomie. Comme la plupart des villes de Provence, la ville se constitue réellement vers le Ve siècle de notre ère par la construction de remparts protégeant les habitants des invasions barbares des Goths, Francs et autres peuplades profitant de la chute de l'empire romain pour envahir la Gaule. 

Via Cottia per Alpem

Dal sito
http://www.comune.claviere.to.it/it-it/vivere-il-comune/storia
"Giulio Cesare vi passò per la prima volta nel 58 a.C., quando fu nominato proconsole della Cisalpina e della Transalpina: compì il viaggio da Roma a Ginevra in 8 giorni, percorrendo in media 150 Km al giorno e vi ripassò più volte in occasione delle 8 campagne che seguirono fino al 51 a.C.. Dopo aver domato le diverse tribù montane, Cozio, alleato di Cesare decise di far costruire una strada più adatta al transito delle legioni. La "via Cottia per Alpem" partiva da Torino e passava per Susa (Segusium), Oulx (Villa Martis), Cesana (Gadaone o Gaesao) e superava le gorge spaventose di Claviere, più tardi messe sotto la protezione di San Gervaso. Qui la roccia a strapiombo era intagliata per una larghezza di oltre 2 metri e mezzo, permettendo di arrivare al colle dove sorse un tempietto in onore del Dio Giano (che ha dato il nome al monte Ianus). Di qui il tragitto per Brigantio, l'attuale Briançon, era più facile e agevole. In questa conca sarebbe sorto il villaggio di Claviere (Las Clavieras nel medioevo) e possiamo immaginare il sollievo dei viandanti che vi giungevano anche in pieno inverno nonostante le forti nevicate e i pericoli di valanghe e slavine. I montanari erano soliti segnare il cammino con lunghe pertiche infisse nel terreno."

Tuesday, January 22, 2019

Ara Pacis

Time, History, and Ritual on the Ara Pacis Augustae, by Peter J. Holliday
Pages 542-557 | Published online: 09 May 2014

Abstract
Studies of the Ara Pacis and similar public Roman monuments traditionally address the potent political symbolism of their decorative programs, and emphasize dynastic and other imperial policies. It is suggested here that the Altar's imagery of the Golden Age, usually discussed as mere poetic allusion, actually appealed to a significant component of the Roman populace. The program of the Ara Pacis addressed this group's very real fears of cyclical history, and promised that the rule of Augustus would avert the cataclysmic destruction of the world predicted by contemporary models of historical thought.

Ovid, Fasti

III. KAL. 30th
[709] The course of my song hath led me to the altar of Peace. The day will be the second from the end of the month. Come, Peace, they dainty tresses wreathed with Actian69 laurels, and let thy gentle presence abide in the whole world. So but there be nor foes nor food for triumphs, thou shalt be unto our chiefs a glory greater than war. May the soldier bear arms only to check the armed aggressor, and may the fierce trumpet blare for naught but solemn pomp! May the world near and far dread the sons of Aeneas, and if there be any land that feared not Rome, may it love Rome instead! Add incense, ye priests, to the flames that burn on the alter of Peace, let a white victim fall with wine anointed brow, and ask of the gods, who lend a favouring ear to pious prayers, that the house, which is the warranty of peace, with peace may last for ever.
[723] But now the first part of my labour is done, and with the month of which it treats the book doth end.

NULLA VA PERDUTO: LA FONDAZIONE DI TORINO - Julia Augusta Taurinorum...

NULLA VA PERDUTO: LA FONDAZIONE DI TORINO - Julia Augusta Taurinorum...:

A cura di Luca De Chiara - 16 Settembre 2013
La città di Torino venne fondata in epoca romana sotto Ottaviano Augusto, nel I sec. a. C., (28-29 a. C.), in quel tratto di regione pedemontana (Piemonte, nel suo significato di territorio ai piedi della corona delle Alpi) delimitato a Nord dalla Dora Riparia e ad Est dal Fiume Po, anticamente occupato da tribù nomadi celto-liguri dette Taurini, da qui l’origine del nome Julia Augusta Taurinorum.
Quale avamposto militare romano, scelto per la formidabile posizione strategica, al fine di  controllare la via delle Gallie insieme alla più avanzata Augusta Praetoria (attuale Aosta), la città di Torino venne originariamente organizzata secondo l’impianto a castrum, caratterizzato da una forma urbis quadrata, cinta da mura e ripartita in scacchiera, i cui lati dovevamo approssimativamente misurare 720x 660 metri, per una popolazione che all’incirca contava tra i 5.000 e i 7.000 abitanti .






Cardo e Decumano

‘L’antico romano sapeva che il cardo lungo il quale camminava era parallelo all’asse intorno a cui rotava il sole, e sapeva di seguire il corso di questo allorché percorreva il decumanus; egli era in grado di decifrare, in base alle istituzioni civiche, il significato del cosmo e ciò lo faceva sentire intimamente inserito in esso’. (da J. RYKWERT, L’idea di città, Milano, 2002)

ROMA ANTICA E L’IDEALE DI CITTÀ (CON QUALCHE ESEMPIO DALLA STORIA COLONIALE REPUBBLICANA). Testo della relazione pronunciata il 29 gennaio 2014 in occasione dell’Incontro di Studio organizzato da Laura Solidoro e Anna Bottiglieri nell’Università degli Studi di Salerno sul tema ‘La città ideale’.


Ecco il decumano di Torino, sotto l'odierna via Garibaldi, 

Si veda anche

Ecco il decumano da un altro punto di vista.


Ringrazio il sito Museo Torino e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie. L'immagine è usata a solo scopo divulgativo e di analisi storico-scientifica.