Tiberio (ca. 35): Tertulliano fa cenno nell' Apologetico (del 197) al fatto che l'imperatore Tiberio (regno 14-37) avrebbe proposto al senato romano di riconoscere Gesù come dio (i romani spesso incorporavano nel loro pantheon le divinità dei popoli da loro sottomessi). La proposta fu respinta e questo costituì la base giuridica per le successive persecuzioni dei cristiani, seguaci di un "culto illecito".
Non tutti gli storici sono concordi nel ritenere attendibile la notizia poiché secondo loro potrebbe essere stata o inventata dallo stesso Tertulliano o alterata successivamente. Secondo Edoardo Volterra, Tertulliano perché cristiano in anni di persecuzioni non aveva alcun interesse a inventare l'esistenza di un senatoconsulto che aveva dichiarato il cristianesimo una "superstitio illicita", dato che l'esistenza di quel senatoconsulto rendeva legali le persecuzioni contro i cristiani.
Di una decisione del senato romano ricordata da Tertulliano, Edoardo Volterra, 1946
La guerra contro Gesù, Antonio Socci, Bur, Apr 4, 2012 - Religion - 423 pages
"E' verosimile questa cronaca fatta da Tertulliano verso il 197 d.C., cronaca poi confermata da Eusebio di Cesarea, Girolamo e Orosio? Sì, è attendibile per un motivo molto convincente spiegato dallo storico Edoardo Volterra: Tertulliano era un cristiano del II secolo, un giurista che scriveva in anni di persecuzione anticristiane, egli non aveva alcun interesse a inventare l'esistenza di un senatoconsulto che aveva dichiarato il cristianesimo una superstitio illicita. Anzi, aveva l'interesse opposto. Proprio l'esistenza di quel senatoconsulto infatti rendeva legali le persecuzioni contro i cristiani."
Paolo Mieli, Paganesimo al tramonto
I tentativi d’incontro e le persecuzioni nel rapporto tra l’impero e i cristiani. Corriere della Sera, 29 marzo 2016.
"Secondo l’ Apologeticum del cartaginese Tertulliano (155-230), l’imperatore Tiberio avrebbe ricevuto da Ponzio Pilato una relazione quasi rivoluzionaria in margine proprio al processo a Gesù. Pilato che, secondo Tertulliano, «già nel suo intimo era divenuto cristiano», avrebbe spiegato all’imperatore che i seguaci di Gesù non avevano, a differenza dei giudei, atteggiamenti antiromani e lo esortava, di conseguenza, a sottoporre al Senato un parere di legittimità a favore del nuovo culto. Tiberio avrebbe fatto sua l’iniziativa suggerita da Pilato, ma il Senato avrebbe respinto la proposta, ritardando di due secoli e mezzo la conciliazione di Roma con il cristianesimo. Una grande quantità di storici ha preso le distanze da questa ricostruzione ritenendola «inficiata da una finalità apologetica». Ma altri si sono spesi a favore della credibilità di queste tesi: Giovanni Papini, Luigi Pareti, Carlo Cecchelli, Edoardo Volterra e, in modo assai argomentato, in I cristiani e l’impero romano (Jaca Book), Marta Sordi.
I cristiani e l'impero romano, Marta Sordi, Editoriale Jaca Book, 2004
No, we don't worship your fake gods. We don't worship men, and you admit that your gods were all just that once. So how did they become gods? What did they do, that made them divine? They certainly didn't make the world, or anything that is in it. Nor do the whoring, raping, murderous crew you describe as gods deserve anything more than imprisonment in Tarterus, since that is where you would assign any man who behaved like that. If they don't deserve that, why do you condemn in your courts men who do the same sorts of things? And does the status of each god really depend on a vote of the senate?
http://www.tertullian.org/works/apologeticum.htm
[1] Ut de origine aliquid retractemus eiusmodi legum, vetus erat decretum, ne qui deus ab imperatore consecraretur nisi a senatu probatus. Scit M. Aemilius de deo suo Alburno. Facit et hoc ad causam nostram, quod apud vos de humano arbitratu divinitas pensitatur. Nisi homini deus placuerit, deus non erit; homo iam deo propitius esse debebit. [2] Tiberius ergo, cuius tempore nomen Christianum in saeculum introivit, adnuntiatum sibi ex Syria Palaestina, quod illic veritatem ipsius divinitatis revelaverat, detulit ad senatum cum praerogativa suffragii sui. Senatus, quia non ipse probaverat, respuit; Caesar in sententia mansit, comminatus periculum accusatoribus Christianorum. [3] Consulite commentarios vestros; illic reperietis primum Neronem in hanc sectam cum maxime Romae orientem Caesariano gladio ferocisse. Sed tali dedicatore damnationis nostrae etiam gloriamur. Qui enim scit illum, intellegere potest non nisi grande aliquod bonum a Nerone damnatum. [4] Temptaverat et Domitianus, portio Neronis de crudelitate; sed, qua et homo, facile coeptum repressit, restitutis etiam quos relegaverat. Tales semper nobis insecutores, iniusti, impii, turpes, quos et ipsi damnare consuestis, a quibus damnatos restituere soliti estis.
http://www.tertullian.org/latin/apologeticum_becker.htm
Un grazie di cuore a Marco Omini, per avermi segnalato questo passo su Gesù.