"Questo premio internazionale “è la dimostrazione che le lingue classiche preparano a 360 gradi”. Lo ha detto Paolo Lauciani, il docente di Latino e Greco di Alessio Figalli, il matematico accademico che il 1° agosto ha ricevuto la medaglia Fields, una sorta di Premio Nobel della matematica che all’Italia mancava da ben 44 anni."
that is, ideas and information on Science and Technology, Archaeology, Arts and Literatures. Physics at http://physics-sparavigna.blogspot.com/
Welcome!
Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino
Thursday, February 20, 2020
Tiberio e Gesù
Tiberio (ca. 35): Tertulliano fa cenno nell' Apologetico (del 197) al fatto che l'imperatore Tiberio (regno 14-37) avrebbe proposto al senato romano di riconoscere Gesù come dio (i romani spesso incorporavano nel loro pantheon le divinità dei popoli da loro sottomessi). La proposta fu respinta e questo costituì la base giuridica per le successive persecuzioni dei cristiani, seguaci di un "culto illecito".
Non tutti gli storici sono concordi nel ritenere attendibile la notizia poiché secondo loro potrebbe essere stata o inventata dallo stesso Tertulliano o alterata successivamente. Secondo Edoardo Volterra, Tertulliano perché cristiano in anni di persecuzioni non aveva alcun interesse a inventare l'esistenza di un senatoconsulto che aveva dichiarato il cristianesimo una "superstitio illicita", dato che l'esistenza di quel senatoconsulto rendeva legali le persecuzioni contro i cristiani.
Di una decisione del senato romano ricordata da Tertulliano, Edoardo Volterra, 1946
La guerra contro Gesù, Antonio Socci, Bur, Apr 4, 2012 - Religion - 423 pages
"E' verosimile questa cronaca fatta da Tertulliano verso il 197 d.C., cronaca poi confermata da Eusebio di Cesarea, Girolamo e Orosio? Sì, è attendibile per un motivo molto convincente spiegato dallo storico Edoardo Volterra: Tertulliano era un cristiano del II secolo, un giurista che scriveva in anni di persecuzione anticristiane, egli non aveva alcun interesse a inventare l'esistenza di un senatoconsulto che aveva dichiarato il cristianesimo una superstitio illicita. Anzi, aveva l'interesse opposto. Proprio l'esistenza di quel senatoconsulto infatti rendeva legali le persecuzioni contro i cristiani."
"E' verosimile questa cronaca fatta da Tertulliano verso il 197 d.C., cronaca poi confermata da Eusebio di Cesarea, Girolamo e Orosio? Sì, è attendibile per un motivo molto convincente spiegato dallo storico Edoardo Volterra: Tertulliano era un cristiano del II secolo, un giurista che scriveva in anni di persecuzione anticristiane, egli non aveva alcun interesse a inventare l'esistenza di un senatoconsulto che aveva dichiarato il cristianesimo una superstitio illicita. Anzi, aveva l'interesse opposto. Proprio l'esistenza di quel senatoconsulto infatti rendeva legali le persecuzioni contro i cristiani."
Paolo Mieli, Paganesimo al tramonto
I tentativi d’incontro e le persecuzioni nel rapporto tra l’impero e i cristiani. Corriere della Sera, 29 marzo 2016.
"Secondo l’ Apologeticum del cartaginese Tertulliano (155-230), l’imperatore Tiberio avrebbe ricevuto da Ponzio Pilato una relazione quasi rivoluzionaria in margine proprio al processo a Gesù. Pilato che, secondo Tertulliano, «già nel suo intimo era divenuto cristiano», avrebbe spiegato all’imperatore che i seguaci di Gesù non avevano, a differenza dei giudei, atteggiamenti antiromani e lo esortava, di conseguenza, a sottoporre al Senato un parere di legittimità a favore del nuovo culto. Tiberio avrebbe fatto sua l’iniziativa suggerita da Pilato, ma il Senato avrebbe respinto la proposta, ritardando di due secoli e mezzo la conciliazione di Roma con il cristianesimo. Una grande quantità di storici ha preso le distanze da questa ricostruzione ritenendola «inficiata da una finalità apologetica». Ma altri si sono spesi a favore della credibilità di queste tesi: Giovanni Papini, Luigi Pareti, Carlo Cecchelli, Edoardo Volterra e, in modo assai argomentato, in I cristiani e l’impero romano (Jaca Book), Marta Sordi.
I cristiani e l'impero romano, Marta Sordi, Editoriale Jaca Book, 2004
No, we don't worship your fake gods. We don't worship men, and you admit that your gods were all just that once. So how did they become gods? What did they do, that made them divine? They certainly didn't make the world, or anything that is in it. Nor do the whoring, raping, murderous crew you describe as gods deserve anything more than imprisonment in Tarterus, since that is where you would assign any man who behaved like that. If they don't deserve that, why do you condemn in your courts men who do the same sorts of things? And does the status of each god really depend on a vote of the senate?
http://www.tertullian.org/works/apologeticum.htm
[1] Ut de origine aliquid retractemus eiusmodi legum, vetus erat decretum, ne qui deus ab imperatore consecraretur nisi a senatu probatus. Scit M. Aemilius de deo suo Alburno. Facit et hoc ad causam nostram, quod apud vos de humano arbitratu divinitas pensitatur. Nisi homini deus placuerit, deus non erit; homo iam deo propitius esse debebit. [2] Tiberius ergo, cuius tempore nomen Christianum in saeculum introivit, adnuntiatum sibi ex Syria Palaestina, quod illic veritatem ipsius divinitatis revelaverat, detulit ad senatum cum praerogativa suffragii sui. Senatus, quia non ipse probaverat, respuit; Caesar in sententia mansit, comminatus periculum accusatoribus Christianorum. [3] Consulite commentarios vestros; illic reperietis primum Neronem in hanc sectam cum maxime Romae orientem Caesariano gladio ferocisse. Sed tali dedicatore damnationis nostrae etiam gloriamur. Qui enim scit illum, intellegere potest non nisi grande aliquod bonum a Nerone damnatum. [4] Temptaverat et Domitianus, portio Neronis de crudelitate; sed, qua et homo, facile coeptum repressit, restitutis etiam quos relegaverat. Tales semper nobis insecutores, iniusti, impii, turpes, quos et ipsi damnare consuestis, a quibus damnatos restituere soliti estis.
http://www.tertullian.org/latin/apologeticum_becker.htm
Un grazie di cuore a Marco Omini, per avermi segnalato questo passo su Gesù.
Endangered Reproducibility
Truth in Science Publishing: A Personal Perspective, by Thomas C. Südhof
Published: August 26, 2016
https://doi.org/10.1371/journal.pbio.1002547
Published: August 26, 2016
https://doi.org/10.1371/journal.pbio.1002547
"The other pillar of scientific truth, reproducibility, means that another scientist can repeat an experiment and arrive at the same results or, conversely, show that the results are not reproducible. Just as for peer review, multiple problems increasingly imperil reproducibility. For example, it’s not uncommon for an initial high-profile study to report amazing results with a stunning conclusion. Then, when the experiments are repeated, only trends toward the same conclusion are observed with increasingly smaller effect sizes. This outcome neither contradicts nor confirms the original study but is a dead end, and the original paper is slowly forgotten. As discussed above, the problem is not that the initial paper is fraudulent, but that the results were “tweaked” or selected, or represented a statistical outlier, leading to a misleading conclusion.
A second emerging reproducibility problem is that many experiments are by design impossible to repeat. As formalized by Karl Popper [Keuth Herbert (Ed.): Popper Karl. Logik der Forschung. Akademie-Verlag, Berlin 2004, ISBN 3-05-004085-8.], scientific truth requires interpersonal reproducibility. Based on this postulate, any conclusion that cannot be falsified because the underlying experiment cannot be repeated in exactly the same way is not a scientific conclusion. Many current experiments are so complex that differences in outcome can always be attributed to differences in experimental conditions ... If an experiment depends on multiple variables that cannot be reliably held constant, the scientific community should not accept the conclusions from such an experiment as true or false. Such conclusions are simply non-scientific, even if based on an experiment."
Let us remember that the "falsifiability", according to the philosopher Karl Popper, defines the inherent testability of any scientific hypothesis.
The Philosophy of Karl Popper, by Herbert Keuth
Cambridge University Press, 2005
Peer-reviewed
Why we can't trust academic journals to tell the scientific truth
https://www.theguardian.com/higher-education-network/2017/jun/06/why-we-cant-trust-academic-journals-to-tell-the-scientific-truth
Academic journals don’t select the research they publish on scientific rigour alone. So why aren’t academics taking to the streets about this?
https://www.theguardian.com/higher-education-network/2017/jun/06/why-we-cant-trust-academic-journals-to-tell-the-scientific-truth
by Julian Kirchherr, Assistant professor at the faculty of geosciences, Utrecht University, the Netherlands (keyword scholar: Energy infrastructure environment development sustainability).
" These high-impact journals demand novel and surprising results. Unsuccessful replications are generally considered dull, even though they make important contributions to scientific understanding. Indeed, 44% of scientists (https://journals.plos.org/plosone/article/file?id=10.1371/journal.pone.0005738&type=printable) who carried out an unsuccessful replication are unable to publish it. I have personal experience of this: my unsuccessful replication of a highly cited study has just been rejected by a high-impact journal. ..." Il fatto che le pubblicazioni siano legate alla carriera ha un risultato. I ricercatori cercano di pubblicare su riviste ad alto impact factor. E per pubblicare "Fourteen per cent of scientists claim to know a scientist who has fabricated entire datasets, and 72% say they know one who has indulged in other questionable research practices such as dropping selected data points to sharpen their results."
I giornali di cui si parla sono giornali peer-reviewed. Gli articoli sono sottoposti ad un processo di revisione. Il problema sollevato da Julian è il seguente. Ha provato a replicare uno studio molto citato e non c'è riuscito; non è però riuscito a veder pubblicati i suoi risultati. Ma a monte c'è il problema che uno studio è stato pubblicato, anche se ha qualcosa che non funziona.
Friday, February 7, 2020
Maurizio Cazzati - Capriccio a tre op L/29 "Il Guastavilani" - 1669
Sempre bravi gli amici di In Luce e In Ombra
Thursday, February 6, 2020
Torinohenge! Il solstizio di Torino
(Foto, Cortesia di Massimo Brighenti)
Si ringrazia Guido Cossard, che ha diretto il team per lo studio del fenomeno, e Massimo Brighenti e Alberto Cora per le fotografie. 4 Febbraio 2020.
La differenza con il Manhattanhenge è che la nostra è cosa antica!
Courtesy Sevtibidou per Wikipedia.
Si definisce Torinohenge, poiché è come il Manhattanhenge, noto anche come solstizio di Manhattan. E' un fenomeno in cui il sorgere o il tramontare del Sole si allinea perfettamente con le strade che attraversano Manhattan. Ciò avviene due volte all'anno.
Anche a Torino è così. La prima foto ritrae il Torinohenge al 4 Febbraio 2020.
Capita SOLO in tale data e alla corrispondente di Novembre.
Un grazie a Guido, Massimo ed Alberto, per le stupende foto del solstizio di Torino!
Sunday, February 2, 2020
C'è levare e levare (come anche il tramontare)
Dal Dizionario enciclopedico delle matematiche delli signori ab. Bossut, La Lande ec. Traduzione dal francese arricchita d'annotazioni ed aggiunte del traduttore italiano: 3
1800
Come nella prima antichità la maggior parte de popoli non avea regolato del tutto la grandezza dell'anno, non conoscendo ancora abbastanza il moto apparente del sole, ... Adopravasi dunque allora il metodo usato fra genti, che viveano alla campagna; perché non potendosi questi regolare sul calendario civile, non rispondendo giammai gli stessi giorni del mese civile alle medesime stagioni dell'anno, così ricorrer doveasi ad altri segni per distinguere i tempi, e le stagioni. Ora i lavoratori, gli storici, ed i poeti v'impiegavano il levare, e il tramontare degli astri. A tal oggetto distinsero tre sorta di levare, e tramontare degli astri, secondo i diversi tempi dell'anno: il levare eliaco, il levare cosmico, ed il levare acronico, chiamansi anche il levare de' poeti. Il levare eliaco d'una stella, il levare solare, il levare apparente è la di lei apparizione dopo la di lei congiunzione col sole, il primo dì, in cui comincia a svilupparsi da raggi del sole, e ad essere visibile la mattina.
Ogni anno il sole, pel suo moto proprio d'occidente verso l'oriente, incontra le diverse costellazioni dell'eclittica, e le rende invisibili a noi pello splendore della sua luce. Quando il sole dopo aver attraversato una costellazione, è lontano da essa quanto basta per levarsi un'ora dopo, la costellazione comincia a comparir la mattina, levandosi un poco innanzi che la luce del sole sia bastantemente intensa per farla disparire; questo è ciò che si chiama levare eliaco, ovvero solare delle stelle. Così pure il tramontare eliaco, succede qualora il sole s'avvicina ad una costellazione: perocchè prima che ei l'abbia giunta, ella cessa di comparire la sera dopo il tramontare del sole, tramontando troppo pochi momenti dopo il sole : E soprattutto necessario per la cronologia, e per li poeti, l'avere una idea di questo levare eliaco. Cominceremo da quello di Sirio, tanto celebre presso gli Egizi. Il levare eliaco di Sirio, ... anni fa, succedeva in Egitto verso la metà della state, quando dopo un lungo disparimento, cominciava e questa stella a riapparire la mattina, un poco prima del levare del sole ...
Quantunque il levare eliaco delle stelle fosse il più considerabile presso gli antichi , essi distingueano altre specie ancora di levare, e di tramontare : il levar cosmico, che può chiamarsi il levar matutino, ed il tramontar cosmico, ovvero matutino , come pure il levare, e il tramontare acronico, che meglio direbbonsi il levare, ed il tramontare vespertino. Il momento del levare , o del tramontare del sole
Ogni anno il sole, pel suo moto proprio d'occidente verso l'oriente, incontra le diverse costellazioni dell'eclittica, e le rende invisibili a noi pello splendore della sua luce. Quando il sole dopo aver attraversato una costellazione, è lontano da essa quanto basta per levarsi un'ora dopo, la costellazione comincia a comparir la mattina, levandosi un poco innanzi che la luce del sole sia bastantemente intensa per farla disparire; questo è ciò che si chiama levare eliaco, ovvero solare delle stelle. Così pure il tramontare eliaco, succede qualora il sole s'avvicina ad una costellazione: perocchè prima che ei l'abbia giunta, ella cessa di comparire la sera dopo il tramontare del sole, tramontando troppo pochi momenti dopo il sole : E soprattutto necessario per la cronologia, e per li poeti, l'avere una idea di questo levare eliaco. Cominceremo da quello di Sirio, tanto celebre presso gli Egizi. Il levare eliaco di Sirio, ... anni fa, succedeva in Egitto verso la metà della state, quando dopo un lungo disparimento, cominciava e questa stella a riapparire la mattina, un poco prima del levare del sole ...
Quantunque il levare eliaco delle stelle fosse il più considerabile presso gli antichi , essi distingueano altre specie ancora di levare, e di tramontare : il levar cosmico, che può chiamarsi il levar matutino, ed il tramontar cosmico, ovvero matutino , come pure il levare, e il tramontare acronico, che meglio direbbonsi il levare, ed il tramontare vespertino. Il momento del levare , o del tramontare del sole
regola il levare, o tramontare cosmico: quando alcune stelle levansi col sole, o tramontano col sole levante, diconsi levare, o tramontare cosmicamente ; ma quando le stelle si levano , o tramontano, quando tramonta il sole , dicesi esser questo il levare, o tramontare acronico; donde ne viene , che il tramontare acronico segue, toltine 12, o 15 giorni , il tramontare eliaco, almeno per le stelle vicine all'eclittica, e che il levare cosmico precede della stessa quantità di giorni il levare eliaco . Il Padre Petavio ha compilato una tavola estesissima di queste varie sorta di levare , o di tramontare di varie stelle pel tempo di Giulio Cesare: ma per quanto calcolisi, mai si può giugnere a conciliare gli antichi autori, ne gli antichi calendari, in cui si confusero i luoghi, e le epoche.
L'ultima battaglia
Questa mattina sono andata alla messa per i caduti e dispersi in Russia. La messa si tiene ogni anno a San Lorenzo, Torino, alle 11. La data è la terza domenica di Gennaio. Quest'anno è stata spostata al 2 Febbraio. La data è scelta perché prossima alla battaglia di Nikolaevka, combattuta il 26 gennaio del 1943, in Russia, l'ultima battaglia degli Alpini.
L'ultima battaglia dei miei zii, Giovanni Dastrù (Caporal Maggiore, Divisione Cuneense), Remo Dastrù (Caporal Maggiore, Divisione Julia). Di Remo non si è mai più avuto notizia. Di Giovanni, si è saputo che morì il 19 Marzo, in un lager russo, grazie all' U.N.I.R.R. Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia. Dai lager russi non è tornato nessuno.
Dal fronte, l'ultima lettera di Giovanni è di dicembre 1942 e l'ultima di Remo è del 3 Gennaio 1943. Prima di sapere di Giovanni, sono passati molti anni. I miei nonni non hanno mai avuto alcuna informazione sui figli. E fino all'ultimo hanno sperato.
Come loro molti altri genitori, fratelli e sorelle, spose e figli delle vallate alpine.
Un caro saluto a tutte le genti delle vallate alpine!
L'ultima battaglia dei miei zii, Giovanni Dastrù (Caporal Maggiore, Divisione Cuneense), Remo Dastrù (Caporal Maggiore, Divisione Julia). Di Remo non si è mai più avuto notizia. Di Giovanni, si è saputo che morì il 19 Marzo, in un lager russo, grazie all' U.N.I.R.R. Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia. Dai lager russi non è tornato nessuno.
Dal fronte, l'ultima lettera di Giovanni è di dicembre 1942 e l'ultima di Remo è del 3 Gennaio 1943. Prima di sapere di Giovanni, sono passati molti anni. I miei nonni non hanno mai avuto alcuna informazione sui figli. E fino all'ultimo hanno sperato.
Come loro molti altri genitori, fratelli e sorelle, spose e figli delle vallate alpine.
Un caro saluto a tutte le genti delle vallate alpine!
Thursday, January 30, 2020
Il Marco Lollio di Livius
"We know nothing about Lollius' ancestors, and it is likely that he was a homo novus, a 'new man', the first member of a family to enter the Senate. Because upward mobility in the Roman world depended on patronage, and the leading man in Rome was the emperor Augustus, we must assume that he and Marcus Lollius were close friends before Augustus had eliminated his rivals."
Saturday, January 25, 2020
Bacco e Acete
http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ovidio/libro-iii/bacco-e-i-marinai-di-acete/
Titolo dell'episodio: Bacco e i marinai di Acete
"Bacco fanciullo viene rapito ebbro dai pirati tirreni che non lo avevano riconosciuto. Il dio chiede di essere condotto all’isola di Nasso, sua dimora, ma i pirati lo ingannano navigando nella direzione opposta. Il timoniere Acete, l’unico ad aver capito la natura divina del fanciullo, cerca di dissuadere i compagni da tale intento, ma viene deriso. Bacco, compreso l’inganno che gli era stato teso, si manifesta in tutta la sua potenza, facendo nascere dei rami d’edera tra i remi e un tralcio di vite dall’albero maestro; per punizione i pirati vengono trasformati in delfini. L’unico a salvarsi è Acete che diventerà un seguace del dio."
http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ovidio/libro-iii/bacco-e-i-marinai-di-acete/fonti-classiche/
http://spazioinwind.libero.it/latinovivo/Ovidio_Metamorfosi.htm
http://archive.is/buM7L