L'allegoria dei vizi capitali dai manoscritti illustrati alla grafica per la stampa: Una particolare allegoria dei sette vizi capitali si basa sulla rappresentazione di personaggi che cavalcano gli animali simboli dei vizi. Questo tipo di allegoria è definita come Cavalcata dei Vizi. L'articolo mostra e discute l'evoluzione di questo tipo di allegoria, partendo da illustrazioni di manoscritti medievali ed arrivando a quelle delle incisioni per la stampa.
that is, ideas and information on Science and Technology, Archaeology, Arts and Literatures. Physics at http://physics-sparavigna.blogspot.com/
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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino
Saturday, November 10, 2018
Confronto fra l'Ultima Cena della Cappella Marchionale di Revello ed il Cenacolo di Leonardo da Vinci
Confronto fra l'Ultima Cena della Cappella Marchionale di Revello ed il Cenacolo di Leonardo da Vinci: La Cappella Marchionale di Revello ha una delle sue pareti affrescate con un'Ultima Cena chiaramente ispirata al Cenacolo di Leonardo da Vinci. L'articolo confronta e discute brevemente queste due opere. Dall'impostazione generale dell'affresco di Revello e dai diversi dettagli che in esso fanno riferimento al Cenacolo appare molto plausibile che l'artista aveva visto direttamente l'opera di Leonardo e non una riproduzione a stampa. Una curiosità: l'affresco di Revello mostra che nei piatti sulla tavola dell'Ultima Cena c'era del pesce. Proprio la presenza del pesce sulla tavola del capolavoro di Leonardo è stata proposta dai ricercatori che hanno restaurato il Cenacolo.
Friday, November 9, 2018
Weber! Chi era costui?
Sapete che l'unità di misura del vettore induzione magnetica era il weber al metro quadro, Wb/m2 prima che nel 1960 si scegliesse il tesla. Ma Weber, chi era costui?
Wilhelm Eduard Weber (Wittenberg, 24 ottobre 1804 – Gottinga, 23 giugno 1891) è stato un fisico tedesco. Wilhelm era il secondo di tre fratelli i quali erano tutti dotati di spiccata attitudine per gli studi scientifici. Nel 1815, dopo la chiusura dell'Università di Wittenberg, il giovane proseguì i suoi studi ad Halle, dove il padre si era trasferito. Dopo essersi iscritto all'università si dedicò completamente alla filosofia della natura. Nel corso degli studi si distinse per l'originalità dei suoi lavori tanto che dopo aver conseguito la laurea ed essere diventato "privatdozent" (sorta di dottore di ricerca nel sistema universitario tedesco), fu nominato professore straordinario di Filosofia Naturale all'Università di Halle.
Nel 1831, su consiglio di Carl Friedrich Gauss, venne nominato professore di fisica a Gottinga nonostante avesse solo ventisette anni. Le sue lezioni erano sempre interessanti, molto istruttive e suggestive. Weber riteneva che per comprendere a fondo gli studi di fisica e per l'applicazione di questa materia alla vita quotidiana, le semplici lezioni fossero inadeguate sia pure se supportate dagli esperimenti e pertanto incoraggiava i suoi allievi a condurre esperimenti autonomamente e gratuitamente nel laboratorio della facoltà.
All'età di vent'anni allorché era ancora studente, egli scrisse un libro riguardante la teoria delle onde e dei fluidi (Wellenlehre, auf Experimente gegründet) insieme a suo fratello, Ernst Heinrich Weber, professore di anatomia a Lipsia e quell'opera conferì ai due autori notevole apprezzamento.
L'acustica fu un'altra materia prediletta da Weber tanto che questi pubblicò parecchi saggi in merito sui Poggendorffs Annalen, su Schweigger's Jahrbücher für Chemie und Physik e sulla rivista musicale Carcilia. Un altro studio, "Mechanik der menschlichen Gehwerkzeuge", venne scritto insieme al fratello più giovane Eduard Friedrich Weber. Tutti questi notevoli studi vennero pubblicati nel periodo tra gli anni 1825 e 1838. Gauss e Weber costruirono il primo telegrafo elettromagnetico nel 1833 collegando l'Osservatorio e l'Istituto di Fisica di Gottinga.
Per le sue concezioni politiche liberali Weber venne allontanato dall'università e da quel momento intraprese diversi viaggi visitando vari paesi europei tra cui l'Inghilterra. Divenne poi professore di fisica a Lipsia dal 1843 al 1849 dopodiché riottenne la cattedra che in precedenza ricopriva a Gottinga. Una delle sue opere più importanti fu l'Atlante del Geomagnetismo che raccoglie le mappe del magnetismo terrestre e che costituì il fondamento dei moderni osservatori geomagnetici.
Studiò il magnetismo insieme a Gauss e nel 1864 pubblicò l'opera Elektrodynamische Maaßbestimmungen riguardante un sistema di misurazione delle correnti elettriche e che è alla base delle attuali metodologie sperimentali.
Weber morì a Gottinga e fu sepolto nello stesso cimitero che successivamente avrebbe accolto anche Max Planck e Max Born.
Nel SI l'unità di misura del flusso magnetico è il weber (simbolo Wb) che deve il nome appunto allo scienziato Wilhelm Eduard Weber.
WILHELM EDUARD WEBER (1804-1891).
German physicist. Photograph, mid or late 19th century.
Thursday, November 8, 2018
Caesar. 1892. Clara Grosch
Caesar. 1892. Clara Grosch. German/Swiss. 1863-1932. oil on canvas.
Clara Grosch war die Tochter von Ferdinand Grosch und Cora Erdmann. Sie besuchte die Schulen in Karlsruhe und Düsseldorf. Im Jahre 1902 heiratete sie den Kunstmaler Jakob Wagner. Als bekannte Kunstmalerin signierte sie ihre Bilder weiterhin als Clara Grosch.
Clara Grosch war die Tochter von Ferdinand Grosch und Cora Erdmann. Sie besuchte die Schulen in Karlsruhe und Düsseldorf. Im Jahre 1902 heiratete sie den Kunstmaler Jakob Wagner. Als bekannte Kunstmalerin signierte sie ihre Bilder weiterhin als Clara Grosch.
6 interesting things you should know about the Taj Mahal
6 interesting things you should know about the Taj Mahal
This is what Dattatreya Mandal, bachelor's degree in Architecture (and associated History of Architecture), writes in https://www.realmofhistory.com/2018/11/07/facts-taj-mahal-mughal-indian/
This very interesting article, which explain carefully this wonderful architecture, is also mentioning my work on the orientation of the Gardens of Taj. The Gardens have the "Charbagh" design, which represents the Garden of Paradise.
"In that regard, if one positions himself in the north-central position of the Charbagh within the water-body intersected by the paths and then look towards the north-east side pavilion on June 21st (summer solstice – when the sun is at its highest point), he could see the sun rise directly over that particular section. And now, if the viewer remains in his position, the sun will move from behind him, and ultimately set behind the section of the north-west pavilion. In essence, the sun’s path will define the entire purview of the Taj Mahal starting from one of the pavilions, then the minarets, the mausoleum and finally the other pavilion. There are also additional alignments that match up with the sun’s path and the monument’s gardens. And quite interestingly, Sparavigna has also found similar alignment aspects in a range of other Mughal architectural specimens, including the Dilkusha Charbagh, Charbagh of Akbar and Humayun’s Tomb."
This is what Dattatreya Mandal, bachelor's degree in Architecture (and associated History of Architecture), writes in https://www.realmofhistory.com/2018/11/07/facts-taj-mahal-mughal-indian/
Dattatreya Mandal is founder/editor of Realmofhistory.com
Wednesday, November 7, 2018
Ferraris-Zähler, il contatore di Galileo Ferraris
Il mitico contatore. E' il contatore inventato da Galileo Ferraris.
Galileo Ferraris, "Nel 1885, a conclusione degli studi che l’hanno condotto alla scoperta del campo magnetico rotante, presenta il “motore con induzione a campo rotante” a corrente alternata, alla base degli attuali motori elettrici asincroni e dei misuratori elettromeccanici di consumo d'energia elettrica (Ferraris-Zähler); la scoperta è descritta da Ferraris, disinteressato alle applicazioni commerciali del proprio lavoro, solo il 18 marzo 1888, sugli «Atti della Reale Accademia delle Scienze di Torino». "
http://www.museotorino.it/view/s/ef90456f4d6e4c0ebaee06c1611b3f92Ecco il link alla pagina originale:
https://www.biodiversitylibrary.org/item/91196#page/274/mode/1up
"Con il nome Ferraris-Zahler, il contatore di Ferraris, fu usato particolarmente nell'Europa centrale ed orientale. Diretti discendenti di tale dispositivo furono i diffusissimi motori ad induzione. La scoperta, di grande impatto nel mondo industriale, fu resa pubblica nel 1888 con una sua nota negli "Atti" dell'Accademia delle Scienze, di cui era socio dal 1880."
http://www.webalice.it/sergio.arienti/vite/Ferraris2.htmPer il motore del 1885, si veda il modello al seguente link
http://www.percorsielettrici.it/macchine-elettriche/motori/47-ferraris/20-motore-di-ferraris-primo-modello
"Als Physiker entdeckte er 1885 das Drehfeldprinzip, das in der Folge sowohl in Messinstrumenten als auch in Maschinen zum Einsatz kam.
In Messinstrumenten ist dieses Prinzip die Grundlage des nach ihm benannten Stromzählertyps, bei dem eine Scheibe durch das elektromagnetische Feld angetrieben wird und ein Zählwerk antreibt, das den Strom misst. Diese Bekanntheit ist endlich, wenn in den kommenden Jahrzehnten die elektromechanischen Zähler durch elektronische Geräte abgelöst sein werden. Die Homepage zur Geschichte der Elektrizität zeigt Modelle der ersten Motoren von Ferraris.
Bitterer ist die Tatsache, dass Ferraris zwar den Elektromotor unabhängig von Nikola Tesla erfunden hat, und zwar einige Monate vorher, der gesamte Ruhm und das damit verdiente Geld aber an Nikola Tesla gefallen sind, der das Patent an die Firma Westinghouse verkaufte. Ein Patentstreit wurde nach seinem Tod zugunsten von Westinghouse entschieden, aus heutiger Sicht einigermaßen dubios. Und nicht zuletzt Elon Musk trägt zu diesem schiefen Bild bei."
https://nzrenergieblog.de/10/2018/herzlichen-glueckwunsch-galileo-ferraris/
Il fisico, nel 1885, scoprì il principio del campo magnetico rotante, che fu successivamente utilizzato sia negli strumenti di misura sia nelle macchine elettriche. Gli strumenti di misura che si basano su questo principio e che portano il suo nome sono dei contatori elettrici in cui un disco, guidato dal campo elettromagnetico, aziona un contatore che misura la corrente. Oggi, i contatori elettromeccanici sono sostituiti da dispositivi elettronici. La homepage della storia dell'elettricità mostra i modelli dei primi motori del Ferraris. E' amaro il fatto che Ferraris, benché abbia inventato il motore elettrico indipendentemente da Nikola Tesla, alcuni mesi prima, non abbia guadagnato la fama e il denaro che sono invece caduti su Tesla, che ha venduto il brevetto alla società Westinghouse. Una disputa brevettuale è stata decisa dopo la morte di Galileo Ferraris in favore della Westinghouse, con una procedura, dal punto di vista odierno, in qualche modo discutibile. E non meno importante, Elon Musk contribuisce a questa immagine distorta.
Leggete prego quanto detto su
http://edisontechcenter.org/GalileoFerraris.htmlLeggete prego quanto detto su
Qualcuno mi può dire che la Edison è biased rispetto alla Westinghouse. Comunque, è meglio riportare l'informazione. Ecco la parte che riguarda la causa in tribunale.
"Who Invented the Polyphase Electric Motor? After Galileo Ferraris died in 1897, Westinghouse (with Nikola Tesla) manage to rewrite history using the US court system. A perspective by M.W., part of the Engineering Forum.
Galileo Ferraris presented his theory of a polyphase electric motor 8 months prior to Nikola Tesla applying for a patent on the same technology, yet in the world of the 21st century Telsa has received all the credit, how is this possible? This situation is comparable to the situation in software today. Some designers give away programs free via opensource, while others make massive amounts of money off of the same technology. Who is remembered 100 years later? Ferraris was a scientist, not an entrepreneur, he published his results and invited strangers from around the world to come and see his lab. Tesla and Westinghouse had other motives.
We will look at the court cases that changed history and buried Ferraris in the murky depths of history. These cases were between competing corporations. This was not a competition between Ferraris and Tesla in court. Other corporations stated that Ferraris had published the polyphase motor before Tesla, therefore Tesla and Westinghouse could not claim patent infringement.
Court Cases where Tesla had to prove he invented the motor first:
1901 - Westinghouse Electric Mfg. Co. vs. New England Granite Co.
1905 - Westinghouse vs. Dayton Fan and Motor Company
The first court case was first held in Catskill, New York by the Circuit Court, The first case ruled in favor of Tesla. The second court decision in the Circuit Court of Appeals reversed the decision, ruling in favor of Ferraris, with proof that a magazine had published Galileo Ferraris's work " by which Prof. Galileo Ferraris, fully described and disclosed the system covered by the patents in suit." - Hazel, District Judge. The Federal Reporter Volume 129. page 213
The Final Decision 1905: Ferraris officially lost recognition as the first inventor of the polyphase motor in the final court battle, this was ONLY due to a claim by three of Tesla's colleagues who were witnesses that Tesla had conceived the motor in fall of 1887, prior to Ferraris's publication. Tesla claimed he produced a prototype motor, almost completely destroyed by fire. He claims the motor had come from his New York City lab which had caught fire in 1895. Somehow that motor was the only one to survive (hmmm), all others had been completely destroyed... and there was no way to prove the motor's age. Testimony depended entirely on the three witnesses, one of which was not valuable because he had no knowledge of how electricity worked. The judges themselves were barely qualified to understand the technology and found the exhaustively long technical descriptions by experts not much help in the decision. The judges had to weigh the weak witness evidence which from his opinion weighed in favor of Tesla. What about witnesses from Italy? What about Ferraris? The man was dead and could not provide proof, or discussion, or personal perspective, or physical evidence to defend himself the way that Tesla could. That doesn't sound quite fair."
Voglio sottolineare che l'articolo di cui si parla è una comunicazione di Galileo Ferraris alla Accademia delle Scienze durante l'adunanza del 18 Marzo 1888. Essa raccoglieva anni di studio e di lavoro. Nell'articolo ci sono tutti i dettagli teorici, con equazioni e diagrammi. E ci sono i dati sperimentali.
Sulla sentenza del Tribunale ecco che cosa ci dice "Electrical world", Publisher: New York McGraw-Hill Pub. Co., Volume 43, Jan-Jun 1904
https://archive.org/details/electricalworld43newy/page/548
Tesla's Split Phase Motor Patent Decision.
Judge Hazel, of the United States Circuit Court of the Western District of New York, has handed down an opinion sustaining the two Tesla fundamental patents (Nos. 511,559 and 511,569) covering the split-phase motor. The suit was instituted by the owners of the patents against the manufacturer of a wattmeter, and the court held that the wattmeter infringed the patents for the reason that it depended for its action on two currents differing in phase, derived from a single supply circuit. The patents involved were the same that figured in the Catskill case, in which suit they were sustained by the Circuit Court, but declared invalid upon appeal. This reversal was on the grounds that the publication of a magazine article on April 22. 1888, by Prof. Galileo Ferraris fully described and disclosed the system covered by the patents. This publication was held to be prior to the dale of the invention in suit and constituted an anticipation. Judge Hazel, in his opinion, disagrees very materially with Judge Townsend. who wrote the opinion on appeal, declaring the patents invalid. The conflict arises from the different weight which the two judges gave to the testimony of the several leading witnesses, this testimony being held by Judge Townsend to be inconclusive, and by Judge Hazel to establish clearly that Tesla conceived the invention prior to the publication of the Ferraris article. Judge Hazel considers that, according to the testimony. Tesla conceived his split-phase invention in his laboratory at 89 Liberty Street. New York, and completed the same in the month of September, 1887; and that he made the disclosure thereof to others during the fall of 1887, expecially to Mr. Brown and Mr. Nellis. and subsequently in the month of April prior to the Ferraris publication to his solicitor, Mr. Page.
Il brevetto No. 511,559, è datato December 26, 1893. Application filed December 8, 1888. Ovviamente, come vedete dalla data, la richiesta è stata fatta DOPO la pubblicazione dell'articolo di Galileo Ferraris. L'altro numero, 511,569 è introvabile, ma è successivo. Attenzione: il brevetto riguarda la modifica split-phase. L'invenzione fatta da Galileo Ferraris del motore split-phase è stata descritta in una pubblicazione PRIMA della richiesta del brevetto.
SCHERZIAMO?! è bastato far dire a tre testimoni che Tesla l'aveva pensata prima per avere riconosciuto il brevetto?!
Ecco, abbiamo chiarito i tempi. Ripeto: il deposito del brevetto in questione è avvenuto dopo la pubblicazione dell'articolo. Un ulteriore chiarimento viene dal libro The Truth About Tesla: The Myth of the Lone Genius in the History of Innovation, Christopher Cooper, Race Point Publishing, Oct 2, 2018.
La Catskill Illuminating era stata trascinata in giudizio per aver utilizzato il sistema polifase Tesla e la modifica split-phase. Condannata, era ricorsa in appello. "The crux of Catskill Illuminating's appeal centered around a paper written by Italian physicist and electrical engineer Galileo Ferraris, who spent much of 1885 investigating the efficiency of the AC power system that the French inventor Lucien Gaulard and the British engineer John Dixon Gibbs had demonstrated at the Electrical Exposition of Turin, Italy, in 1884. ... In 1881, Ferraris was appointed Italy's representative on the awards jury of the first International Electricity Exposition in Paris. ... Upon returning from the Exposition, Ferraris founded a School of Electrotechnology (along with an extensive laboratory) at the Museo. Two years later, he hosted an International Electrical Exposition of his own in Turin during which AC power was succesfully transmitted over forty kilometers, from Lanzo Torinese to Turin, using the transformer jointly desigend by Gaulard and Gibbs.
Like Faraday and Baily, Ferraris was interested in electrical motors that would convert electricity to mechanical energy. No doubt aware of Baily's article, in 1885 Ferraris first conceived of using two out-of-phase electrical currents to produce a rotating magnetic field. For three years, he worked on the design of a motor that used electromagnets powered by altenating currents - each ninety degrees out of phase - to spin a rotor without any additional moving parts. Moreover, Ferraris's design only required one generator to produce the muliple, out-of-phase currents needed to create the rotating magnetic field. On April 22, 1888, Ferraris presented a paper outlining his design to the Royal Academy of Sciences in Turin. It was quickly translated into English and published in the journal Industries later that same year. By May, however Tesla was granted a patent on his polyphase system (though he would not file an application for the split-phase modification until December 8, 1888). ...
Upon reviewing Ferraris's paper, Judge Townsend determined that it fully described the split-phase system for which Tesla was granted a patent. Writing for a three-judge panel in 1903, Townsend reversed the lower court's decision and held that there was insufficient evidence that Tesla had devised his split-phase modification prior to the original publication of Ferraris's paper on April 22, 1888".
Nel difendere il brevetto di Tesla, la Westinghouse si basava su tre evidenze: una fotografia che diceva mostrare un motore split-phase nel laboratorio di Tesla nel 1887, la testimonianza di Alfred Brown, il principale finanziatore di Tesla e James Page, che aveva steso il brevetto. Townsend respinse queste the evidenze. "The photograph was showing a motor which looked no different than Tesla's original polyphase motor, and nothing in the photograph was indicating that is was adapted to run on a single generator. ... Judge John Raymond Hazel, a McKinley appointee with close ties to Roosvelt, reversed the upper court's decision and ruler Tesla's paten on the spli-phase design was valid after all."
Capito?
Vediamo cosa dice nel libro "Tesla: Inventor of the Electrical Age", W. Bernard Carlson per la casa editrice Princeton University Press, May 7, 2013.
"Ferraris should be credited with being the first to investigate how AC can create rotating magnetic field. Even more important, Ferraris should be given credit for introducing the notion of phase in discussing alternating current phenomena. Thanks to Ferrari's mathematical analysys, electrical engineers were able to quickly grasp the ideas behind the AC motor and polyphase currents. Nevertheless, it was Tesla who built the first practical AC induction motor."
Quello che ha fatto Galileo Ferraris è creare e spiegare il campo magnetico rotante. Tesla ha fatto la prima macchina commerciale. La differenza è chiara ed evidente.
La presentazione del libro di Carlson dice. "Plenty of biographies glamorize Tesla and his eccentricities, but until now none has carefully examined what, how, and why he invented. In this groundbreaking book, W. Bernard Carlson demystifies the legendary inventor, placing him within the cultural and technological context of his time, and focusing on his inventions themselves as well as the creation and maintenance of his celebrity."
La questione è sempre la solita, Ci vuole del GLAMOUR.
Abbiamo una fonte diretta sul funzionamento delle macchine di Tesla ed è proprio Galileo Ferraris a scriverne. Da "L'elettrotecnica all'Esposizione Universale del 1889 in Parigi"
https://archive.org/details/operedigalileof01italgoog/page/n429
"Per motori di maggiore potenza destinati a servire come motori industriali, nei quali naturalmente le spirali debbono essere avvolte su nuclei di ferro, bisogna adoperare due correnti alternative prodotte direttamente colla voluta differenza di fase dalla macchina generatrice. Così infatti si fanno funzionare i motori industriali, che finora si costrussero sul principio del campo magnetico rotante. Il più conosciuto di questi apparecchi è il motore per cui prese una privativa nel 1888 Nicola Tesla.
In tale motore il campo magnetico rotante è prodotto da un anello di ferro sul quale sono avvolte quattro spirali occupanti ciascuna un quadrante. Ciascuna spirale è collegata in serie con quella diametralmente opposta, in modo che risultano due sole spirali formate ciascheduna da due pezzi uguali ed opposti; in esse si mandano le due correnti alternative discordanti. L'armatura, che gira dentro all'anello, è costituita da un nucleo laminato di ferro sul quale sono avvolte spirali chiuse su sé stesse. Con modificazioni facili ad immaginarsi la macchina può anche essere fatta multipolare. La Società Westinghouse di Pittsburg (Stati Uniti) ha fatto di questo motore una fabbricazione commerciale ed ha dato cosi al medesimo una speciale rinomanza. Per l'impiego dei motori in un sistema di distribuzione di energia, Tesla e la Società Westinghouse hanno proposto un sistema a tre fili, che evidentemente è sufficiente per la trasmissione delle due correnti alternative.
Per un sistema affatto analogo prese una privativa anche la casa Ganz di Budapest.
Più tardi, il signor Tesla ridusse l'ufficio del suo motore asincrono a quello di servire all'incamminamento di un motore sincrono. Egli propose allora di far servire, nel breve periodo di avviamento, la terra come conduttore neutro, riducendo così a due i conduttori metallici della rete di distribuzione.
Il motore Tesla rappresenta la più conosciuta, ma non la sola forma di apparecchio colla quale si possa applicare praticamente il principio delle rotazioni elettrodinamiche. Per dare un'idea della varietà delle disposizioni immaginabili, citiamo dopo il motore Tesla ancora un motore asincrono di Rankin Kennedy. Questo è costituito da due macchine dinamo-elettriche bipolari identiche, nella forma, a macchine ordinarie a corrente continua, ma col ferro degli elettromagneti lamellare. Le due macchine sono poste l'una d'accanto all'altra su di una medesima base, ed hanno l'albero comune. Le due armature, portate dall'albero comune, non hanno commutatori né collettori, ma semplicemente ciascuna spirale dell'una è collegata con una spirale dell'altra e forma con essa un circuito chiuso. Il collegamento è fatto in modo che, mentre la spirale appartenente ad una delle armature passa nel piano neutrale, quella dell'altra armatura, che è in circuito insieme ad essa, si trovi nel piano perpendicolare al piano neutrale. Per far funzionare il motore basta inserire gli elettromagneti delle due macchine in due circuiti nei quali si abbiano correnti alternative presentanti una discordanza di fase di un quarto di periodo. Per i maggiori modelli il Kennedy propone una disposizione multipolare.
Bastano le sommarie descrizioni sovraesposte per mettere in chiaro i pregi ed i difetti dei motori a campo magnetico rotante.
Un pregio sta nella estrema semplicità della costruzione, e sopratutto nella assenza di qualunque commutatore o collettore. La semplicità del servizio derivante dalla mancanza del collettore, che è l'organo più delicato di tutte le macchine dinamo-elettriche e di tutti gli altri motori elettrici, è tale un vantaggio che basta da solo a spiegare il grande favore col quale i nuovi motori furono salutati dai pratici. Un altro pregio sta nella proprietà che essi, come del resto tutti i motori asincroni, hanno di mettersi spontaneamente in moto; e tale pregio è qui ancora accresciuto dalla circostanza, che il verso della rotazione, il quale per un dato collegamento dei circuiti è determinato e costante, si può invertire, quando occorra, colla più grande facilità. Basta a tal uopo invertire con un semplice commutatore le connessioni di una delle spirali col rispettivo circuito. In tal modo si fa variare di 18o° la differenza di fase fra le due correnti, e si inverte con ciò la rotazione del campo magnetico risultante.
In molti casi, e specialmente quando si tratti di piccoli motori, bastano evidentemente gli esposti pregi a far preferire i motori a campo rotante, non solamente a tutti gli altri motori 'elettrici a corrente alternativa, ma anche agli ordinari motori in corrente continua. Ma se si tratta di motori di considerevole potenza, si presentano anche inconvenienti che, giova qui riassumere. ... Questi inconvenienti si potranno certamente attenuare. Ed il mezzo potrà consistere nell'impiegare per la produzione del campo magnetico rotante non due sole, ma tre o più correnti con fasi diverse. Intanto essi spiegano le difficoltà finora incontrate. Prevedendo le quali, noi nel pubblicare le nostre esperienze, (*) prima che venissero alla luce i brevetti di Tesla, di Kennedy e di altri, abbiamo chiamata in modo speciale l'atten-
(*) Memoria citata. Atti R. Accademia delle Scienze di Torino volume XXIII. Adunanza 18 marzo 1888.
-zione su alcune applicazioni ove le difficoltà suaccennate non esistono. E tali applicazioni appunto ora si vanno facendo con pieno successo; sono le applicazioni alla costruzione di contatori per correnti alternative, come quelli ora notissimi che portano i nomi di Borel, di Schallenberger, di Ferranti, di Blathy, ecc. Un'altra applicazione è quella ora coltivata dal Tesla, quella colla quale si fa servire un motore a campo magnetico rotante come apparecchio ausiliario per la messa in moto di un motore sincrono. Ma in tal caso è questo, il motore sincrono, il motore principale e non v'ha dubbio che per esso è serbato un grandissimo avvenire."
Dalle parole di Galileo Ferraris si comprende come non ci fossero solo lui e Tesla a lavorare su questo tipo di macchine. Il fatto è che la Westinghouse ha preso subito il dominio del mercato.
Vediamo ora cosa dicono alcune pubblicazioni recenti.Vediamo cosa dice nel libro "Tesla: Inventor of the Electrical Age", W. Bernard Carlson per la casa editrice Princeton University Press, May 7, 2013.
"Ferraris should be credited with being the first to investigate how AC can create rotating magnetic field. Even more important, Ferraris should be given credit for introducing the notion of phase in discussing alternating current phenomena. Thanks to Ferrari's mathematical analysys, electrical engineers were able to quickly grasp the ideas behind the AC motor and polyphase currents. Nevertheless, it was Tesla who built the first practical AC induction motor."
Quello che ha fatto Galileo Ferraris è creare e spiegare il campo magnetico rotante. Tesla ha fatto la prima macchina commerciale. La differenza è chiara ed evidente.
La presentazione del libro di Carlson dice. "Plenty of biographies glamorize Tesla and his eccentricities, but until now none has carefully examined what, how, and why he invented. In this groundbreaking book, W. Bernard Carlson demystifies the legendary inventor, placing him within the cultural and technological context of his time, and focusing on his inventions themselves as well as the creation and maintenance of his celebrity."
La questione è sempre la solita, Ci vuole del GLAMOUR.
Abbiamo una fonte diretta sul funzionamento delle macchine di Tesla ed è proprio Galileo Ferraris a scriverne. Da "L'elettrotecnica all'Esposizione Universale del 1889 in Parigi"
https://archive.org/details/operedigalileof01italgoog/page/n429
"Per motori di maggiore potenza destinati a servire come motori industriali, nei quali naturalmente le spirali debbono essere avvolte su nuclei di ferro, bisogna adoperare due correnti alternative prodotte direttamente colla voluta differenza di fase dalla macchina generatrice. Così infatti si fanno funzionare i motori industriali, che finora si costrussero sul principio del campo magnetico rotante. Il più conosciuto di questi apparecchi è il motore per cui prese una privativa nel 1888 Nicola Tesla.
In tale motore il campo magnetico rotante è prodotto da un anello di ferro sul quale sono avvolte quattro spirali occupanti ciascuna un quadrante. Ciascuna spirale è collegata in serie con quella diametralmente opposta, in modo che risultano due sole spirali formate ciascheduna da due pezzi uguali ed opposti; in esse si mandano le due correnti alternative discordanti. L'armatura, che gira dentro all'anello, è costituita da un nucleo laminato di ferro sul quale sono avvolte spirali chiuse su sé stesse. Con modificazioni facili ad immaginarsi la macchina può anche essere fatta multipolare. La Società Westinghouse di Pittsburg (Stati Uniti) ha fatto di questo motore una fabbricazione commerciale ed ha dato cosi al medesimo una speciale rinomanza. Per l'impiego dei motori in un sistema di distribuzione di energia, Tesla e la Società Westinghouse hanno proposto un sistema a tre fili, che evidentemente è sufficiente per la trasmissione delle due correnti alternative.
Per un sistema affatto analogo prese una privativa anche la casa Ganz di Budapest.
Più tardi, il signor Tesla ridusse l'ufficio del suo motore asincrono a quello di servire all'incamminamento di un motore sincrono. Egli propose allora di far servire, nel breve periodo di avviamento, la terra come conduttore neutro, riducendo così a due i conduttori metallici della rete di distribuzione.
Il motore Tesla rappresenta la più conosciuta, ma non la sola forma di apparecchio colla quale si possa applicare praticamente il principio delle rotazioni elettrodinamiche. Per dare un'idea della varietà delle disposizioni immaginabili, citiamo dopo il motore Tesla ancora un motore asincrono di Rankin Kennedy. Questo è costituito da due macchine dinamo-elettriche bipolari identiche, nella forma, a macchine ordinarie a corrente continua, ma col ferro degli elettromagneti lamellare. Le due macchine sono poste l'una d'accanto all'altra su di una medesima base, ed hanno l'albero comune. Le due armature, portate dall'albero comune, non hanno commutatori né collettori, ma semplicemente ciascuna spirale dell'una è collegata con una spirale dell'altra e forma con essa un circuito chiuso. Il collegamento è fatto in modo che, mentre la spirale appartenente ad una delle armature passa nel piano neutrale, quella dell'altra armatura, che è in circuito insieme ad essa, si trovi nel piano perpendicolare al piano neutrale. Per far funzionare il motore basta inserire gli elettromagneti delle due macchine in due circuiti nei quali si abbiano correnti alternative presentanti una discordanza di fase di un quarto di periodo. Per i maggiori modelli il Kennedy propone una disposizione multipolare.
Bastano le sommarie descrizioni sovraesposte per mettere in chiaro i pregi ed i difetti dei motori a campo magnetico rotante.
Un pregio sta nella estrema semplicità della costruzione, e sopratutto nella assenza di qualunque commutatore o collettore. La semplicità del servizio derivante dalla mancanza del collettore, che è l'organo più delicato di tutte le macchine dinamo-elettriche e di tutti gli altri motori elettrici, è tale un vantaggio che basta da solo a spiegare il grande favore col quale i nuovi motori furono salutati dai pratici. Un altro pregio sta nella proprietà che essi, come del resto tutti i motori asincroni, hanno di mettersi spontaneamente in moto; e tale pregio è qui ancora accresciuto dalla circostanza, che il verso della rotazione, il quale per un dato collegamento dei circuiti è determinato e costante, si può invertire, quando occorra, colla più grande facilità. Basta a tal uopo invertire con un semplice commutatore le connessioni di una delle spirali col rispettivo circuito. In tal modo si fa variare di 18o° la differenza di fase fra le due correnti, e si inverte con ciò la rotazione del campo magnetico risultante.
In molti casi, e specialmente quando si tratti di piccoli motori, bastano evidentemente gli esposti pregi a far preferire i motori a campo rotante, non solamente a tutti gli altri motori 'elettrici a corrente alternativa, ma anche agli ordinari motori in corrente continua. Ma se si tratta di motori di considerevole potenza, si presentano anche inconvenienti che, giova qui riassumere. ... Questi inconvenienti si potranno certamente attenuare. Ed il mezzo potrà consistere nell'impiegare per la produzione del campo magnetico rotante non due sole, ma tre o più correnti con fasi diverse. Intanto essi spiegano le difficoltà finora incontrate. Prevedendo le quali, noi nel pubblicare le nostre esperienze, (*) prima che venissero alla luce i brevetti di Tesla, di Kennedy e di altri, abbiamo chiamata in modo speciale l'atten-
(*) Memoria citata. Atti R. Accademia delle Scienze di Torino volume XXIII. Adunanza 18 marzo 1888.
-zione su alcune applicazioni ove le difficoltà suaccennate non esistono. E tali applicazioni appunto ora si vanno facendo con pieno successo; sono le applicazioni alla costruzione di contatori per correnti alternative, come quelli ora notissimi che portano i nomi di Borel, di Schallenberger, di Ferranti, di Blathy, ecc. Un'altra applicazione è quella ora coltivata dal Tesla, quella colla quale si fa servire un motore a campo magnetico rotante come apparecchio ausiliario per la messa in moto di un motore sincrono. Ma in tal caso è questo, il motore sincrono, il motore principale e non v'ha dubbio che per esso è serbato un grandissimo avvenire."
Dalle parole di Galileo Ferraris si comprende come non ci fossero solo lui e Tesla a lavorare su questo tipo di macchine. Il fatto è che la Westinghouse ha preso subito il dominio del mercato.
G. Neidhofer, "Early three-phase power [History]," in IEEE Power and Energy Magazine, vol. 5, no. 5, pp. 88-100, Sept.-Oct. 2007. doi: 10.1109/MPE.2007.904752
"... The reason for this is that the magnetic field of a coil, fed by ac, is alternating in time, but, related
to space, the field remains fixed to the coil axis. Consequently, a single-phase motor does not produce any torque at standstill. What the motors need for selfstarting is a spatially rotating field forming a traveling wave in the airgap. To accomplish this, much intuition and imagination were required. The the most prominent inventors in this field are Galileo Ferraris, Charles Schenk Bradley, Friedrich August Haselwander, Nikola Tesla, Michael Dolivo-Dobrowolsky, and Jonas Wenström.
Galileo Ferraris (1847–1897)
This Italian professor from Turin recognized in 1885 that two coils, arranged perpendicular to each other and fed by two alternating currents of the same amplitude and frequency but with a phase displacement of 1/4 period, produced a steadily revolving magnetic field. A copper cylinder positioned in the center would then be caused to revolve as well. Ferraris demonstrated this effect in a simple model conforming to Figure 1. He made the idea public in March 1888 in a paper and lecture to the Royal Academy of Sciences of Turin titled “Electrodynamic Rotation Produced by Means of Alternating Currents.” The message spread like wildfire but, at the 1889 World Exposition in Paris, France, Ferraris had to recognize that other researchers, Nikola Tesla in particular, had similar ideas."
Abbiamo già spiegato che la questione è andata. Noi si continua a dire che la pubblicazione di Galileo Ferraris è avvenuta PRIMA della richiesta da parte di Tesla del brevetto split-phase.
Ecco che cosa dice un altro articolo.
B. Bowers, "Scanning our past from London: Galileo Ferraris and alternating current," in Proceedings of the IEEE, vol. 89, no. 5, pp. 790-792, May 2001. doi: 10.1109/5.929656
III. A SIGNIFICANT DEVELOPMENT
By 1884, Italy, still a young country having only been united since 1861, wanted its own International Exhibition. This was held at Turin, which had been the first capital of Italy. Ferraris was made President of the Electrical Department of the exhibition. At the exhibition he carried out a practical study, with careful measurements, of the Gaulard and Gibbs transformers that were exhibited. These had been used for supplying the electric lighting on the London Underground, and during the exhibition a pair of transformers was used in a demonstration of electrical transmission over a distance of about 40 km from Turin to Lanzo. The power was low, only a few kilowatts, but the demonstration was a significant development in electrical engineering. At that time little was understood about the theory of transformers, and there were no published studies of their efficiency, so Ferraris’ work attracted considerable interest. The following year he carried out similar studies on the transformers of Zipernowsky and others, which had closed iron cores whereas the Gaulard and Gibbs transformers had an “open” magnetic circuit with the flux path completed through the air.
IV. MOTORS FOR INDUSTRY
At the time of the Turin exhibition electricity was used almost exclusively for lighting, but people were beginning to think about electric motors. The idea that a rotating magnetic field might cause a suitable “rotor” to revolve was not new. Walter Baily, for example, had exhibited in London in 1879 a device in which two sets of electromagnets were switched alternately causing a copper disc to rotate. Ferraris’ transformer studies led him to consider the fact that the primary and secondary currents were out of phase. In the summer of 1885 he conceived the idea that two out-of-phase, but synchronized, currents might be used to produce two magnetic fields that could be combined to produce a rotating field without any need for switching or for moving parts. This idea, which is commonplace to electrical engineers now, was a complete novelty in the 1880s. Ferraris published it in a paper to the Royal Academy of Sciences in Turin in 1888. This was quickly translated into English, and published in the journal Industries, later the same year. At the time Ferraris seems not to have thought that his principle would lead to a motor for industrial purposes, but he did suggest that it could be used as the basis of a meter for alternating current measurements. In 1891, however, he attended the Electrical Congress at Frankfurt where three-phase transmission was demonstrated over a line from Lauffen, more than 100 miles distant. At the Congress Dinner Ferraris was hailed as “the father of three-phase current.”"
Vediamo ora alcune informazioni sull'esposizione del 1884 di Torino.
Come già accennato, Galileo Ferraris aveva organizzato la sezione sull'elettricità dell'Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884 dove c'erano i motori Siemens dinamo-elettrici per correnti continue ed altre a correnti alternate. Per l'esposizione di Torino si era, come già detto, realizzato un elettrodotto da Torino a Lanzo.
Da http://www.comune.torino.it/archiviostorico/mostre/expo_2003/index.html
"L'Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884 fu organizzata per iniziativa di un gruppo di industriali e professionisti membri della Società promotrice dell'industria nazionale (1881). ... In un periodo di grandi trasformazioni economiche, politiche e sociali, l'esposizione fu l'occasione per mettere in scena processi in parte non ancora compiuti, l'unità italiana o il passaggio di Torino da capitale politica a capitale industriale, per promuovere programmi di intervento e affermare le parole d'ordine (laicismo, assistenzialismo, interclassismo) di un linguaggio che in quegli anni accomunava élite locali e nazionali.
Una chiave di lettura privilegiata degli intrecci esistenti tra esposizione, città e nazione era offerta dalle sezioni ove maggiormente convergevano gli interessi delle classi dirigenti e le esigenze sollevate dall'emergere della questione sociale, come la didattica e la previdenza e assistenza pubblica, dai nuclei più fortemente simbolici o intenzionalmente pedagogici, quali il Tempio del Risorgimento e il Borgo medioevale, e dai padiglioni di rappresentanza, come quello della Città di Torino.
Sullo sfondo si collocava un tessuto torinese straordinariamente fitto di temi (l'igiene, l'istruzione professionale, la scienza o l'ingegneria sociale), istituzioni (il Museo industriale, l'Accademia delle scienze o la Società degli Ingegneri e degli Industriali) e protagonisti (Tommaso Villa, Edoardo Daneo o Ulrico Geisser, ma anche Galileo Ferraris, Giacinto Pacchiotti o Carlo Ceppi) centrali nell'interpretazione delle vicende urbane, e non solo, degli ultimi decenni del secolo XIX. "
Abbiamo anche la possibilità di avere i resoconti dell'epoca di questa Esposizione a Torino, dove vediamo che si era anche stabilito un premio in denaro per la miglior innovazione.
http://www.atlanteditorino.it/monografie/esposizioni/Espo1884.pdf
Abbiamo già spiegato che la questione è andata. Noi si continua a dire che la pubblicazione di Galileo Ferraris è avvenuta PRIMA della richiesta da parte di Tesla del brevetto split-phase.
Ecco che cosa dice un altro articolo.
B. Bowers, "Scanning our past from London: Galileo Ferraris and alternating current," in Proceedings of the IEEE, vol. 89, no. 5, pp. 790-792, May 2001. doi: 10.1109/5.929656
III. A SIGNIFICANT DEVELOPMENT
By 1884, Italy, still a young country having only been united since 1861, wanted its own International Exhibition. This was held at Turin, which had been the first capital of Italy. Ferraris was made President of the Electrical Department of the exhibition. At the exhibition he carried out a practical study, with careful measurements, of the Gaulard and Gibbs transformers that were exhibited. These had been used for supplying the electric lighting on the London Underground, and during the exhibition a pair of transformers was used in a demonstration of electrical transmission over a distance of about 40 km from Turin to Lanzo. The power was low, only a few kilowatts, but the demonstration was a significant development in electrical engineering. At that time little was understood about the theory of transformers, and there were no published studies of their efficiency, so Ferraris’ work attracted considerable interest. The following year he carried out similar studies on the transformers of Zipernowsky and others, which had closed iron cores whereas the Gaulard and Gibbs transformers had an “open” magnetic circuit with the flux path completed through the air.
IV. MOTORS FOR INDUSTRY
At the time of the Turin exhibition electricity was used almost exclusively for lighting, but people were beginning to think about electric motors. The idea that a rotating magnetic field might cause a suitable “rotor” to revolve was not new. Walter Baily, for example, had exhibited in London in 1879 a device in which two sets of electromagnets were switched alternately causing a copper disc to rotate. Ferraris’ transformer studies led him to consider the fact that the primary and secondary currents were out of phase. In the summer of 1885 he conceived the idea that two out-of-phase, but synchronized, currents might be used to produce two magnetic fields that could be combined to produce a rotating field without any need for switching or for moving parts. This idea, which is commonplace to electrical engineers now, was a complete novelty in the 1880s. Ferraris published it in a paper to the Royal Academy of Sciences in Turin in 1888. This was quickly translated into English, and published in the journal Industries, later the same year. At the time Ferraris seems not to have thought that his principle would lead to a motor for industrial purposes, but he did suggest that it could be used as the basis of a meter for alternating current measurements. In 1891, however, he attended the Electrical Congress at Frankfurt where three-phase transmission was demonstrated over a line from Lauffen, more than 100 miles distant. At the Congress Dinner Ferraris was hailed as “the father of three-phase current.”"
Vediamo ora alcune informazioni sull'esposizione del 1884 di Torino.
Come già accennato, Galileo Ferraris aveva organizzato la sezione sull'elettricità dell'Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884 dove c'erano i motori Siemens dinamo-elettrici per correnti continue ed altre a correnti alternate. Per l'esposizione di Torino si era, come già detto, realizzato un elettrodotto da Torino a Lanzo.
Da http://www.comune.torino.it/archiviostorico/mostre/expo_2003/index.html
"L'Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884 fu organizzata per iniziativa di un gruppo di industriali e professionisti membri della Società promotrice dell'industria nazionale (1881). ... In un periodo di grandi trasformazioni economiche, politiche e sociali, l'esposizione fu l'occasione per mettere in scena processi in parte non ancora compiuti, l'unità italiana o il passaggio di Torino da capitale politica a capitale industriale, per promuovere programmi di intervento e affermare le parole d'ordine (laicismo, assistenzialismo, interclassismo) di un linguaggio che in quegli anni accomunava élite locali e nazionali.
Una chiave di lettura privilegiata degli intrecci esistenti tra esposizione, città e nazione era offerta dalle sezioni ove maggiormente convergevano gli interessi delle classi dirigenti e le esigenze sollevate dall'emergere della questione sociale, come la didattica e la previdenza e assistenza pubblica, dai nuclei più fortemente simbolici o intenzionalmente pedagogici, quali il Tempio del Risorgimento e il Borgo medioevale, e dai padiglioni di rappresentanza, come quello della Città di Torino.
Sullo sfondo si collocava un tessuto torinese straordinariamente fitto di temi (l'igiene, l'istruzione professionale, la scienza o l'ingegneria sociale), istituzioni (il Museo industriale, l'Accademia delle scienze o la Società degli Ingegneri e degli Industriali) e protagonisti (Tommaso Villa, Edoardo Daneo o Ulrico Geisser, ma anche Galileo Ferraris, Giacinto Pacchiotti o Carlo Ceppi) centrali nell'interpretazione delle vicende urbane, e non solo, degli ultimi decenni del secolo XIX. "
Abbiamo anche la possibilità di avere i resoconti dell'epoca di questa Esposizione a Torino, dove vediamo che si era anche stabilito un premio in denaro per la miglior innovazione.
http://www.atlanteditorino.it/monografie/esposizioni/Espo1884.pdf
"È istituito un premio di lire l0,000 da conferirsi a colui che presenterà nella sezione di elettricità dell'Esposizione generale in Torino una invenzione, od un complesso di apparecchi, donde si avvantaggi notabilmente la soluzione pratica dei problemi che si connettono con le applicazioni industriali della elettricità alla trasmissione del lavoro meccanico a distanza, alla illuminazione ed alla metallurgia. Si avranno in considerazione soltanto le invenzioni rappresentate alla Esposizione da apparecchi sui quali si possano eseguire esperienze pratiche sicure. Potranno concorrere al premio anche gli espositori stranieri. ... Come si vede, il Governo del Re ha voluto e giustamente, tenere in gran conto le applicazioni industriali della elettricità. In brevissimo spazio di tempo, cioè dal 1881 in poi, ebbero luogo mostre elettro-tecniche a Parigi, a Londra, a Monaco e a Vienna; e i frutti delle medesime possono mettersi a paragone di quelli di ogni Esposizione universale. Se v' ha paese (osservava il ministro Berti nella sua relazione) che questa meravigliosa ricerca di nuove applicazioni scientifiche debba vigilare e secondare, esso è certamente l' Italia, alla quale preme in sommo grado di sostituire, con nuovi mezzi, al carbon fossile che oggi acquista dall'estero per la illuminazione e la metallurgia, l'inesauribile forza motrice dei suoi torrenti e delle sue cascate.
Epperò nell' Esposizione generale di Torino l'elettricità e lo sue applicazioni hanno un posto adeguato. Dopo essersi assegnata alle medesime una sezione speciale, affinchè la mostra riesca, quanto più è possibile efficace e compiuta, ai produttori di tutti i paesi si sono lasciate aperte le porte di quella sezione.
Gli sperimenti che si eseguiranno a Torino potranno utilmente concorrere alla soluzione dei problemi risguardanti le grandi applicazioni elettro-tecniche: il Governo ha voluto saggiamente promuovere tali esperimenti offrendo a quello studioso e a quel fabbricante che presenti un' invenzione od un complesso di apparecchi costituente un progresso notevole e sicuro, un premio che compensi, almeno in parte, le spese sostenute. Il premio di 10,000 lire è stabilito per le invenzioni relative .al trasporto della energia meccanica a distanza, alla illuminazione, alla. metallurgia; e vi possono concorrere gli espositori stranieri come i nazionali.
Nello stabilire i premi non sono state dimenticate le classi operaie: nel citato elenco vedi assegnati dei premi per le invenzioni e le scoperte che hanno per iscopo di tutelare la vita e la salute degli operai impiegati nelle industrie; e altri premi per gli stabilimenti dove furono introdotte le innovazioni suggerite dalla scienza e dall' arte a. fine di rendere salubri le officine ed allontanare i pericoli ai quali gli operai trovansi esposti. Ci sono infine delle medaglie per la personale cooperazione degli operai. "
Sempre dal summenzionato link
"Poichè parlo di macchine, accenno agli istrumenti di precisione inviati dal Tecnomasio milanese; sono degni di nota in particolar modo i teodoliti, i catetometri e alcune bilancie, - A un passo dalla galleria ove stanno gli apparecchi del professore Bernardi e del Tecnomasio, sorge quella grandiosa
destinata alla mostra internazionale d'elettricità. - Qui si lavora con attività, febbrile per ordinare, per disporre, per installare macchine appena giunte, per estrarne altre dalle casse, per unire i pezzi di uno
stesso apparecchio. - La galleria, delle applicazioni elettriche, non è, per conseguenza, aperta al pubblico; e non lo sarà prima della fine di maggio. - Accoglierà in tutto circa duecento espositori. - Delle case estere occupano il maggior spazio: Siemens e Halske di Berlino, la società Edison, che si presenta per cura della Società generale Italiana Elettricità d'elettricità sistema Edison, che ha sede in Milano, Sautter Lemonnier, ecc. Fra gli apparecchi del Siemens figureranno macchine dinamo-elettriche per correnti continue ed altre a correnti alternate. La società Edison manda tutti i tipi delle dinamo, eccettuato il tipo gigante che funziona nell' officina di Santa Radegonda a Milano - Il Tecnomasio milanese espone, tra altro, la macchina Gramme coll'armatura Cabella. - Poco lungi dagli accumulatori e dalle pile secondarie del Planté di Parigi, figurerà la prima macchina dinamo elettrica inventata dal nostro Pacinotti."
http://www.museoferraris.it/index.php/gferraris/
"La teoria del Trasformatore
Per iniziativa di Ferraris all’Esposizione Generale Italiana di Torino nel 1884 viene aggiunta una sezione elettrica ed organizza, tra Torino e Lanzo, la prima dimostrazione pubblica al mondo di trasmissione a distanza di energia elettrica in corrente alternata ad alta tensione, seguendo il principio che è tuttora adottato: un elettrodotto con tensione di 2 kV, frequenza di 133 Hz, lungo 40 km e con una potenza di 20 kW. Il generatore di corrente alternata viene posto a Torino all’esposizione ed alimenta alcune lampade nella stazione ferroviaria di Lanzo. Per essa vengono utilizzati i “generatori secondari” che Lucien Gaulard e John Dixon Gibbs avevano costruito per l’illuminazione delle gallerie della metropolitana londinese (cioè i primi trasformatori per corrente alternata). Nella memoria “Ricerche teoriche e sperimentali sul generatore secondario Gaulard e Gibbs” del 1885 e in quella successiva "Sulle differenze di fase delle correnti, sul ritardo dell'induzione e sulla dissipazione di energia nei trasformatori" del 1887, avvalendosi della teoria di Maxwell, mette a punto il modello matematico che ancora oggi si utilizza per il trasformatore, formalizzando anche il bilancio energetico di tale macchina. A distanza di oltre un secolo, la teoria spiegata nelle facoltà di ingegneria di tutto il mondo è ancora quella illustrata per la prima volta da Ferraris nel Politecnico di Torino e pubblicata nelle sue memorie.
Epperò nell' Esposizione generale di Torino l'elettricità e lo sue applicazioni hanno un posto adeguato. Dopo essersi assegnata alle medesime una sezione speciale, affinchè la mostra riesca, quanto più è possibile efficace e compiuta, ai produttori di tutti i paesi si sono lasciate aperte le porte di quella sezione.
Gli sperimenti che si eseguiranno a Torino potranno utilmente concorrere alla soluzione dei problemi risguardanti le grandi applicazioni elettro-tecniche: il Governo ha voluto saggiamente promuovere tali esperimenti offrendo a quello studioso e a quel fabbricante che presenti un' invenzione od un complesso di apparecchi costituente un progresso notevole e sicuro, un premio che compensi, almeno in parte, le spese sostenute. Il premio di 10,000 lire è stabilito per le invenzioni relative .al trasporto della energia meccanica a distanza, alla illuminazione, alla. metallurgia; e vi possono concorrere gli espositori stranieri come i nazionali.
Nello stabilire i premi non sono state dimenticate le classi operaie: nel citato elenco vedi assegnati dei premi per le invenzioni e le scoperte che hanno per iscopo di tutelare la vita e la salute degli operai impiegati nelle industrie; e altri premi per gli stabilimenti dove furono introdotte le innovazioni suggerite dalla scienza e dall' arte a. fine di rendere salubri le officine ed allontanare i pericoli ai quali gli operai trovansi esposti. Ci sono infine delle medaglie per la personale cooperazione degli operai. "
Sempre dal summenzionato link
"Poichè parlo di macchine, accenno agli istrumenti di precisione inviati dal Tecnomasio milanese; sono degni di nota in particolar modo i teodoliti, i catetometri e alcune bilancie, - A un passo dalla galleria ove stanno gli apparecchi del professore Bernardi e del Tecnomasio, sorge quella grandiosa
destinata alla mostra internazionale d'elettricità. - Qui si lavora con attività, febbrile per ordinare, per disporre, per installare macchine appena giunte, per estrarne altre dalle casse, per unire i pezzi di uno
stesso apparecchio. - La galleria, delle applicazioni elettriche, non è, per conseguenza, aperta al pubblico; e non lo sarà prima della fine di maggio. - Accoglierà in tutto circa duecento espositori. - Delle case estere occupano il maggior spazio: Siemens e Halske di Berlino, la società Edison, che si presenta per cura della Società generale Italiana Elettricità d'elettricità sistema Edison, che ha sede in Milano, Sautter Lemonnier, ecc. Fra gli apparecchi del Siemens figureranno macchine dinamo-elettriche per correnti continue ed altre a correnti alternate. La società Edison manda tutti i tipi delle dinamo, eccettuato il tipo gigante che funziona nell' officina di Santa Radegonda a Milano - Il Tecnomasio milanese espone, tra altro, la macchina Gramme coll'armatura Cabella. - Poco lungi dagli accumulatori e dalle pile secondarie del Planté di Parigi, figurerà la prima macchina dinamo elettrica inventata dal nostro Pacinotti."
http://www.museoferraris.it/index.php/gferraris/
"La teoria del Trasformatore
Per iniziativa di Ferraris all’Esposizione Generale Italiana di Torino nel 1884 viene aggiunta una sezione elettrica ed organizza, tra Torino e Lanzo, la prima dimostrazione pubblica al mondo di trasmissione a distanza di energia elettrica in corrente alternata ad alta tensione, seguendo il principio che è tuttora adottato: un elettrodotto con tensione di 2 kV, frequenza di 133 Hz, lungo 40 km e con una potenza di 20 kW. Il generatore di corrente alternata viene posto a Torino all’esposizione ed alimenta alcune lampade nella stazione ferroviaria di Lanzo. Per essa vengono utilizzati i “generatori secondari” che Lucien Gaulard e John Dixon Gibbs avevano costruito per l’illuminazione delle gallerie della metropolitana londinese (cioè i primi trasformatori per corrente alternata). Nella memoria “Ricerche teoriche e sperimentali sul generatore secondario Gaulard e Gibbs” del 1885 e in quella successiva "Sulle differenze di fase delle correnti, sul ritardo dell'induzione e sulla dissipazione di energia nei trasformatori" del 1887, avvalendosi della teoria di Maxwell, mette a punto il modello matematico che ancora oggi si utilizza per il trasformatore, formalizzando anche il bilancio energetico di tale macchina. A distanza di oltre un secolo, la teoria spiegata nelle facoltà di ingegneria di tutto il mondo è ancora quella illustrata per la prima volta da Ferraris nel Politecnico di Torino e pubblicata nelle sue memorie.
Una sera camminando per Torino, osservando la successione dei portici di via Cernaia, Galileo ha una intuizione che lo porterà a realizzare il campo magnetico rotante: il meraviglioso giocattolo che gira. Egli capisce la risultante vettoriale di due campi magnetici alternati e sfasati tra loro posti su piani diversi: un campo magnetico rotante capace di mettere in rotazione un corpo metallico, grazie all’azione delle forze elettrodinamiche fra il campo magnetico rotante e le correnti indotte nel corpo metallico stesso. Al contempo intuisce che la differenza di fase necessaria può essere ottenuta tramite un trasformatore.
Mette così all’opera Clerici, il suo tecnico di laboratorio, per realizzare il primo modellino.
Nell’autunno del 1885 dimostra sperimentalmente in pubblico il risultato dei suoi primi studi tramite un prototipo costituito da due bobine fisse, tra loro perpendicolari, percorse da correnti sfasate ottenute tramite l’avvolgimento primario e l’avvolgimento secondario di un trasformatore di Gaulard. Un cilindretto di rame, sospeso nel campo magnetico rotante generato dalle bobine, si mette in movimento. Scrive un presente: “Il cilindretto si pose a girare, dapprima lentamente, poi rapidamente. Il motore a corrente alternata era scoperto!”. Con la solita bonaria ironia Ferraris battezza il congegno che usa il campo magnetico rotante creato dalla corrente alternata: “il mio giocattolo”. ... Tra il 1885 ed il 1886 Ferraris realizza quattro modelli di motore a campo magnetico rotante, costruiti da Clerici. A marzo 1888 pubblica “Rotazioni elettrodinamiche prodotte per mezzo di correnti alternate” e a maggio-giugno del 1888 Ferraris riceve un premio di 1000 dollari dalla società americana Whestinghouse dopo che questa ha cercato inutilmente di acquistare il brevetto del motore a corrente alternata per poterlo utilizzare liberamente."
Nell’agosto 1893 partecipa come vicepresidente al Congresso degli Elettricisti di Chicago, invitato dall’industriale Thomas Alva Edison e viene accompagnato dal suo assistente Camillo Olivetti, da Guido Grassi e da Luigi Lombardi. Ferraris contribuisce alle definizioni delle unità di misura elettriche: le note definizioni di joule, watt ed henry vengono adottate proprio su proposta di Ferraris.
Concludo con quanto disse Giancarlo Vallauri, in un'orazione pronunziata il 29 settembre 1935 XIII, nel Teatro Regio di Torino. Vallauri è stato vice presidente della R. Accademia d'Italia, presidente del Reparto per le Costruzioni elettriche nel Comitato per l'Ingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
"Riguardo alla scoperta del campo rotante, ed anche riguardo agli studi sui trasformatori, si sono poste e agitate questioni di priorità. Sarebbe facile ricordarle e metterle ancora una volta in termini precisi, mostrando quanto può esservi stato di eccessivo in talune affermazioni. Ma vogliamo pensare, che il primo a dolersene e a rifuggirne sia lo spirito del nostro.
Forse egli ci ripeterebbe una frase, suggeritagli da certe frettolose previsioni sull'avvenire dei nuovi ritrovati. « Pare a me — sono sue parole — che queste questioni siano adesso, non solo oziose, ma indecorose». Nel lavoro scientifico, non meno che sul campo di battaglia, v'è gloria per tutti. Un nazionalismo scientifico troppo ombroso parziale e polemico non compensa, con quel poco di infatuazione, che può produrre in taluni all'interno, la riprovazione che suscita ovunque nell'animo dei migliori. Non v'è bisogno di insinuare, che l'autore dei primi brevetti, riferentisi in qualche modo e più o meno chiaramente al motore a induzione (che vive ancor oggi e con cui il nostro si incontrò e si intrattenne cortesemente a Chicago nel 1893) avesse avuto sentore delle esperienze, cui ospiti e visitatori del laboratorio di Torino avevano assistito. Le due mentalità appariscono all'attento studioso tanto diverse e la genesi del ritrovato si sviluppa manifestamente nei due per vie tanto dissimili, che può senz'altro ammettersi piena indipendenza tra l'opera loro, anche se distanziata nel tempo a tutto vantaggio del nostro.
Non per questo è meno vero, che la comparsa della macchina a induzione ha segnato un momento decisivo per lo sviluppo dell'elettrotecnica, ha promosso l'avvento delle grandi linee di trasporto e delle reti di distribuzione polifasi, ha improntato di sè tutti gli aspetti dell'industria elettrica e quindi anche di ogni altra attività industriale nella fase di progresso e di sviluppo, cui tuttora partecipiamo. Nè è meno incontrovertibilmente vero, che la macchina a induzione è basata sul campo rotante e che la scoperta di questo è stata compiuta a Torino, giusto mezzo secolo fa, in quella sera d'estate."
___________________________________
APPENDICE
Ho trovato il catalogo delle macchine in Esposizione a Torino nel 1884.
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/233/files/assets/common/downloads/publication.pdf
Tra cui
NIGRA GIUSEPPE. Torino .
Macchina dinamo-elettrica del sistema Brush con lampade ad incandescenza tipo Victoria.
SOCIETÀ ANONIMA ITALIANA DI MINIERE DI RAME E DI ELETTROMETALLURGIA,
Genova .
Una macchina dinamo-elettrica sistema Siemens ed Halscke. Forza elettro-motrice 5 volt - Intensità della corrente 150 ampère se la resistenza del circuito esterno è di 0.04 ohm. - Forza in cavalli vapore
consumata 1,5.
ANTONIO PACINOTTI, Pisa
a) Piccola macchina elettro-magnetica con elettro-calamita fissa munita di armature influenzanti ed elettro-calamita trasversale girevole ad anello e sperimentata nel 1860 per la produzione del lavoro meccanico e per la produzione della corrente indotta continua.
b) Macchina elettro-motrice con elettro -calamita trasversale ad anello.
c) Macchina elettro-motrice con elettro -calamita trasversale a gomitolo; costruita nel 1873.
à) Macchinetta elettro-motrice con volano elettro -dinamico in rame, girevole fra i poli opposti di due elettro -calamite fisse; costruita nel 1875.
e) Macchina elettro-motrice con volano elettro-magnetico e costruita nel 1878.
Ing. MARIANO PIERUCCI, Pisa.
Interruttore galvanico per lo studio del periodo variabile delle correnti elettriche;
Apparecchio composto di pendoli che dà la curva rappresentante la legge delle oscillazioni pendolari e le così dette figure del Lissajous;
Apparecchio per lo studio del potenziale in un disco molante in presenza di un magnete;
Macchina elettromagnetica motrice.
Ing. RIVOLTA e COMP. Milano. Due macchine dinamo -elettriche per lampade ad incandescenza. Forza elettro-motrice 100 colt, intensità 25 ampère - N. 60 lampade ad incandescenza.
Tre anni prima c'era stata l'Expo Universale di Parigi. Concludiamo con una descrizione di questa Esposizione.
Reminiscences of the Universal Exposition of Electricity in Paris, 1881.
Bv Prof. Henry S. Carhart.
The Paris exposition of electricity in 1881 was notable for many things. The first international Electrical Congress was held in connection with it, and this congress stands out in the history of electricity both on account of the eminence of its members and the results of their deliberations. It will be recalled that the theoretical definitions of the ohm and the volt were confirmed by this congress, and that it added the ampere, the coulomb and the farad. These units went into immediate use, and the International Committee charged with the determination of the length of the thread of mercury one square millimetre in cross section and at a temperature of zero degrees Centigrade, which should represent in material form the resistance of the ohm, iinmediately began its work.
The personnel of the congress, which was composed of official delegates assembled under the auspices of the French Government, was no less notable than the work done. It included many names
which stand forth with great prominence in the annals of electricity. There were Clausius, Helmholtz, Hittorf, Kirchhoff, Siemens and Wiedemann, of Germany; Ayrton, Latimer Clark, Crookes, Dewar, Hopkinson, Preece, Rayleigh, Kelvin and Tait, of Great Britain; Becquerel, Cornu, Fizeau, Bouty, Joubert, Lippman, Mascart, Plante and Violle, of France; Rowland, of America, and Ferraris, of Italy.
Alas ! How many of these have since died.
The Paris Exposition of 1881 was notable also for its exhibits.
It was the period of the inauguration of great electrical industries.
One recalls first, perhaps, the exhibits in incandescent electric lighting. The Edison "system" was there, of course. "Jumbo" and all. Who had the temerity to predict at that time that in little more than
twenty years we should see grow out of this as one of the chief contributing streams the present General Electric Company. When one compares the Edison "Jumbo" generator of the Paris exhibition with the direct-connected generators of the present, of 5,000-kw capacity and upwards, he is impressed with the rapidity of the evolution that has taken place, not only in size, but still more in scientific and technical development. ... Such an exhibition has a large value in the dissemination of new ideas. The seeds of invention are there thrown to the winds and are carried to the four corners of the earth. The Paris electrical exhibition was the beginning of the new era. both in the science of electrical measurements and in the technical applications of electricity. We look back to it as the day of small things electrical, but it was in reality the day of large and brilliant ideas.
Pag. 464 ELECTRICAL WORLD and ENGINEER.
https://archive.org/stream/electricalworld43newy/electricalworld43newy_djvu.txt
Concludo con quanto disse Giancarlo Vallauri, in un'orazione pronunziata il 29 settembre 1935 XIII, nel Teatro Regio di Torino. Vallauri è stato vice presidente della R. Accademia d'Italia, presidente del Reparto per le Costruzioni elettriche nel Comitato per l'Ingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
"Riguardo alla scoperta del campo rotante, ed anche riguardo agli studi sui trasformatori, si sono poste e agitate questioni di priorità. Sarebbe facile ricordarle e metterle ancora una volta in termini precisi, mostrando quanto può esservi stato di eccessivo in talune affermazioni. Ma vogliamo pensare, che il primo a dolersene e a rifuggirne sia lo spirito del nostro.
Forse egli ci ripeterebbe una frase, suggeritagli da certe frettolose previsioni sull'avvenire dei nuovi ritrovati. « Pare a me — sono sue parole — che queste questioni siano adesso, non solo oziose, ma indecorose». Nel lavoro scientifico, non meno che sul campo di battaglia, v'è gloria per tutti. Un nazionalismo scientifico troppo ombroso parziale e polemico non compensa, con quel poco di infatuazione, che può produrre in taluni all'interno, la riprovazione che suscita ovunque nell'animo dei migliori. Non v'è bisogno di insinuare, che l'autore dei primi brevetti, riferentisi in qualche modo e più o meno chiaramente al motore a induzione (che vive ancor oggi e con cui il nostro si incontrò e si intrattenne cortesemente a Chicago nel 1893) avesse avuto sentore delle esperienze, cui ospiti e visitatori del laboratorio di Torino avevano assistito. Le due mentalità appariscono all'attento studioso tanto diverse e la genesi del ritrovato si sviluppa manifestamente nei due per vie tanto dissimili, che può senz'altro ammettersi piena indipendenza tra l'opera loro, anche se distanziata nel tempo a tutto vantaggio del nostro.
Non per questo è meno vero, che la comparsa della macchina a induzione ha segnato un momento decisivo per lo sviluppo dell'elettrotecnica, ha promosso l'avvento delle grandi linee di trasporto e delle reti di distribuzione polifasi, ha improntato di sè tutti gli aspetti dell'industria elettrica e quindi anche di ogni altra attività industriale nella fase di progresso e di sviluppo, cui tuttora partecipiamo. Nè è meno incontrovertibilmente vero, che la macchina a induzione è basata sul campo rotante e che la scoperta di questo è stata compiuta a Torino, giusto mezzo secolo fa, in quella sera d'estate."
___________________________________
APPENDICE
Ho trovato il catalogo delle macchine in Esposizione a Torino nel 1884.
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/233/files/assets/common/downloads/publication.pdf
Tra cui
NIGRA GIUSEPPE. Torino .
Macchina dinamo-elettrica del sistema Brush con lampade ad incandescenza tipo Victoria.
SOCIETÀ ANONIMA ITALIANA DI MINIERE DI RAME E DI ELETTROMETALLURGIA,
Genova .
Una macchina dinamo-elettrica sistema Siemens ed Halscke. Forza elettro-motrice 5 volt - Intensità della corrente 150 ampère se la resistenza del circuito esterno è di 0.04 ohm. - Forza in cavalli vapore
consumata 1,5.
ANTONIO PACINOTTI, Pisa
a) Piccola macchina elettro-magnetica con elettro-calamita fissa munita di armature influenzanti ed elettro-calamita trasversale girevole ad anello e sperimentata nel 1860 per la produzione del lavoro meccanico e per la produzione della corrente indotta continua.
b) Macchina elettro-motrice con elettro -calamita trasversale ad anello.
c) Macchina elettro-motrice con elettro -calamita trasversale a gomitolo; costruita nel 1873.
à) Macchinetta elettro-motrice con volano elettro -dinamico in rame, girevole fra i poli opposti di due elettro -calamite fisse; costruita nel 1875.
e) Macchina elettro-motrice con volano elettro-magnetico e costruita nel 1878.
Ing. MARIANO PIERUCCI, Pisa.
Interruttore galvanico per lo studio del periodo variabile delle correnti elettriche;
Apparecchio composto di pendoli che dà la curva rappresentante la legge delle oscillazioni pendolari e le così dette figure del Lissajous;
Apparecchio per lo studio del potenziale in un disco molante in presenza di un magnete;
Macchina elettromagnetica motrice.
Ing. RIVOLTA e COMP. Milano. Due macchine dinamo -elettriche per lampade ad incandescenza. Forza elettro-motrice 100 colt, intensità 25 ampère - N. 60 lampade ad incandescenza.
Tre anni prima c'era stata l'Expo Universale di Parigi. Concludiamo con una descrizione di questa Esposizione.
Reminiscences of the Universal Exposition of Electricity in Paris, 1881.
Bv Prof. Henry S. Carhart.
The Paris exposition of electricity in 1881 was notable for many things. The first international Electrical Congress was held in connection with it, and this congress stands out in the history of electricity both on account of the eminence of its members and the results of their deliberations. It will be recalled that the theoretical definitions of the ohm and the volt were confirmed by this congress, and that it added the ampere, the coulomb and the farad. These units went into immediate use, and the International Committee charged with the determination of the length of the thread of mercury one square millimetre in cross section and at a temperature of zero degrees Centigrade, which should represent in material form the resistance of the ohm, iinmediately began its work.
The personnel of the congress, which was composed of official delegates assembled under the auspices of the French Government, was no less notable than the work done. It included many names
which stand forth with great prominence in the annals of electricity. There were Clausius, Helmholtz, Hittorf, Kirchhoff, Siemens and Wiedemann, of Germany; Ayrton, Latimer Clark, Crookes, Dewar, Hopkinson, Preece, Rayleigh, Kelvin and Tait, of Great Britain; Becquerel, Cornu, Fizeau, Bouty, Joubert, Lippman, Mascart, Plante and Violle, of France; Rowland, of America, and Ferraris, of Italy.
Alas ! How many of these have since died.
The Paris Exposition of 1881 was notable also for its exhibits.
It was the period of the inauguration of great electrical industries.
One recalls first, perhaps, the exhibits in incandescent electric lighting. The Edison "system" was there, of course. "Jumbo" and all. Who had the temerity to predict at that time that in little more than
twenty years we should see grow out of this as one of the chief contributing streams the present General Electric Company. When one compares the Edison "Jumbo" generator of the Paris exhibition with the direct-connected generators of the present, of 5,000-kw capacity and upwards, he is impressed with the rapidity of the evolution that has taken place, not only in size, but still more in scientific and technical development. ... Such an exhibition has a large value in the dissemination of new ideas. The seeds of invention are there thrown to the winds and are carried to the four corners of the earth. The Paris electrical exhibition was the beginning of the new era. both in the science of electrical measurements and in the technical applications of electricity. We look back to it as the day of small things electrical, but it was in reality the day of large and brilliant ideas.
Pag. 464 ELECTRICAL WORLD and ENGINEER.
https://archive.org/stream/electricalworld43newy/electricalworld43newy_djvu.txt
Ghiaccio e pattini!
Anche per il Natale 2018/2019 a Torino, Piazza Solferino ospiterà la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Si potrà pattinare dal 24 novembre 2018 al 6 gennaio 2019 su questa pista temporanea installata per le festività natalizie.
Pieter Bruegel
Winter Landscape with (Skaters and) a Bird Trap (1565).