Manomissione
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Con il termine manomissione (manumissio) si indica in diritto romano l'atto con cui il proprietario libera un servo dalla schiavitù. All'interno della disciplina giuridica romana classica erano conosciute tre forme di manomissione: la manumissio vindicta, la manumissio testamento e la manumissio censu. Queste tre manumissiones si caratterizzano poiché, oltre alla libertà, consentono al servo di acquistare simultaneamente anche la cittadinanza romana, e sono dette manomissioni civili.
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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino
Saturday, October 13, 2018
Friday, October 5, 2018
Pompei: la casa del giardino incantato
(ANSA) - ROMA, 5 OTT - Un grande larario vegliato da beneauguranti serpenti, un pavone che fa capolino nel verde, fiere dorate che si battono contro un cinghiale nero come i mali del mondo. E poi ancora cieli baluginanti di cinguettanti uccellini, un pozzo, una vasca colorata, il ritratto di un uomo-cane. Visitato in esclusiva dall'ANSA, eccolo l'ultimo tesoro di Pompei: un giardino incantato, "una stanza meravigliosa ed enigmatica da studiare a fondo", spiega il direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna.
Vedi: https://www.msn.com/it-it/notizie/foto/a-pompei-riemerge-la-casa-del-giardino-incantato/ar-BBNYiKN?li=BBqg6Qc&ocid=wispr#image=BBNYiKN_1|8
Vedi: https://www.msn.com/it-it/notizie/foto/a-pompei-riemerge-la-casa-del-giardino-incantato/ar-BBNYiKN?li=BBqg6Qc&ocid=wispr#image=BBNYiKN_1|8
Bernoulli Numbers: from Ada Lovelace to the Debye Functions
Bernoulli Numbers: from Ada Lovelace to the Debye Functions: Jacob Bernoulli owes his fame for the numerous contributions to calculus and for his discoveries in the field of probability. Here we will discuss one of his contributions to the theory of numbers, the Bernoulli numbers. They were proposed as a case study by Ada Lovelace in her analysis of Menabrea's report on Babbage Analytical Engine. It is probable that it was this Lovelace's work, that inspired Hans Thirring in using the Bernoulli numbers in the calculus of the Debye functions.
Thursday, October 4, 2018
quid est veritas?
quid est veritas? – Domanda rivolta da Pilato a Gesù (Giovanni 18, 38), che gli aveva detto: ad hoc veni in mundum, ut testimonium perhibeam veritati; omnis qui est ex veritate audit meam vocem «per questo sono venuto al mondo, per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce». Si ripete talvolta per sottolineare la difficoltà di determinare in che cosa consista oggettivamente la verità: sì, tu dici che sei alla ricerca della verità: ma «quid est veritas?».
http://www.treccani.it/vocabolario/quid-est-veritas/
http://www.treccani.it/vocabolario/quid-est-veritas/
San Francesco
San Francesco (G. Salvatori)
Parlava alle cicale, predicava agli uccelli,
e l'albero e l'arbusto erano suoi fratelli.
A la Vergine Santa, con l'anima amorosa :
volgendo la preghiera dicea: «Mistica rosa»,
poi levava la voce in gloria del Signore;
dove posava il piede, ivi nasceva un fiore.
Le agnelle al suo passar accorrevano liete,
le tortore selvagge rendeva mansuete,
ai lupi furiosi donava la dolcezza:
tanta virtù gentile avea nella carezza!
Amava con l'esempio ornare le parole,
e gli umili diceva simili alle viole,
chè germoglian fra' l verde modeste ed ignorate
ma d'un sottile aroma nel calice beate;
Il Santo aveva lacrime per tutte le sventure,
lieto benediceva tutte le creature:
aveva l'anima pura come il fiore del giglio,
la carità splendeva soave nel suo ciglio:
la carità che i poveri e i dolenti consola;
come una fonte limpida era la sua parola.
4 ottobre, San Francesco, Patrono d'Italia
e gli umili diceva simili alle viole,
chè germoglian fra' l verde modeste ed ignorate
ma d'un sottile aroma nel calice beate;
Il Santo aveva lacrime per tutte le sventure,
lieto benediceva tutte le creature:
aveva l'anima pura come il fiore del giglio,
la carità splendeva soave nel suo ciglio:
la carità che i poveri e i dolenti consola;
come una fonte limpida era la sua parola.
4 ottobre, San Francesco, Patrono d'Italia
Saturday, September 29, 2018
Morphing Giulio Cesare: da Aquinum a Pantelleria
La testa di Cesare (a sinistra) è stata trovata ad Aquinum. L'eccezionale scoperta è dovuta agli archeologi diretti da Giuseppe Ceraudo, dell’Università del Salento. A destra c'è il volto del Cesare di Pantelleria sovrapposto alla testa di Aquinum.
Morphing Giulio Cesare: da Aquinum a Tusculum
Thursday, September 27, 2018
La stirps non è la razza
Da Vocabolario di Latino
https://www.dizionario-latino.com/dizionario-latino-italiano.php?lemma=STIRPS100
https://www.dizionario-latino.com/dizionario-latino-italiano.php?lemma=STIRPS100
stirps
1 botanica: radice, tronco, parte inferiore dell'albero
2 botanica: gemma, getto, germoglio
3 arbusto, cespuglio, pianta
4 radice del capello
5 (in senso figurato) lignaggio, stirpe
6 (in senso figurato) progenie, posteri
7 (in senso figurato) principio, origine
Quindi: la stirps non è la "razza" nel senso moderno. Anche nel mio vocabolario - Castiglioni/Mariotti, non è proprio recente - non lo trovo come significato. In ogni caso, come dice Treccani, nella discussione del termine Italiano "stirpe", "la sinonimia con razza, non com. e propria del linguaggio pop., è considerata errata perché confonde in maniera indistinta i caratteri culturali e linguistici con quelli fisiologici".
Invece, nel https://en.wiktionary.org/wiki/stirps#Latin trovo
stirps f (genitive stirpis); third declension
rootstock; the lowest part of the trunk of a plant, including the roots.
a plant, shrub, shoot, sprout
(of people) lineage, race, family, stock
scion, offspring, progeny
source, origin, cause
Ah! Guarda Guarda. Ecco che salta fuori come significato.
Leggete allora questo:
Da Antiquitates Romanae
"La discriminazione razziale era ed è tuttora all’ordine del giorno nella nostra società. Tuttavia i mass media e il “senso” dell’uomo comune danno come per scontato e ovvio farlo risalire proprio all’impero romano. Basta vedere le ultime pellicole di Hollywood come Pompei. Noi rifiutiamo categoricamente questa visione americana dell’imperialismo e insistiamo sul difetto di molti a voler leggere con occhi contemporanei una società che non prevedeva termini come “razza”, “razzismo”, “etnocentrismo”. Parte di questo problema è sicuramente legato alla necessità della società odierna di riflettersi soprattutto nella storia contemporanea, quella più studiata nelle scuole e di riferimento per il mondo giornalistico. Questo “limite cronologico” contribuisce ad interpretare i fatti e le questioni sociali secondo binari novecenteschi, alimentando un circolo vizioso che vede il mondo greco patria della democrazia moderna e della libertà/mondo romano impero galattico dei Sith. Sradicare questa concezione è difficile per molti, perciò non ditegli quanti schiavi utilizzavano gli Ateniesi nelle miniere del Laurio."
Giuseppe Giordano, 18 luglio 2014, Antiquitates Romanae
Il Giulio Cesare di Mantegna
I Trionfi di Cesare, Mantegna, Dettaglio.
I Trionfi di Cesare (per esteso i Trionfi di Cesare in Gallia, come riporta un'insegna nella seconda tela) sono una serie di nove tele dipinte da Andrea Mantegna tra il 1485 circa e il 1505, conservate nel Palazzo del bagno di Hampton Court a Londra. Si tratta del primo e più riuscito tentativo di ricreare la pittura trionfale dell'Antica Roma.
«In questa opera si vede con ordine bellissimo [...] i profumi, gl'incensi, i sacrifizii, i sacerdoti, i tori pel sacrificio coronati e prigioni, le prede fatte da' soldati, l'ordinanza delle squadre, i liofanti, le spoglie, le vittorie e le città e le rocche, in varii carri contrafatte con una infinità di trofei in sull'aste e varie armi per testa e per indosso, acconciature, ornamenti e vasi infiniti.»
(Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568))
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La stirpe non fa le singulari persone nobili, ma le singulari persone fanno nobile la stirpe
Come dice bene Dante.
Ho la passione per l'etimologia (dal greco ἔτυμος, étymos, «intimo significato della parola», e λόγος, lógos, «studio»), ossia, l'origine e la storia delle parole.
Ebbene, parliamo di "stirpe". Dal vocabolario TRECCANI.
http://www.treccani.it/vocabolario/stirpe/
Ho la passione per l'etimologia (dal greco ἔτυμος, étymos, «intimo significato della parola», e λόγος, lógos, «studio»), ossia, l'origine e la storia delle parole.
Ebbene, parliamo di "stirpe". Dal vocabolario TRECCANI.
http://www.treccani.it/vocabolario/stirpe/
stirpe s. f. [dal lat. stirps stirpis, propr. «tronco, ramo, germoglio» (v. sterpo), donde il sign. traslato (cfr. analogo passaggio semantico in ceppo e stipite)]. – 1. a. Discendenza, origine di una famiglia o di un individuo, soprattutto se di alto lignaggio, o anche di un gruppo etnico, di un intero popolo: una casata di nobile s.; un principe, una principessa di s. reale; eroi della mitologia classica di s. divina; un popolo di antichissima s., di s. gloriosa; la s. non fa le singulari persone nobili, ma le singulari persone fanno nobile la stirpe (Dante). b. L’insieme delle persone che discendono da un capostipite comune: una s. d’eroi, di guerrieri; Enea, de la romana s. autore (Caro). c. In diritto, il termine è usato con due diversi sign., uno più ristretto, indicante il complesso delle persone che formano la discendenza immediata del de cuius, concetto, questo, che ha importanza in materia di successione; e uno più ampio, indicante il complesso delle persone che discendono da un medesimo stipite o che, più generalmente, costituiscono una unità etnica, implicito soprattutto nel titolo degli articoli 545-555 del codice penale, ora abrogati ... d. Nel linguaggio dell’antropologia culturale e sociale, è sinon. di etnia e, più specificamente, di clan e lignaggio (mentre la sinonimia con razza, non com. e propria del linguaggio pop., è considerata errata perché confonde in maniera indistinta i caratteri culturali e linguistici con quelli fisiologici). 2. estens. a. Nella sistematica botanica, sinon. di divisione. b. In linguistica, sinon. non com. di famiglia, riferito a lingue che discendono da una comune origine.
http://www.treccani.it/vocabolario/stipite/
stìpite s. m. [dal lat. stipes -pĭtis «tronco, palo»]. – 1. ant. e letter. Fusto, pedale dell’albero, tronco: avicìnati, E vedrai scritto un verso in su lo stipite: «Arbor di Filli io son ...» (Sannazzaro). Con accezioni specifiche: a. In botanica, nelle palme, il fusto diritto, cilindrico e indiviso; nei funghi a cappello, la parte assile del corpo fruttifero (detta anche gambo); nelle alghe laminarie, il cauloide; nei fiori, sinon. di peduncolo. b. In zoologia, pezzo dell’apparato boccale degli insetti che, insieme con il cardine, costituisce la parte basale delle mascelle. 2. Ciascuno dei due piedritti verticali (chiamati comunemente anche spallette) di porte, finestre e altri vani di una struttura muraria. Il termine è soprattutto usato per indicare i piedritti che, per le loro forme architettoniche, fanno parte, con l’architrave o l’arcata sovrastante, di una composizione artistica unitaria, e che possono essere formati con la stessa muratura di cui è composta la struttura, ma più spesso sono eseguiti con materiali di maggiore compattezza e resistenza, soprattutto pietra, anche variamente sagomata e scolpita, oppure sono rivestiti con materiali varî. 3. In senso fig., con uso analogo a ceppo: a. letter. La persona da cui discende una famiglia, o un ramo di una famiglia (più com. capostipite): io son l’arcibisnonno Del nonno tuo, lo s. de’ tuoi (Giusti); per estens., con riferimento a famiglia linguistica: le due lingue discendono da uno s. comune; per ulteriore estens., con riferimento a stati, nazioni e sim.: più Stati, ch’erano però colonie e propagini d’un solo s. comune (C. Cattaneo). b. In biologia, con funzione appositiva, cellula stipite, cellula generatrice di una serie di cellule.
capostìpite s. m. [comp. di capo e stipite] (pl. capostìpiti). – 1. Colui da cui discende una famiglia: il c. dei Borgia. 2. In biologia, sinon. di cellula stipite (v. stipite, n. 3 b). 3. In arboricoltura, albero che ha dato origine a una nuova varietà in quanto ha fornito le marze usate per innestare numerosi soggetti. 4. In filologia, sinon., meno com., di archetipo.
http://www.treccani.it/vocabolario/stipite/
stìpite s. m. [dal lat. stipes -pĭtis «tronco, palo»]. – 1. ant. e letter. Fusto, pedale dell’albero, tronco: avicìnati, E vedrai scritto un verso in su lo stipite: «Arbor di Filli io son ...» (Sannazzaro). Con accezioni specifiche: a. In botanica, nelle palme, il fusto diritto, cilindrico e indiviso; nei funghi a cappello, la parte assile del corpo fruttifero (detta anche gambo); nelle alghe laminarie, il cauloide; nei fiori, sinon. di peduncolo. b. In zoologia, pezzo dell’apparato boccale degli insetti che, insieme con il cardine, costituisce la parte basale delle mascelle. 2. Ciascuno dei due piedritti verticali (chiamati comunemente anche spallette) di porte, finestre e altri vani di una struttura muraria. Il termine è soprattutto usato per indicare i piedritti che, per le loro forme architettoniche, fanno parte, con l’architrave o l’arcata sovrastante, di una composizione artistica unitaria, e che possono essere formati con la stessa muratura di cui è composta la struttura, ma più spesso sono eseguiti con materiali di maggiore compattezza e resistenza, soprattutto pietra, anche variamente sagomata e scolpita, oppure sono rivestiti con materiali varî. 3. In senso fig., con uso analogo a ceppo: a. letter. La persona da cui discende una famiglia, o un ramo di una famiglia (più com. capostipite): io son l’arcibisnonno Del nonno tuo, lo s. de’ tuoi (Giusti); per estens., con riferimento a famiglia linguistica: le due lingue discendono da uno s. comune; per ulteriore estens., con riferimento a stati, nazioni e sim.: più Stati, ch’erano però colonie e propagini d’un solo s. comune (C. Cattaneo). b. In biologia, con funzione appositiva, cellula stipite, cellula generatrice di una serie di cellule.
capostìpite s. m. [comp. di capo e stipite] (pl. capostìpiti). – 1. Colui da cui discende una famiglia: il c. dei Borgia. 2. In biologia, sinon. di cellula stipite (v. stipite, n. 3 b). 3. In arboricoltura, albero che ha dato origine a una nuova varietà in quanto ha fornito le marze usate per innestare numerosi soggetti. 4. In filologia, sinon., meno com., di archetipo.