Welcome!

Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Showing posts with label books. Show all posts
Showing posts with label books. Show all posts

Thursday, January 10, 2019

Monday, January 7, 2019

I Batavi

Nuovo dizionario geografico universale, statistico, storico, commerciale, Volume 1, Part 2


di Giuseppe Antonelli, 1827

BATAVI, popoli che si crede facessero parte anticamente della nazione dei Catti, aventi allora il nome di Batti o Battes. Dopo una guerra civile, essendosi gettati sopra terre quasi coperte, o almeno tutte cinte dalle acque che si trovavano fra l'imbocc. del Reno, del Vahal e della Mosa, essi aggiunsero al loro originario nome la sillaba aw, significante acqua o palude, porgendo con ciò un'idea della loro nuova situazione. Questo paese era stato poscia per qualche tempo abbandonato da suoi primi signori, che si erano associati alle scorrerie dei Cimbri e dei Teutoni; e da suoi nuovi padroni, prese il nome di Insula Batavorum. – Gli autori variano sulla prima origine dei batavi. E certo però che 54 anni prima dell'era mostra, essi formavano già un popolo possente, allorché Cesare avanzossi fino a questa estremità della Gallia. Si estesero ancora di qua della loro isola, fra il Vahalis al Nord, e la Mosa al Sud. Le antiche cronache chiamano Batos, il capo di questo stabilimento. Quantunque Tacito non nomini che una sola città, parlando dei batavi, si può presumere che ne avessero molte. Forse l'Oppidum Batavorum, di cui parla, era la piazza più importante, come poscia lo divenne Neomagum o Noviomagus. I batavi erano potenti, ed i romani molto estimavano la loro cavalleria, specialmente pel modo con cui addestravano i loro cavalli, che passavano a nuoto i fiumi senza rompere le loro fila, manovra che molte volte decise della vittoria. – Furono le coorti batave quelle che caricarono le prime alla battaglia di Farsalia. Gli imperatori ebbero tanta confidenza nella fedeltà dei batavi, che furono ammessi nella coorte pretoriana, destinata a custodire le loro persone. La riunione dei fiumi che si riscontravano nel loro paese, e la facilità che avevano i romani di servirsene per rimontare nella Germania, fatta avevano della loro isola la riunione ordinaria degli eserciti romani che si avanzavano nelle Gallie. I batavi furono per molto tempo amici dei romani. Sotto i regni di Augusto, di Tiberio, di Caligola, di Nerone e di Claudio, rimasero costantemente attaccati al servizio degl'imperatori. Ma allorché Vitellio e Vespasiano si disputavano l'impero, alcune nazioni germaniche avendo tentato di ricuperare la loro libertà, anche i batavi ne seguirono l'esempio. Uno dei primi individui della loro nazione, chiamato Claudio Cirilide [Claudio Civile, Gaius Iulius Civilis], dopo aver dimorato per lungo tempo a Roma, dichiarossi apertamente contro Vitellio, battè nel primo combattimento i romani, e fece in seguito portare alla testa delle sue truppe le aquile romane tolte in questa prima battaglia. Il suo esercito fu ben presto rafforzato dai corpi dei batavi al servizio dell'imperatore, ed ebbe per qualche tempo felici successi; ma dopo l'arrivo di Cerealide [Quintus Petilius Cerialis o Cerealis], generale romano, egli combattè con assai meno vantaggio, anzi, facendo ripassare alle sue truppe uno dei rami del Reno, ritirossi nell'isola; ruppe la diga che Druso aveva fatta costruire, e diede con ciò origine ad un nuovo braccio del fiume, quello ch'è oggi chiamato il Leck, che si getta nella Mosa verso la sua imboccatura. La guerra poi terminò con un trattato onorifico pei batavi. Questo popolo, rientrato nel l'amicizia dei romani, servì con zelo i loro imperatori. Furono veduti sotto Adriano passare a nuoto il Danubio nella Pannonia, e cagionare con questo tratto coraggioso tanto spavento ai nemici, che più non osarono di combattere. Da questo istante, i batavi racquistarono il dritto di rientrare nelle coorti pretoriane. Qualche tempo dopo, essi acquistarono maggiori diritti alla stima di Settimio Severo, disarmando gli assassini di Pertinace, suo predecessore. Da quel tempo si formarono in Germania diverse leghe contro i romani, aumentandosi l'audacia dei nemici per la conosciuta debolezza degl'imperatori. I batavi però rimasero lungamente fedeli ai romani. Il loro paese fu esposto in progresso alle  invasioni di taluno dei popoli barbari che da ogni parte si gettavano sulle terre dell'impero. I franchi, i borgognoni ed i visigoti, essendosi stabiliti nelle Gallie, non si fece più menzione dei batavi come facenti un popolo separato, e il loro nome dappoi più non ritrovossi che sulle aquile della coorti, che servivano negli eserciti romani, e che stavano di guarnigione nelle Gallie, in Italia, e fino in Oriente. I romani accordarono ai vecchi soldati di questa nazione delle terre nelle Gallie, nella Rezia e sul Danubio. Finalmente essa si rifuse in parte in quella dei franchi, ed in parte conservossi nel paese chiamato Betuwe. Gli olandesi moderni furono i primi discendenti dagli ultimi batavi antichi.
BATAVI (ISOLA ), Batavorum insula, is. nella quale abitavano principalmente i batavi, formata dal Vahalis al S., e da un ramo del Reno al N., che, unitamente al Vahalis, si congiungevano poscia con la Mosa. Qualche storico asserisce che i suoi primi abit. vi fossero trasportati dai cimbri e dai teutoni, allorchè questi si gettarono sulle terre dei romani. Sembra dunque che questa is. fosse libera, quando i batavi, che, secondo Tacito, facevano parte della nazione dei catti, scacciati da quest'ultimi, vennero a stabilirvisi. Cesare ve li trovò, 54 anni dopo, che già formavano una pop. possente, estendendosi anche oltre l'isola.
BATAVI (CITTA'), Batavorum oppidum o BATENBURG, città ch' esser potrebbe la stessa indicata da Tolomeo col nome di Batavodurum, diversa da quella di Tacito.

Friday, January 4, 2019

Cozio, figlio del re Donno

Sull'arco di Augusto a Susa si legge (per una discussione si veda l'articolo, Arch of Augustus (Susa) (CIL V, 7231), Caroline Barron, Publishing date: Mon, 08/27/2018 - 15:15, URL: http://judaism-and-rome.cnrs.fr/arch-augustus-susa-cil-v-7231, Visited: Fri, 01/04/2019 - 14:11)


IMP · CAESARI · AVGVSTO · DIVI · F · PONTIFICI · MAXVMO · TRIBVNIC · POTESTATE · XV · IMP · XIII · M · IVLIVS · REGIS · DONNI · F · COTTIVS · PRAEFECTVS · CEIVITATIVM · QVAE · SVBSCRIPTAE · SVNT · SEGOVIORVM · SEGVSINORVM · BELACORVM · CATVRIGVM · MEDVLLORVM · TEBAVIORVM · ADANATIVM · SAVINCATIVM · ECDINIORVM · VEAMINIORVM · VENISAMORVM · IEMERIORUM · VESVBIANIORVM · QVADIATIVM · ET · CEIVITATES · QVAE · SVB · EO · PRAEFECTO · FVERVNT Marcus Julius Cottius, son of King Donnus, leader of the following communities: the Segovii, Segusini, Belaci, Caturiges, Medulli, Tebavii, Adanates, Savincates, Ecdinii, Veaminii, Venisamores, Iemerii, Vesubianii, and Quadiates, and the (aforementioned) communities who were under this leader (dedicated this arch) to Imperator Caesar Augustus, son of a god, Pontifex Maximus, awarded tribunician power 15 times, and acclaimed Imperator 13 times. “[In onore dell']Imperatore Cesare Augusto, figlio del divino [Cesare], Pontefice Massimo, investito della Potestà Tribunizia da 15 [anni] e Imperatore da 13, [da parte di] Marco Giulio Cozio, figlio del re Donno, Praefectus delle popolazioni che sono qui elencate: Segovii, Segusini, Belaci, Caturigi, Medulli, Tebavi, Adanati, Savincati, Ecdini, Veamini, Venisami, Imerii, Vesubiani, Quadiati e [da parte] delle popolazioni che furono sotto la sua prefettura”.



Dal libro:


Seven weeks in Belgium, Switzerland, Lombardy, Piedmont, Savoy, Volume 2
Front Cover
Longman, Orme, Brown, Green, and Longmans, 1838



Thursday, January 3, 2019

Taurinis

Notizia dell'antico Piemonte Traspadano: Marca di Torino, Marca d'Ivrea, Alpi Graie e Pennine, Volume 1
Jacopo Durandi
Nella Stamperia di Saverio Fontana, 1803.

Monday, December 31, 2018

La città celeste


"In questo libro troviamo la storia, i miti e le leggende della fondazione della citta di Torino, riti e rituali di fondazione delle città romane, una panoramica sui precedenti celtici di torino capitale del popolo dei Taurini." di Guido Cossard, fisico, Presidente dell’Associazione di Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana.

Saturday, December 29, 2018

Umbilicus Siciliae


Angelo Severino, autore del libro, l'ing. Liborio Petralia esperto GIS, la redazione de L'Ora Siciliana e il team della Zenit Security (founder Fabrizio Severino) accompagneranno il lettore lungo un affascinante viaggio alla scoperta de "La verità sulla Torre ottagonale di Enna".
Antichissima torre ottagonale, erroneamente attribuita a Federico II di Svevia, è in realtà l’Osservatorio Astronomico-Geodetico della Sicilia antica. Essa è l'Umbilicus Sicilae.

Il focus del libro è sull'orientazione astronomica della torre, che ha una pianta orientata secondo il sorgere del sole al solstizio d'inverno e il suo tramonto al solstizio d'estate. 

La storia della Torre è inoltre ben documentata nel libro che appartiene alla Collana "Storie di Sicilia". Ma non solo, nel testo di Severino potete trovate molte informazioni sui monumenti di Enna, e sulla storia di questa città. Oltre a veicolare precise informazioni, il libro è una piacevolissima lettura, un appassionato resoconto sull'ombelico di un'isola splendida. Complimenti!

Nota del 2 Febbraio 2020.

Al solstizio del 2018, come detto in https://torredienna.it, dalla torre ottagonale, è stato osservato ul tramonto cosmico della luna piena molto speciale poiché evento astronomico molto raro. il sorgere del sole e il tramonto della luna erano, entro pochi gradi, sulla stessa direzione, perpendicolare ad una faccia della torre.



La torre, come detto proprio da Angelo Severino, potrebbe essere una formidabile attrazione archeoastronomica.


Molti anni sono passati quando, d'inverno, su un treno da Torino a Vercelli, ho visto sorgere il sole sulla pianura innevata e tramontare la luna piena sulle Alpi. Il capotreno aveva abbassato le luci nella carrozza, ed eravamo quasi al buio. E' stato uno spettacolo, cosmico, che non scorderò mai.

Tuesday, December 25, 2018

The Feminine Monarchie

Front Cover
The Feminine Monarchie, Or the Historie of Bees: Shewing Their Admirable Nature, and Properties, Their Generation, and Colonies, Their Gouernment, Loyaltie, Art, Industrie, Enemies, Warres, Magnanimitie, &c. Together with the Right Ordering of Them from Time to Time: and the Sweet Profit Arising Thereof
Charles Butler
Iohn Haviland, 1623 - Bee culture

Cinderella's Slippers

                                     Glass: From Cinderella's Slippers to Fiber Optics
Front Cover

Ruth Kassinger
Twenty-First Century Books, 2003 - Juvenile Nonfiction - 80 pages
0 Reviews


The Material World series recounts the history, myths, and modern uses of materials that have played signifcant roles in civilization and explains the science behind their production.