Welcome!

Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Thursday, September 24, 2020

Friday, September 11, 2020

Il pugnale di Ottaviano - 43 a.C.


43 a.C.  Aulo Irzio  Gaio Vibio Pansa

Irzio e Pansa erano i due consoli in carica l'anno 43 a.C. - Per entrambi la fine avvenne prematuramente.

"As Hirtius lost his life in battle during this war, and Pansa shortly afterwards from a wound, the rumour spread that he had caused the death of both, in order that after Antony had been put to flight and the state bereft of its consuls, he might gain sole control of the victorious armies. The circumstances of Pansa's death in particular were so mysterious, that the physician Glyco was imprisoned on the charge of having applied poison to his wound. Aquilius Niger adds to this that Augustus himself slew the other consul Hirtius amid the confusion of the battle".

http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Suetonius/12Caesars/Augustus*.html

Il 15 marzo del 44 a.C. Cesare fu ucciso ed Irzio sostenne Marco Antonio, il quale intendeva vendicarne la morte uccidendo Decimo Giunio Bruto, divenuto nell'aprile dello stesso anno governatore della Gallia Cisalpina, verso la quale Antonio aveva avanzato pretese, finché Cicerone non lo convinse a sposare la causa senatoria. Dovette dunque partire per Modena, dove Antonio si stava dirigendo per combattere Bruto, assieme all'altro console, Gaio Vibio Pansa, e ad Ottaviano. Combattuta la battaglia di Modena, entrambi i consoli morirono: Irzio prima in battaglia il 21 aprile, Pansa per le ferite riportate il 23 aprile.

On the other side it was argued that "filial duty and the critical position of the state had been used merely as a cloak: come to facts, and it was from the lust of dominion that he excited the veterans by his bounties, levied an army while yet a stripling and a subject, subdued the legions of a consul, and affected a leaning to the Pompeian side. Then, following his usurpation by senatorial decree of the symbols and powers of the praetorship, had come the   deaths of Hirtius and Pansa, — whether they perished by the enemy's sword, or Pansa by poison, sprinkled on his wound, and Hirtius by the hands of his own soldiery, with the Caesar to plan the treason. At all events, he had possessed himself of both their armies, wrung a consulate from the unwilling senate, and turned against the commonwealth the arms which he had received for the quelling of Antony. The proscription of citizens and the assignments of land had been approved not even by those who executed them.

https://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Tacitus/Annals/1A*.html

Insomma, un Ottaviano "peacemaker" col pugnale invece che con la colt.

Friday, August 14, 2020

I re della cartomagia (ciovendarius)

 


I re del mazzo di carte "ciovendarius". Sono i re della cartomagia.



Libri e mazzi di carte


E Lorenzo Marazzato ci regala un altro momento di cartomagia!



Monday, August 10, 2020

Dalla Limitatio alla Ciovenda, dal Ciovendarius alla Cartomagia

La Limitatio è la tecnica degli agrimensori romani per delimitare la prospezione delle proprietà. Ma una volta che la proprietà era definita, come si tenevano fuori gli intrusi? Ossia, come si andava a chiudere la proprietà? Ebbene, in Piemonte lo si faceva, in alcuni casi, con la ciovenda (anche detta ciuenda). Ma da dove viene il termine ciuenda? Dal Latino.

Leggiamo insieme https://www.ilmonferrato.it/notizia/6ehnPbhkSUK4eQEEFPA23w/i-romani-e-il-dialetto-di-aldo-timossi - Ivi si dice che l’insediamento dei Romani nel Piemonte portò con se una forte influenza nel parlare delle genti autoctone, influenza che si protrae nei secoli fino ai giorni nostri.

 "Chi voleva difendersi dagli animali predatori, costruiva intorno all’orto o al pollaio, la “ciuenda”, la “claudenda” del dire latino, uno sbarramento fatto di paletti di legno o frasche, infissi nel terreno e legati tra di loro, o semplicemente una cortina di siepe sempreverde."

Sembra che "ciuenda" debba essere giocoforza un temine desueto, anche per il dialetto.  C'è  ancora qualcuno che usa un qualche "ciovendarius", ossia un qualche armamentario, per costruire una ciovenda? 

E invece ... il termine è ricomparso come nome di un  mazzo di carte, il "ciovendarius". "Dall'esigenza di un deck personalizzato, da usare in spettacoli di magia e di intrattenimento, parte una vasta ricerca storica, letteraria, iconografica e di tradizioni locali, che ci consegna un'opera unica nel suo genere. Dalla forma dei semi al significato e ai particolari delle figure alla decorazione del dorso delle carte, ogni elemento grafico viene collegato a concetti, personaggi, luoghi, esseri vegetali ed animali, che formano un mondo piuttosto surreale, tutto da scoprire. Ed è proprio a tale scoperta che invita questa breve pubblicazione: percorrere il mazzo una carta alla volta seguendo vicende storiche, fatti, leggende e pure qualche panzana. Il viaggio è breve, ma ricco di spunti e di divertimento".

E guardate Lorenzo Marazzato https://www.instagram.com/lollomaraz_calo/  ed  il suo gioco di magia in questo filmato. 




Che sia il magico effetto del ciovendarius? 



Saturday, August 1, 2020

Marco Lollio e la fondazione di "Augusta Taurinorum" di Giovanni Mennella

 "Augusta Taurinorum (l’odierna Torino) rappresenta un esempio emblematico dell’inconsistenza informativa che tuttora si lamenta per le origini di non poche colonie augustee in Italia; sul suo conto, infatti, «nulla ci è tramandato dalle fonti letterarie anche a proposito della fisionomia e delle procedure di deduzione: ignoto rimane il numero dei coloni, ignota la loro provenienza, composizione ed estrazione sociale, ignota l’estensione dei lotti assegnati, ignoto il nome dei commissari che presiedettero all’edificazione e financo il nome del primo patrono urbico»".

Così inizia l'articolo di Giovanni Mennella dal titolo

"Marco Lollio "consul sine collega" e la fondazione di "Augusta Taurinorum""



._____

Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti. Il chiarimento richiestomi riguardava i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente. 

Saturday, July 25, 2020

La fondazione di Augusta Taurinorum di Giulia Masci

 "L’articolo propone un riesame delle fonti letterarie ed epigrafiche relative ad Augusta Taurinorum e all’assoggettamento delle Alpi Cozie al fine di tentare una datazione più precisa della fondazione della colonia pedemontana e un’analisi dell’organizzazione del territorio circostante."

https://www.ojs.unito.it/index.php/historika/article/view/564

Questo articolo di Giulia Masci è stato da me citato in Una piccola nota su Marco Lollio e Augusta Taurinorum, poiché in esso si trova riferimento al cippo di Lollio, studiato da Giovanni Mennella.

Si è proposta una piccola segnalazione concernente un'iscrizione che collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. Fondamentale è lo studio di Giovanni Mennella su di essa. Si discutono inoltre alcune considerazioni che si trovano in letteratura successiva. Giovanni Mennella, come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene quindi da testimonianza diretta. Mennella è il ricercatore che ha analizzato l'iscrizione e referenziata al periodo. Segue la segnalazione di un articolo di Giulia Masci che invece ripropone la questione in termini diversi. L'articolo di Masci parla inoltre dei vasi di Vicarello riportanti itinerari che menzionano la colonia. Pone la cronologia di Torino verso il 13 a.C. La discussione di Masci è quindi di ambito più ampio di quella del primo riferimento.




_____

Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti. Il chiarimento richiestomi riguardava i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente. 

Saturday, July 18, 2020

Dumping


Il paese "frugale" ...

Dieci miliardi di dollari all’anno, 1,5 miliardi solo all’Italia. Sono i soldi che l’Olanda «sottrae» ai paesi dell’Unione europea (e al nostro), incassando imposte che spetterebbero ai suoi partner della Ue. I dati sono stati ricavati da Tax Justice Network esaminando le cifre pubblicate quest’anno dagli Stati Uniti e che descrivono in dettaglio dove le società americane hanno dichiarato i loro costi e profitti nell’Unione europea nel 2016 e nel 2017.
Invece di dichiarare gli utili nei paesi della...



Friday, July 3, 2020

La Glaubwürdigkeit di Giulio Cesare e l'arte della deformazione

Una breve discussione sulla credibilità (Glaubwürdigkeit) di Giulio Cesare, in riferimento particolare al De Bello Gallico. Si userà principale la discussione di Peter Huber fatta in alcuni brani nel suo "Die Glaubwürdigkeit Caesars in seinem Bericht über den Gallischen Krieg". Questi brani ci serviranno anche per mostrare esempi dell'arte della deformazione.



Poiché la deformazione è un'arte.

Thursday, June 25, 2020

29 Giugno

"La Chiesa festeggia il 29 giugno la festa dei Santi Pietro e Paolo, secondo la tradizione martirizzati lo stesso giorno. Però nella Roma pagana, sul Quirinale, nel tempio del Dio Quirino si festeggiava quello stesso giorno la festa di Romolo e Remo, fondatori di Roma. Quindi, sempre nel processo messo in atto dalla Chiesa di cristianizzare i luoghi pagani, pare logico sostituire una festa pagana con una cristiana, sostituendo i fondatori di Roma con i fondatori della Chiesa cristiana a Roma."



"Se pensassimo di vedere nel 29 giugno la data reale del martirio di Pietro e Paolo, resteremmo delusi; ciò, innanzitutto, perché sono morti in anni diversi - Pietro crocifisso a testa in giù nella persecuzione neroniana del 64 e Paolo decapitato nel 67 -, ma soprattutto perché il loro martirio non c'entra nulla con questa data: se infatti ignoriamo completamente il giorno della morte di Paolo, possiamo essere certi che Pietro non può essere morto il 29 giugno, in quanto la persecuzione di Nerone è cominciata dopo l'incendio scoppiato fra il 18 ed il 27 luglio."


Un farmaco da Nobel

Abbiamo un farmaco che può salvare delle vite ma in Italia lo usiamo per la cura della pelle
La denuncia del direttore del Centro di Malattie Tropicali dell'Ospedale di Negrar, nel Veronese: "L'Ivermectina è riconosciuta dall'Ema ed è utilizzata da tempo in Usa ed in molti Paesi europei per scongiurare l'allarme scabbia portata dai profughi. Ma inspiegabilmente da noi è solo una crema contro i rossori"
"Una dose di compresse di Ivermectina per scongiurare l'allarme scabbia portata dai profughi. Ma anche per curare decine di migliaia di italiani colpiti dalla “Strongiloidosi” che può diventare mortale. O per combattere gravi virus come zika, febbre gialla, duengue e anche malaria (in questo caso è tossico per le zanzare). Solo che quel farmaco, in Italia, non c'è, perché non è ancora stato riconosciuto dall'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. E questo, incredibilmente, dopo che per aver scoperto la sua base, l'Avermectina, nel 2015 i ricercatori William Campbell e Satoshi Ōmura vennero premiati con il Nobel per la Medicina."

Ecco il link alla nota stampa della Fondazione Nobel
archiviata  http://archive.is/JMRhi

"William C. Campbell and Satoshi Ōmura discovered a new drug, Avermectin, the derivatives of which have radically lowered the incidence of River Blindness and Lymphatic Filariasis, as well as showing efficacy against an expanding number of other parasitic diseases. Tu Youyou discovered Artemisinin, a drug that has significantly reduced the mortality rates for patients suffering from Malaria. These two discoveries have provided humankind with powerful new means to combat these debilitating diseases that affect hundreds of millions of people annually. The consequences in terms of improved human health and reduced suffering are immeasurable."

Si legga l'articolo

Proc Jpn Acad Ser B Phys Biol Sci. 2011 Feb 10; 87(2): 13–28.
doi: 10.2183/pjab.87.13
PMCID: PMC3043740
PMID: 21321478
Ivermectin, ‘Wonder drug’ from Japan: the human use perspective
Andy CRUMP and Satoshi ŌMURA